Le dichiarazioni di Benaglia (Fim), Palombella (Uilm) e De Palma (Fiom)
Le dichiarazioni dei rappresentanti dei sindacati dopo l’incontro a Palazzo Chigi con il governo sul futuro dell’ex Ilva di Taranto dopo il rifiuto da parte del socio privato Arcelor Mittal di contribuire all’aumento di capitale. “Il governo ha tratto le conseguenze che quell’incontro ha chiarito definitivamente: non è possibile proseguire nella gestione di Acciaierie d’Italia assieme alla multinazionale indiana“, ha detto il segretario Fim Roberto Benaglia, per poi aggiungere: “In queste ore i tecnici di Invitalia e i tecnici di Mittal stanno lavorando su 3 punti: il divorzio consensuale, che ridurrebbe il pericolo di un contenzioso futuro; la continuità aziendale e produttiva, anche se la forma ancora non è stata definita; e che il governo sia pronto anche senza Mittal a mettere le risorse necessarie per il rilancio dell’attività”. Il segretario Uilm Rocco Palombella ha invece sottolineato: “Arcelor Mittal non ci sarà più e indietro non si torna“. Da giovedì, quando si concluderà il ‘divorzio’ tra socio pubblico e privato, ha detto, “loro ci diranno quale sarà il piano alternativo”. Infine, Michele De Palma, segretario Fiom, ha dichiarato: “Abbiamo detto al governo che la garanzia per il futuro è l’occupazione di tutte le lavoratrici e di tutti i lavoratori. Non può più succedere che a pagare il prezzo delle scelte sbagliate dei manager e delle proprietà siano i lavoratori, i cittadini, l’ambiente”.
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