Ai lavori hanno partecipato anche i sindacati con i segretari regionali di Cgil, Cisl e Uil, Confartigianato, Upi Piemonte e Legacoop

Le imprese in crisi in Piemonte. È il tema analizzato nel Consiglio regionale aperto, che si è tenuto nella sede della Città metropolitana di Torino. In apertura di confronto l’intervento del presidente, Stefano Allasia, che ha sottolineato la disponibilità, da parte di Regione e Consiglio, all’ascolto di aziende e lavoratori, oltre agli interventi attuati per favorire occupazione e competitività. Più dell’80% delle imprese subalpine, ha ricordato, conta di mantenere o aumentare i livelli occupazionali. Avere affrontato le crisi con un approccio dinamico e una visione basata sulle politiche attive, lasciando indietro le forme di assistenzialismo, sono stati tra i punti al centro del discorso dell’assessora regionale al Lavoro, Elena Chiorino. Ai lavori hanno partecipato i sindacati con i segretari regionali di Cgil, Cisl e Uil, Confartigianato, Upi Piemonte e Legacoop.
 
A scattare una fotografia della situazione è l’istituto Ires Piemonte: “L’occupazione va meglio in Piemonte e fa segnare un +2%. Per contro però abbiamo una popolazione che è sempre più anziana, il che va bene nel breve periodo però dobbiamo guardare anche al futuro. Dal punto di vista industriale la manifattura ha subito un impatto negativo così come i servizi hanno registrato un impatto negativo che solo negli ultimi 3-4 anni malgrado la pandemia malgrado gli aspetti negativi quali guerre e problematiche sovra nazionali fanno intravedere un leggero miglioramento”, afferma il direttore di Ires Piemonte, Angelo Robotto.
 

Bene il settore orafo nel distretto di Valenza che registra +11% di export. Altro punto di rilievo quello degli investimenti sulla logistica: “Già oggi – rimarca Robotto – il fatto di avere corridoi logistici che permettano al Piemonte di essere al centro dell’Europa diventa un aspetto di lunga prospettiva molto importante da tenere in considerazione”. Per la consigliera di Luv Silvana Accossato la situazione della crisi delle imprese in Piemonte “è molto grave, soprattutto in provincia di Torino”, come dimostrano ad esempio le vicende della Lear di Grugliasco e della TeConnectivity di Collegno. “Abbiamo chiesto questo Consiglio regionale perché sono necessarie politiche industriali. Noi stiamo pagando questo scotto di mancanza di politiche industriali da anni. È necessario chiedere soprattutto nel torinese a Stellantis cosa vuol fare ancora in Piemonte”, sottolinea.
 
Il consigliere della Lega Alberto Preioni sottolinea come la Regione Piemonte “gestisca fondi europei e bandi regionali per incentivare le aziende, efficentarle e aiutare i giovani”, mentre l’imprenditore, che “crea lavoro e ricchiezza” chiede “semplicità e sburocratizzazione”. Infine la “svolta green non può essere sulle spalle del ceto medio piemontese e delle imprese manifatturiere”. Dal punto di vista delle cooperative “il dato è ancora positivo. Dalle recente indagine congiunturale emerge un calo di 8 punti nella fiducia per quanto riguarda il 2024”.

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