Dagli alleati di governo stop ai sovranisti, nervi tesi con Forza Italia

Matteo Salvini torna a parlare di “inciucio con le sinistre”, ma gli alleati di governo si smarcano dai sovranisti europei e da Forza Italia arriva una nuova levata di scudi dopo il raduno di ieri a Firenze del gruppo di Identità e democrazia. Se le alleanze ‘scomode’ della Lega, dai tedeschi di Afd al Rassemblement National di Marine Le Pen, porteranno strascichi negli equilibri della maggioranza di governo è tutto da vedere, ma sta di fatto che i toni usati dal vicepremier leghista sono da campagna elettorale.

“C’è chi ripropone l’inciucio con le sinistre, che ha portato l’Europa ai problemi di oggi, e chi pensa ad un futuro di benessere fondato su lavoro, sicurezza e libertà, guidato dal centrodestra unito anche a Bruxelles”, scrive su X postando un articolo con le parole da Caserta della presidente del Parlamento europeo, Roberta Metsola, esponente di spicco del Ppe, di cui fa parte FI, sulla necessità di “proporre una scelta pro europeista”. E non solo. Il titolare del Mit vola nel cuore dell’Europa per il Consiglio Trasporti e, criticando la direttiva Ets sul settore marittimo, in un video spiega: “Sono qui oggi a Bruxelles da ministro, questa volta per evitare una nuova tassa europea, questa volta sui porti italiani. È questa l’Europa che non ci piace: quella della tassa sulle auto, per auto elettriche cinesi per tutti, quella della tassa sulla casa che costerebbe alle famiglie italiane fino a 50.000 euro. Ecco la Lega, coi suoi alleati, vuole un’Europa diversa: meno tasse e obblighi e più sicurezza, tutela dei confini, della salute e del lavoro dei cittadini europei. Cambiare l’Europa si può, anzi si deve”.

Dal canto suo, Lorenzo Fontana, presidente della Camera, chiude così il suo intervento in occasione della riunione della Commissione di monitoraggio dell’Assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa: “Dobbiamo riportare fiducia e speranza, per dare all’Europa un ruolo centrale e di guida in un mondo frammentato e incerto”. Le mosse leghiste in vista delle europee, però, alimentano il dibattito nella maggioranza. “Per noi alcuni paletti sono chiari in Italia e in Europa, tra questi il sostegno all’Ucraina e la difesa della libertà di Israele. E questo con alcune forze politiche impedisce ogni alleanza”, chiarisce il ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida, spiegando che “sulle alleanze non abbiamo dubbi su quali siano. C’è un grande rapporto con la Lega e Forza Italia anche se con differenze tra noi, tra cui l’appartenenza a diverse famiglie europee, altrimenti saremmo un partito unico”.

È netto il vicepremier e segretario di Forza Italia, Antonio Tajani: “Con Salvini non c’è da ricucire nulla, i rapporti con lui sono ottimi. Salvini è un alleato e può esserlo anche in Europa, ma noi non faremo mai alleanza con Afd e con la signora Le Pen, ma questo è noto e non ha nulla a che vedere con l’Italia e con il governo. Nessun inciucio, ma dobbiamo dare stabilità all’Europa e essere realisti”. E Paolo Barelli, capogruppo di FI alla Camera, la vede così: “Salvini è in campagna elettorale e cerca di aggregare la destra che non è sicuramente nell’indirizzo e nelle corde di quello che vuole Forza Italia. Siamo europeisti e quindi i partiti che non lo sono non possono essere in maggioranza con Forza Italia”. Non le manda a dire poi il portavoce e deputato di FI, Raffaele Nevi: “Io penso che sbagli Salvini ad andare appresso a personaggi che sono un po’ particolari, se vogliamo usare un eufemismo. La questione è politica. Noi non possiamo fare alleanze con chi la pensa diversamente da noi”.

In questo scenario le opposizioni trovano terreno fertile. Carlo Calenda, leader di Azione, ha una “domanda da porre rispettosamente a Forza Italia: ma perché no ai ‘non europeisti’, leggi Salvini, in maggioranza in Europa e sì a Salvini in maggioranza in Italia? Così per variare la dieta o c’è una ragione?”. E il segretario di +Europa, Riccardo Magi, dopo aver chiamato in causa direttamente la premier Giorgia Meloni, analizza: “Se quelle di Salvini sono parole che non rispecchiano l’orientamento del governo, sarebbe comunque un problema serio per la tenuta politica della maggioranza e dell’esecutivo, visto che a questo punto la piattaforma politica della Lega è totalmente divergente rispetto a quella di FdI e FI”. Intanto, un ex leghista di peso come Roberto Castelli, pur restando critico su tutta la linea di “politica nazionale” di Salvini tanto da aver lasciato di recente il partito, confessa a LaPresse: “Condivido la politica europea. È più che mai necessaria un’alleanza fra sovranisti”. Poi si scaglia contro “le follie” su auto elettriche e case green e annota: “Ho sentito dire da Salvini una cosa molto interessante. Quando uno mette in piedi queste cose pensa: o questi sono matti oppure sono corrotti. Lui ha evocato un ‘Chinagate’ che, a mio parere, non è così improbabile”. 

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