L'approvazione con 200 sì e 112 no, 3 gli astenuti. Meloni: "Grazie per la compattezza, mette al centro famiglie e imprese"

Approvata alla Camera la manovra, ok con 200 sì, 112 no. E’ legge. Il testo era infatti già stato approvato dal Senato. Il 22 dicembre, con 112 voti favorevoli, 76 contrari e 3 astenuti era stata approvata la fiducia sul maxi-emendamento alla manovra.

Meloni: “Grazie per la compattezza”

“Approvata dal Parlamento la Legge di Bilancio. Ringrazio a nome mio e del Governo i parlamentari di maggioranza di Senato e Camera per il sostegno e la compattezza dimostrati”. Il via libero definitivo alla legge di Bilancio è “un segnale positivo per una Manovra importante, che mette al centro le famiglie, il lavoro e le imprese. In linea con i principi che guidano la nostra azione e con il programma che gli italiani hanno votato”. Così sui social la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, che conclude: “E ora avanti con determinazione, coraggio e responsabilità”. E aggiunge: “Questa volta la Manovra viene approvata senza il voto di fiducia. Ringrazio per questo anche le opposizioni che, pur nel forte contrasto sui temi, hanno contribuito allo svolgimento del dibattito”. 

Ecco cosa prevede la manovra

TAGLIO DEL CUNEO. Confermato il rinnovo del taglio del cuneo fiscale e contributivo nel 2024 (7% per i redditi fino a 25 mila euro, 6% per i redditi fino a 35 mila euro).RIDUZIONE CANONE RAI. Dal 2024 il canone annuale per il servizio pubblico radiotelevisivo passa da 90 a 70 euro, sempre suddivisi in rate nella bolletta elettrica.

FISCO. Tra le misure principali introdotte dalla delega fiscale, collegata alla manovra, la riduzione delle aliquote Irpef da 4 a 3; la tassazione agevolata su straordinari, tredicesima e premi di produttività; la misura ordinaria dell’aliquota, pari al 24%, per l’Ires.

FAMIGLIE. Sgravio contributivo al 100% fino a 3mila euro per le madri, tranne che per le lavoratrici domestiche, che dura fino ai 10 anni del figlio più piccolo per chi ha due figli e fino ai 18 per chi ne ha tre. Inoltre, il bonus nido aumenta di 2.100 per i nuovi nati dal 2024 con un fratellino sotto i 10 anni e in presenza di un Isee familiare massimo di 40mila euro. Per il 2024 inoltre sono due i mesi di congedo parentale che la mamma o il papà possono prendere fino ai 6 anni del figlio con una retribuzione all’80%, dal 2025 il secondo sarà al 60%. Tuttavia, l’Iva su prodotti dell’infanzia e assorbenti viene ripristinata al 10%.

IL PONTE SULLO STRETTO. Restano intatte le risorse per il collegamento tra Calabria e Sicilia ma viene ridotta la quota a carico dello Stato che passa da 11.630 milioni a 9.312 milioni. I restanti 2.318 milioni verranno dunque dal Fondo per lo sviluppo e la coesione, 718 milioni dalla quota afferente alle amministrazioni centrali, e 1.600 milioni dalla quota imputata sulle risorse indicate per le Regioni Sicilia e Calabria.

PENSIONI. Salve le pensioni di vecchiaia di medici, personale sanitario e dipendenti di enti locali, ma arrivano i tagli per il pensionamento anticipato indipendentemente dall’età anagrafica (escluso chi matura i requisiti entro il 31 dicembre di quest’anno).

SANITA’. È previsto uno stanziamento aggiuntivo pari a 3 miliardi nel 2024 e 4,2 miliardi dal 2026 per lo smaltimento delle liste d’attesa della sanità.

ENTI LOCALI E FORZE ARMATE. Prorogati fino al 15 gennaio i termini per la delibera sul calcolo Imu 2023 per i circa 200 Comuni in ritardo sui tempi. Risorse aggiuntive per gli stipendi delle forze armate e delle forze dell’ordine con un Fondo dalla dotazione di 32 milioni di euro annui per gli anni 2024-25 e da 42 milioni di euro annui a decorrere dal 2026.

AFFITTI BREVI E FONDO MUTUI PRIMA CASA. La cedolare secca sugli Airbnb è fissata al 21% per uno degli immobili destinato ad affitti brevi, che deve essere individuato dal contribuente in sede di dichiarazione dei redditi. Agevolato l’accesso al credito per l’acquisto della casa di abitazione da parte di famiglie numerose, con l’accesso al Fondo mutui prima casa per le famiglie con tre figli sotto i 21 anni e un Isee non superiore a 40.000 euro, le famiglie con quattro figli di età inferiore a 21 anni e Isee fino a 45.000 euro e quelle con cinque o più figli sotto i 21 anni e Isee non superiore a 50.000 euro.

VIOLENZA DONNE. Le opposizioni stanziano 40 milioni – cioè il totale del ‘tesoretto’ riservato alle modifiche parlamentari delle minoranze – alle misure contro la violenza sulle donne, con un emendamento unitario approvato nel corso del dibattito sul testo al Senato.

Le dichiarazioni prima dell’approvazione, dal Pd a FI

“Questa manovra ha conseguenze pesanti sul paese e non permetteremo che passi in cavalleria. Ci faremo carico voi, in questo Parlamento e fuori, delle vostre mancanze. Ai giovani vogliamo vedere rimesso in mano il futuro e non il fucile”. Così la segretaria del Pd Elly Schlein, intervenendo nell’aula della Camera nel corso delle dichiarazioni di voto sulla legge di bilancio. “Il primo Governo guidato da una donna fa ogni giorno scelte contro le donne. Del resto noi non pensiamo che l’ambizione massima di una donna sia diventare madre o che valga in funzione dei figli che ha. Un anno fa di questi tempi ad accompagnare lunga litania di alibi per il poco tempo a disposizione, oggi non avete scuse. E’ una manovra figlia vostra e si vede eccome. E’ una manovra figlia dell’arroganza che modifica questo Parlamento, con oltre 50 decreti e con il diktat imposto alla vostra maggioranza di non presentare emendamenti. Altro che forza e solidità, la verità è che questa manovra è figlia anche delle vostre divisioni. E’ una manovra che fa male al Paese e che infligge un colpo letale ai servizi pubblici con mance e mancette in una logica di scambio imbarazzante.

“Il MoVimento 5 Stelle è l’indiscusso campione della disinformazione politica, uno stigma che qualifica tutte le loro narrazioni. Non stupisce, pertanto, che prosegua su questa strada anche nella definizione delle misure contenute in manovra riguardanti l’Università e la ricerca. La maggioranza e il governo, anche attraverso il forte impulso del Ministro Bernini, hanno fatto la loro parte, garantendo le risorse necessarie al sistema universitario e della ricerca rafforzando così il diritto allo studio” dice invece in una nota, Rita Dalla Chiesa, vicepresidente dei deputati di Forza Italia. “Dopo aver superato già lo scorso anno, e per la prima volta nella storia, l’odiosa figura degli idonei non beneficiari di borse di studio, anche per il 2024 sono stanziati – continua – ulteriori 36 milioni di euro, che vanno a rafforzare il Fondo integrativo statale per la concessione delle borse di studio (FIS). A questi si aggiungono 150 milioni di euro il Fondo a sostegno dell’edilizia universitaria per finanziare interventi di costruzione, ristrutturazione e miglioramento degli edifici alloggi e residenze per studenti universitari. Sempre in tema di edilizia, si stanziano 206 milioni per gli immobili delle Istituzioni dell’Alta Formazione Artistica, Musicale e Coreutica per interventi di ristrutturazione, miglioramento, messa in sicurezza, adeguamento antisismico e efficientamento energetico di Conservatori e Accademie di Belle Arti. È stato poi dato il via libera al Fondo per l’Erasmus italiano: 3 milioni per l’anno 2024 e 7 milioni per il 2025 per un investimento totale di 10 milioni di euro. Il progetto – prosegue Dalla Chiesa – è già in essere e i primi studenti stanno aderendo ai programmi di scambio. Infine, mi fa piacere comunicare ai colleghi del M5s che il ministero è pronto a ripartire le risorse del Fondo nazionale per il sostegno all’accesso alle abitazioni in locazione che proprio questo Governo ha reso strutturale”. 

Ringraziamo il ministro Giorgetti che con questa manovra ha seguito una linea coerente: mettere qualche soldo in più per chi produce Pil e uscire dalla logica delle mancette”. Così il capogruppo della Lega alla Camera, Riccardo Molinari, intervenendo in aula in dichiarazione di voto sulla legge di Bilancio. “Sappiamo che la legge di bilancio non è perfetta – aggiunge Molinari rivolgendosi alle opposizioni – ma non tiferemo mai contro il governo pro tempore per fare un danno al paese. Voi invece questa cosa la fate da sempre e la fate ogni giorno”. 

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