Approvato con 153 sì, 93 no e 16 astenuti. Duri attacchi delle opposizioni, soprattutto sul tema dei balneari

La Camera ha approvato la Legge annuale per il mercato e la Concorrenza con 153 sì, 93 no e 16 astenuti. Il Ddl, arrivato a Montecitorio dopo l’ok del Senato, dopo il voto finale di oggi diventerà legge.

All’intrno diversi provvedimenti, compresi quelli sui balneari e i tassisti, oltre alle misure legate all’attuazione del Pnrr. Forti le reazioni dell’opposizione: “Obiettivo del governo Meloni è di continuare a difendere gli interessi di alcuni, come i balneari” dice Eleonora Evi, capogruppo di Alleanza Verdi e Sinistra nella commissione Attività produttive della Camera, nella dichiarazioni di voto sul ddl Concorrenza. “Anche questa volta si è riusciti nell’intento di proteggere una categoria tanto cara a questa destra di che continua a proteggere i privilegi di chi paga delle concessioni a prezzi irrisori a fronte di fatturati enormi – dice ancora -. Facendo un danno anche per le casse dello Stato: su un fatturato di 7 miliardi l’anno del settore, arrivano poco più di 100 milioni di euro l’anno e con un tasso di evasione stimato del 50%. Dunque, quale concorrenza? Quale mercato? E poi: con un emendamento al Senato avete aggiunto un nuovo articolo, il 10, che riteniamo molto pericoloso. State innalzando il valore di attenzione per i campi elettromagnetici, portandolo da 6 a 15 volt per metro. Un gruppo di oltre settanta scienziati esperti di campi elettromagnetici ha recentemente inviato al Governo e al Parlamento un ‘Appello per la sicurezza elettromagnetica’, sostenendo che l’aumento dei limiti comporterebbe un aggravamento delle patologie associate allo stress ossidativo, una riduzione della fertilità maschile e femminile, un aumento delle patologie neurodegenerative e tumorali e un aumento dei casi di elettrosensibilità”.

Dalla Vedova: “Il governo spiaggiato su balneari e fermo davanti a tabù e lobby”

“Questa legge sulla concorrenza arriva al voto, come sempre, senza discussione. Il governo si è spiaggiato sulle licenze balneari e si è fermato davanti a tabù e lobby, difendendo le rendite, comprese quelle dei tassisti, procurando all’Italia un danno erariale e future infrazioni dell’Ue”. Lo ha affermato Benedetto Della Vedova, deputato di +Europa, durante la dichiarazione di voto sul ddl Concorrenza. “È un compitino fatto con la mano sinistra da chi dimostra di non credere nella concorrenza e di non voler scommettere sulla competitività e sulla produttività come fattore di crescita economica e degli stipendi. Per tutte queste ragioni voteremo contro il provvedimento”, ha concluso Della Vedova. 

Marattin: “E’ solo compitino su Pnrr ma al Paese serve altro”

“Con questo ddl sulla concorrenza la maggioranza non va oltre il compitino necessario a centrare l’obiettivo fissato dal Pnrr. Ma per il Paese servirebbe ben altro”. Lo ha detto Luigi Marattin, deputato di Italia Viva, nel corso delle dichiarazioni di voto sul Ddl concorrenza. “Le politiche per la concorrenza fanno arrabbiare piccoli gruppi che traggono benefici dalle loro restrizioni, come i 27mila balneari o i 28mila tassisti. Eppure, come hanno dimostrato quelle sui treni o la telefonia, a beneficiare dalle liberalizzazioni sono milioni di consumatori. La destra sceglie invece di difendere sempre una corporazione. Quella al governo è l’unica destra al mondo che considera il mercato non un fattore di sviluppo ma come il demonio. A sinistra le cose non vanno meglio e la parola ‘concorrenza’ è vietata. Noi siamo tra i pochi a ritenere che la via d’uscita da 20 anni di stagnazione dell’Italia passi da più mercato. Su questo provvedimento ci asterremo perché contiene sì cose di buon senso ma non è la vera opera di liberalizzazione, lo stappo di cui il Paese ha bisogno per liberare finalmente tutte le sue energie”, conclude. 

Forza Italia: “Investe Paese reale”

Anche quest’anno la legge sulla concorrenza investe il paese reale, i suoi interessi e le sue corporazioni, con l’obiettivo di aprire nuovi spazi all’economia e rimuovere gli ostacoli che frenano l’apertura dei mercati avvicinandoci a migliori standard europei”. Così Chiara Tenerini, deputata di Forza Italia e responsabile del dipartimento Lavoro del partito, intervenendo in Aula in dichiarazione di voto sul ddl concorrenza. “Questo disegno di legge – ha proseguito – si colloca tra i provvedimenti richiesti dalle riforme del Pnrr”, ed è un “testo coerente con i suoi obiettivi, integrato con ulteriori nuove previsioni volte ad allargare gli interventi per ampliare il mercato e la concorrenza in Italia. Si parte dalla concorrenza nel settore del gas e della rete elettrica, attraverso norme che disciplinano l’adozione dei piani di sviluppo della rete di trasporto del gas naturale e dei piani di sviluppo della rete elettrica di trasmissione nazionale. La direttiva Bolkestein viene interpretata, per quanto riguarda le disposizioni sul commercio in aree pubbliche, aprendo il mercato degli ambulanti con nuovi bandi di concessione pubbliche per nuove assegnazioni e tutelando le professionalità già in essere o semplificando le vendite sotto costo promozionali degli esercizi situati in comuni differenti. Riguardo alla Bolkestein, mi preme fare delle puntualizzazioni riguardo alle concessioni demaniali degli stabilimenti balneari: tutelare un comparto non vuol dire salvaguardare alcuni privilegi”, ma “tutelare un sistema strategico del nostro paese, quello del turismo balneare. Stiamo cercando di ragionare con la Commissione europea anche alla luce dei risultati emersi dal tavolo tecnico, che hanno decretato che in Italia la risorsa non è scarsa e pertanto non siamo obbligati a dover sottostare alla direttiva Bolkestein per quanto riguarda le concessioni balneari. Questo noi continueremo a farlo”, per “tutelare gli interessi del sistema Italia”. “C’è poi una battaglia che Forza Italia ha portato avanti in Commissione al Senato”, “la norma che tutela le cosiddette botteghe storiche”.

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