Il ministro della Cultura commenta la morte del filosofo e politologo, leader storico di Autonomia Operaia

Toni Negri “fu un cattivo maestro perché dopo il ’68 si passa da un movimentismo giovanile che poteva avere anche le sue ragioni, per carità, poi però si è passati alla pagina buia degli anni di piombo, un terrorismo di destra, di sinistra, tante vittime innocenti e questo non lo dobbiamo mai dimenticare. Poi però c’è un tema molto complesso soprattutto in termini giuridici: una cosa sono le espressioni delle idee, per quanto sbagliate possano essere, una cosa sono atti e fatti concreti in cui uno materialmente pratica atti violenti e di terrorismo”. Così il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano, alla trasmissione di Radio 24 ‘Amici e Nemici – l’informazione della settimana’ di Lucia Annunziata e Daniele Bellasio, a proposito della morte di Toni Negri.

“La vicenda del 7 aprile è una vicenda molto complessa che deve essere letta in quel contesto storico, non possiamo trasporre le categorie di allora a oggi”, spiega ancora il ministro. “Ricordo che fu eletto in Parlamento con i radicali, poi però si scontrò duramente con Marco Pannella, cioè Pannella ebbe definizioni molto aspre nei confronti di Toni Negri. Quindi certamente è stato un cattivo maestro poi però bisogna valutare nella sua complessità questa vicenda” conclude Sangiuliano.

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