Le opposizioni all'attacco chiedono che il ministro riferisca. Schlein: "Ci risparmi foto cenone e venga in Parlamento"
Matteo Salvini non riferirà in Parlamento dopo l’indagine sugli appalti Anas che coinvolge Denis Verdini e il figlio Tommaso. “Non è in agenda”, riferiscono fonti vicini al vicempremier e ministro dei Trasporti.
L’inchiesta giudiziaria sugli appalti Anas era infatti arrivata, ieri, anche nelle aule parlamentari, creando polemiche tra le forze politiche, con le opposizioni che chiedevano al governo, e in particolare al ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini, di riferire alla Camera con un’informativa urgente. A chiederla, mentre a Montecitorio è in corso l’ultima seduta sulla legge di Bilancio, è in primis il Movimento 5 Stelle ma si accodano anche Pd e Avs. Al momento, però, sembra non sia in programma.
Conte: “Salvini non faccia spallucce e riferisca”
Anche oggi le opposizioni hanno ribadito la richiesta a Salvini di riferire in Parlamento. “Ancora corruzione e appalti, ancora ombre nella macchina statale. Non si può fare spallucce di fronte all’arresto di Tommaso Verdini, agli inquietanti fatti che stanno emergendo sull’Anas, una delle principali stazioni appaltanti del Paese, a rapporti che appaiono tutt’altro che trasparenti fra istituzioni e imprenditori”, ha scritto il leader del Movimento 5 Stelle, Giuseppe Conte, sui social. “Abbiamo chiesto un’informativa urgente al ministro delle Infrastrutture Salvini riguardo ad Anas e al suo sistema di consulenza e di gestione degli appalti pubblici. Le indagini e i processi devono fare il loro corso ma riteniamo doveroso che il ministro competente venga in Parlamento a riferire“, ha aggiunto, spiegando poi: “Apprendiamo dalla stampa che Meloni avrebbe commentato ‘non è una bella storia’. Se non è una bella storia allora Meloni faccia tre cose: dica a Salvini di venire a riferire in Parlamento; faccia retromarcia sulla norma bavaglio con cui la sua maggioranza non vuole permettere ai giornalisti di scrivere – come succede oggi – dettagli di brutte storie come questa; smetta di smontare i presidi anticorruzione che noi avevamo rafforzato al Governo”. Infine, scrive Conte nel post, “la premier eviti anche che il suo partito, Fratelli d’Italia, presenti di nuovo norme – come quella bloccata dal M5S qualche settimana fa – per assumere nelle amministrazioni pubbliche condannati per corruzione. Meloni non sottovaluti la questione morale. Vogliamo tornare ai tempi di Tangentopoli in cui si gettavano le monetine ai politici? Quando non si ha la forza e l’intransigenza di far dimettere da incarichi istituzionali i propri compagni di partito, da Santanchè a Delmastro, si finisce per abbassare l’asticella di tolleranza sui comportamenti di tutti i rappresentanti delle istituzioni, di qualsiasi livello. La lotta alla corruzione, la difesa della legalità devono impegnarci ogni giorno. Senza sconti”.
Schlein: “Salvini ci risparmi foto cenone e venga in Parlamento”
“Almeno oggi Salvini ci risparmi le foto del cenone di Capodanno e ci confermi che verrà a riferire al Parlamento in merito alle gravi vicende di cui leggiamo sui giornali sugli appalti Anas. Su eventuali responsabilità penali degli indagati – alcuni dei quali legati personalmente al Ministro – sarà la giustizia a fare il suo corso, non è il nostro ruolo, ma basta quello che emerge dalle ordinanze sul sistema contestato di intermediazione tra manager pubblici e imprenditori per favorirli negli appalti, sistema secondo le indagini basato anche sui rapporti vantati dagli indagati con membri del governo e politici, per chiedere al ministro Salvini di fare piena luce e venire a rispondere in Parlamento, per la trasparenza che nel suo incarico deve al Paese e per levare pubblicamente ogni ombra sull’andamento del suo ministero”, ha detto invece la segretaria del Pd, Elly Schlein, interpellata da Repubblica.it.
© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata