Secondo l'attuale ministro dell'Interno: "Ue incoraggia accordi con Paesi come Tunisia e Libia"
“L’Europa è in recessione, l’Africa è in crescita demografica esponenziale. Questo divario può essere governato, non può essere cancellato. La spinta dall’Africa è troppo forte e quello che deve fare l’Italia, e un continente intelligente e pensoso come l’Europa, è quello di mettere in campo politiche per l’Africa. Da questo punto di vista l’Italia ha fatto una scelta strategica sacrosanta. Attenti a non farvi distrarre dalla scelta strategica dell’Africa”. Lo ha detto l’ex ministro dell’Interno, Marco Minniti, intervenendo ad Atreju al dibattito ‘Immigrazione, difesa delle frontiere e dimensione esterna: una questione europea’. “In Africa si gioca la partita fondamentale, è lì che bisogna andare. Non ci sono altri giri intorno. Non si può puntare sui Paesi terzi, stiamo attenti, come Italia, a non fornire alibi all’Europa. L’Europa deve confrontarsi con l’Africa, e non cercare Paesi terzi dove ‘parcheggiare’ i migranti” ha detto ancora Minniti.
A parlare è stato anche il ministro dell’Interno attuale, Matteo Piantedosi: “Termini che sembravano bestemmie, come i rimpatri con accordi con Paesi come Tunisia e Libia, che nelle discussioni interne e a volte anche nelle discussioni che passano nelle aule giudiziarie vengono viste come fumo negli occhi, in realtà è l’Unione europea che li suggerisce e li incoraggia“. “Questo è il terzo mese che potrebbe chiudersi con una flessione negli arrivi. Non siamo già alla dimensione strutturale, ma ci sono abbastanza elementi per considerare incoraggiante quanto fatto”, dice. “Non sono solo parole. Noi siamo per le soluzioni stabili e durature” aggiunge Piantedosi. “La tanto criticata dichiarazione di stato d’emergenza ha consentito di adottare in tempi più accelerati, più brevi, una serie di iniziative che hanno consentito di tenere l’urto nel periodo estivo di un’ondata migratoria gestita con numeri certo impietosi, ma che di fatto sono stati gestiti in maniera strutrurale”, “che ha fatto sì che non ci fosse pressochè nessun riflesso sull’ordine pubblico”. “Confidiamo di praticare delle soluzioni stabili e durature – ha aggiunto – che potranno portare a un sistema più compiuto e più coerente di gestione di un fenomeno come quello migratorio”.
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