Il premier albanese ha parlato dell'accordo sui migranti, Musk è arrivato col figlio sulle spalle. In sala anche la premier Giorgia Meloni

IN AGGIORNAMENTO – Un sabato pieno alla kermesse di Fratelli d’Italia, prima con il premier albanese Edi Rama e poi con il superospite Elon Musk. La presidente del Consiglio Giorgia Meloni è in sala ad Atreju, la kermesse di Fratelli d’Italia, nei giardini di Castel Sant’Angelo, per assistere all’intervista al patron di Tesla Elon Musk. Meloni è stata raggiunta in platea dal primo ministro albanese Edi Rama. Nell’agenda di Meloni oggi due bilaterali con Rama e il primo ministro britannico Rishi Sunak, che in giornata sarà anche ospite di Atreju. Dopo essersi trattenuta a lungo, la premier Giorgia Meloni ha lasciato la sala poco prima della fine dell’intervista a Elon Musk, poiché aveva in agenda un incontro a Palazzo Chigi con il premier britannico Rishi Sunak (cui si è poi aggiunto anche Edi Rama). 

Sunak sul palco: “Decidiamo noi chi entra, non le gang criminali”

“Buon pomeriggio, bentornati ad Atreju. Nella mia veste di presentatore ad Adreju – cosa che ho fatto tante volte – voglio ringraziare gli ospiti che abbiamo avuto questa mattina”. Così la presidente del Consiglio Giorgia Meloni dal palco della kermesse di Fratelli d’Italia. Meloni ha ringraziato in particolare “quella persona straordinariamente libera che è Edi Rama; Elon Musk per la sua presenza alla manifestazione e il primo ministro di una grande nazione europe, un leader conservatore e un mio amico personale” Rishi Sunak. “Ci siamo trovati sulle materie fondamentali di questo tempo, abbiamo costruito un rapporto su immigrazione, intelligenza artificiale e famiglia che sta dando i suoi frutti”, ha detto Meloni prima di accogliere in inglese, con un “Welcome” Sunak.

E’ importante per la sovranità che siamo noi a decidere chi entra nei nostri Paesi e non le gang criminali” ha detto dal palco Sunak. “Se non arriveremo a questo gli elettori non saranno contenti e non ci sosterranno – ha aggiunto – dobbiamo avere il controllo dell’immigrazione. Le persone devono sapere che se verranno illegalmente non potranno restare”. Giorgia Meloni, ha continuato Sunak, “ha fatto un accordo con l’Albania e noi ne abbiamo fatto uno con il Ruanda, vogliamo interrompere il business di queste gang criminali”. Con Giorgia Meloni “siamo diventati primi ministri nello stesso momento, siamo i due leader di centrodestra nel G7, abbiamo un’amicizia molto forte che si sta consolidando anche ora” ha detto Sunak. “Condividiamo gli stessi interessi e valori, siamo atlantisti, conservatori, sosteniamo la Nato e siamo contro l’aggressione russa in Ucraina”, ha aggiunto Sunak. “Margaret Thatcher aveva capito che le idee sono importanti solo se si possono implementare, non si è mai tirata indietro, anche quando la lotta si faceva dura” ha detto il premier britannico. “Dobbiamo applicare il radicalismo di Thatcher sull’immigrazione illegale. I nostri oppositori vogliono mettere la testa sotto la sabbia e lasciare che il problema se ne vada da solo ma non funziona così. Andate a Lampedusa, dove il 50% degli immigrati è arrivata quest’anno: non è più sostenibile ed è immorale”, ha aggiunto Sunak. 

Se diamo agli ucraini gli strumenti saranno loro a finire il lavoro” ha detto poi Sunak a proposito della guerra in Ucraina. 

Musk: “Immigrazione non risolve calo demografico”

L’immigrazione non può risolvere il calo demografico ha detto Musk. Per contrastare il calo della popolazione “non possiamo dipendere da altri Paesi”, ha aggiunto Musk, “ogni volta che un Paese diventa industrializzato la sua popolazione inizia subito a scendere”. La Cina, ha sottolineato, “perderà il 40% della sua popolazione”. L’immigrazione, dunque, “non può risolvere il problema”. Ma, ha continuato, “bisogna favorire la nascita di una nuova generazione” facendo figli “altrimenti questa non ci sarà”.

Avere bambini serve a creare una nuova generazione. Se le persone non hanno figli non ce ne sarà una” dice ancora Musk. “Vorrei che l’umanità di espandesse e si potesse creare un futuro brillante per il mondo ma poterlo fare è necessario avere esseri umani. Sembra banale eppure il tasso di natalità scende ogni anno – ha proseguito – il mio consiglio ai leader di governo e alle persone è quello di assicurasi di avere bambini”. Per Musk sostenere la nascita dei figli “con incentivi sarebbe una mossa intelligente”. Perché, ha sottolineato, “con gli attuali tassi di natalità nel giro di tre-quattro generazioni la popolazione mondiale sarà un decimo di quella che abbiamo adesso”.

 

Rama su accordo migranti: “Non è incostituzionale”

Sulla decisione della Corte costituzionale albanese sull’accordo Italia-Albania sui migranti “sono fiducioso, perché l’accordo non ha niente di anticostituzionale”. Così il premier albanese, Edi Rama, intervenendo ad Atreju. “Attendiamo la decisione con calma, poi ci metteremo a lavorare bene”, aggiunge Rama, dicendosi anche “fiducioso” che la decisione verrà presa prima della prossima primavera “perché è un accordo importante tra due Stati e i rispettivi governi devono sapere come andare avanti senza perdere tempo”.

“Non accetterei altre richieste” di accordo sui migranti come quello stretto con l’Italia “da altri Paesi Ue”. “Abbiamo avuto altre richieste” da “Paesi cugini”, ma “abbiamo detto no”, aggiunge Rama, “l’Italia non è un Paese cugino è un fratello, una sorella”. Secondo Rama l’Italia, a differenza di altri, “non sta solo cercando un posto dove trasferire il problema” dei migranti “ma sta cercando di allargare lo spazio per gestire questo percorso”. “Mi sembra che sull’accordo” sui migranti tra Italia e Albania “ci sia stato un rumore sproporzionato”, aggiunge Rama. “È un accordo naturalissimo tra due Paesi con nomi diversi ma che io vedo come parti di uno stesso popolo”, aggiunge Rama. L’Italia, spiega, “è sempre stata dalla nostra parte”, dice, ricordando il sostegno ricevuto da Roma sia prima che dopo la caduta del comunismo in Albania. “Quando l’Italia ci chiede qualcosa per noi è un onore. Sarà sempre un privilegio essere un amico speciale per l’Italia e dobbiamo fare di tutto per essere un fratello per l’Italia”, conclude.

Spalletti ad Atreju

Questo periodo con la Nazionale è stato per me qualcosa di nuovo. Dobbiamo far vedere che diamo tutto per questa maglia”. Così il ct della Nazionale, Luciano Spalletti intervenendo a ‘Impegno, coraggio, sacrificio: l’eccellenza italiana nello sport’, dibattito che si svolge ad Atreju. “Dobbiamo evidenziare dei valori, quello della maglia è un dono che ci viene donato. Essere in panchina a cantare l’inno dell’ Italia è un qualcosa di unico, non c’è altra sensazione di bellezza”, ha aggiunto. “Mihajlovic? Ho tanti ricordi di Sinisa. E’ stato un avversario leale che aveva a cuore l’impegno sportivo. Il gioco e la bellezza del calcio per lui erano centrali e quando ha giocato contro il Napoli me lo ha detto: sarebbe stato contento se avessimo vinto noi” ha detto ancora Spalletti.

 

Piantedosi e Minniti parlano di migranti

A parlare è stato anche il ministro dell’Interno attuale, Matteo Piantedosi: “Termini che sembravano bestemmie, come i rimpatri con accordi con Paesi come Tunisia e Libia, che nelle discussioni interne e a volte anche nelle discussioni che passano nelle aule giudiziarie vengono viste come fumo negli occhi, in realtà è l’Unione europea che li suggerisce e li incoraggia“. “Questo è il terzo mese che potrebbe chiudersi con una flessione negli arrivi. Non siamo già alla dimensione strutturale, ma ci sono abbastanza elementi per considerare incoraggiante quanto fatto”, dice. “Non sono solo parole. Noi siamo per le soluzioni stabili e durature” aggiunge Piantedosi. “La tanto criticata dichiarazione di stato d’emergenza ha consentito di adottare in tempi più accelerati, più brevi, una serie di iniziative che hanno consentito di tenere l’urto nel periodo estivo di un’ondata migratoria gestita con numeri certo impietosi, ma che di fatto sono stati gestiti in maniera strutrurale”, “che ha fatto sì che non ci fosse pressochè nessun riflesso sull’ordine pubblico”. “Confidiamo di praticare delle soluzioni stabili e durature – ha aggiunto – che potranno portare a un sistema più compiuto e più coerente di gestione di un fenomeno come quello migratorio”. 

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