Oggi è atteso l'ultimo dei 4 emendamenti alla finanziaria presentati dal governo, quello sulle infrastrutture

Entrano nel vivo i lavori della commissione Bilancio di Palazzo Madama sulla manovra. Oggi è atteso l’ultimo dei 4 emendamenti alla finanziaria presentati dal governo, quello sulle infrastrutture. Gli altri tre – su enti locali, pacchetto difesa e sicurezza, pensioni dei lavoratori del pubblico impiego – sono stati depositati giovedì scorso, con il termine per gli eventuali subemendamenti fissato la mattina di martedì 12 dicembre. Con l’arrivo del quarto, appunto previsto per oggi, la commissione potrà definire il calendario dei lavori per far approdare il testo in Aula il 18 dicembre, come annunciato dal presidente del Senato, Ignazio La Russa, al termine della riunione dei capigruppo lo scorso mercoledì. Se il Senato rimarrà nei tempi, la legge di bilancio dovrebbe essere licenziata entro venerdì 22 e arrivare alla Camera subito dopo Natale, per l’approvazione finale entro massimo il 30 dicembre. Ma le opposizioni attaccano, paventando il rischio dell’esercizio provvisorio.

“E’ del tutto evidente che i tempi della discussione e della approvazione della manovra slitteranno, mettendone in discussione l’approvazione entro la fine dell’anno”, ha affermato il presidente dei senatori del Pd Francesco Boccia. “Giorno dopo giorno, ora dopo ora, aumenta lo stato di confusione in cui versa il governo. Prima – ha denunciato – impedisce il confronto parlamentare vietando ai senatori della maggioranza di presentare emendamenti, poi annuncia correzioni che peggiorano gli errori fatti, come nel caso delle pensioni. Oggi scopriamo che per coprire l’emendamento presentato sulla sicurezza non trova di meglio che scippare 50 milioni dal fondo previsto per il Parlamento, già fin troppo esiguo”. Il concetto è lo stesso espresso da Stefano Patuanelli del M5S dai banchi del Senato pochi giorni fa: “Il decreto Anticipi era stato approvato in Cdm il 18 ottobre ma ci troviamo alla conversione il 7 senza nessun ostruzionismo dell’opposizione”, e “mentre il decreto scade, non approvare la legge di bilancio il 31 dicembre significa andare in esercizio provvisorio e temo che ci si arriverà per incapacità di governo e maggioranza nel gestire un percorso ordinato”.

Intanto, dopo un percorso accidentato e vari slittamenti (a cui è dovuto in parte anche il ritardo rispetto ai tempi inizialmente previsti per la legge di bilancio), il 7 dicembre Palazzo Madama ha dato il primo ok al decreto Anticipi, collegato alla manovra, che verrà approvato alla Camera la prossima settimana con la fiducia in extremis, prima della scadenza il 17 dicembre. Il testo, passato tra polemiche e qualche bagarre in Aula, prevede misure sull’indicizzazione delle pensioni, una mini proroga per lo smart working, novità sugli affitti, l’obbligo di estintore per tutti i B&B e la contestata proroga dei termini per la rottamazione quater inserita con un emendamento del senatore di Forza Italia Claudio Lotito.

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