Il sottosegretario: "40 milioni per un'unica identità digitale entro il 2026"
“Non commento gli esiti che afferiscono all’attività dei singoli parlamentari. Quella del partenariato pubblico-privato penso sia una soluzione interessante ma deve essere molto trasparente“: così il sottosegretario di Stato alla presidenza del Consiglio con delega all’innovazione Alessio Butti, a margine del convegno ‘La semplificazione normativa tra presente e futuro’ a Roma, parlando in merito alle possibilità di collaborazione tra enti pubblici e privati nel campo della tecnologia applicata alla pubblica amministrazione. “Stiamo collaborando con i privati: vi do questa grande notizia. Questo è il primo governo – il governo Meloni – che ha messo a disposizione 40 milioni per i privati per arrivare a un’unica identità digitale entro il 2026”, ha aggiunto Butti, che però ha glissato alle domande dei cronisti che insistevano sul caso di Maurizio Gasparri. L’ex vicepresidente del Senato, secondo un’inchiesta di Report, non avrebbe comunicato a Palazzo Madama di essere presidente di Cyberealm, una società di cybersecurity che si avvale di manager e collaboratori che avrebbero rapporti con servizi segreti di altri paesi.
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