Il vicepremier e ministro in Val Susa: "Quando uno lancia pietre non è un portatore di idee, il suo posto è il carcere"
Oggi Matteo Salvini a Chiomonte per l’avvio del tunnel di base per il Tav. “Non saremo un paese civile fino a che ci saranno poliziotti e carabinieri e filo spinato a difendere una ferrovia, una galleria. Qua però è una questione di giustizia penale, non è una questione di confronto civile. Quando uno lancia pietre non è un portatore di idee, il suo posto è il carcere. Detto questo, i sindaci oggi erano qua e dimostrano che il territorio sa come pensarla. Stop!” ha detto il Vicepremier e Ministro delle Infrastrutture, a margine della visita al cantiere del Treno ad Alta Velocità di Chiomonte in occasione dell’avvio dello scavo del tunnel di base del Moncenisio.
Quella di oggi è una giornata “direi storica. Quando sono diventato presidente della Regione quest’opera era bloccata così come tante opere strategiche del Piemonte. Oggi invece l’opera va a pieno ritmo: parte la tratta italiana a testimonianza di come ormai il processo è irreversibile”, ha detto il governatore Alberto Cirio, arrivando al cantiere Tav di Chiomonte per l’inaugurazione dell’avvio del cantiere del tunnel di base Italia, aggiungendo che “presto Tav e Terzo Valico proietteranno il Piemonte al centro del trasporto e del commercio internazionale”.
Manifestanti contro Salvini: “Non sei il benvenuto”
Durante la visita del vicepremier e ministro delle Infrastrutture, Matteo Salvini, al cantiere del Treno ad Alta Velocità di Chiomonte, alcune decine di manifestanti no Tav si sono radunati nei boschi della Clarea, che sovrastano l’impianto di Telt, esponendo uno striscione con la scritta “Salvini non sei il benvenuto” e urlando slogan contro la ferrovia e contro il ministro. I dimostranti erano controllati a vista da alcuni agenti in tenuta antisommossa e da un elicottero della Polizia che sorvolava a bassa quota la zona. La manifestazione si è svolta senza incidenti e si è sciolta appena le autorità hanno lasciato la zona del cantiere.
Denunce agli attivisti nei boschi
Una ventina di attivisti dell’area No Tav si trovava questa mattina nell’area intorno al cantiere, zona dove vige un divieto di transito su ordine prefettizio: secondo quanto apprende LaPresse, sono in corso le identificazioni e le denunce da parte della Digos di Torino per inottemperanza al provvedimento prefettizio, manifestazione non autorizzata (e per alcuni per rifiuto di dare le proprie generalità). Nel contempo, si sta procedendo a notificare a 6 di loro i fogli di via emessi dal Questore nelle scorse settimane, relative a vecchi episodi collegati sempre a mobilitazioni contro il Tav.
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