La segretaria dem chiude il 'conclave' di Gubbio: "Candidatura alle Europee? È ultima cosa"
Le “elucubrazioni” su quello che per le cronache politiche resterà ‘il conclave’ di Gubbio non la impensieriscono più di tanto. Tanto che Elly Schlein confessa candidamente il motivo della sua assenza del giovedì. “Sono arrivata oggi perché ieri sera ho visto il film Kripton di Francesco Munzi sulla salute mentale che penso tutti dovrebbero vedere”, spiega. La leader era alla presentazione del film invitata dal regista e utilizza l’occasione per rilanciare la battaglia contro il disagio psichico, indipendentemente da cosa verrà detto (anche dai deputati) e scritto (dai giornali). Poi, però, passa all’attacco: la Spa dell’hotel? “È chiusa e comunque non c’è niente di male, ma penso che nessuno di noi abbia portato né il costume né la pistola“, dice, facendo riferimento a Emanuele Pozzolo e allo sparo partito accidentalmente dal mini revolver del deputato FdI. Non solo. “Vi chiedo di non portar via i quadri dalle stanze – aggiunge rivolgendosi ai deputati con allusione alla vicenda Sgarbi – e se tornate in treno, mi raccomando, nessuno lo fermi per nessuna ragione“, conclude prendendo di mira Francesco Lollobrigida.
La leader dem difende Report
Schlein, poi, punta il dito direttamente contro la presidente del Consiglio e difende la trasmissione Report, finita nel mirino di FdI per le inchieste su Ignazio La Russa e il padre della premier Francesco Meloni. “Meloni ha superato Berlusconi: questi attacchi al diritto di inchiesta nemmeno con l’editto bulgaro. Bisogna inventare altri tipi di editti, non so se sono editti ungheresi. Sono attacchi non degni di una democrazia“, dice chiaro.
Candidatura alle Europee? “È ultima cosa”
Quanto alle prossime Europee, ormai vero tam tam democratico, la leader dem non cambia linea. Il pressing dei suoi affinché sciolga la riserva è sempre più forte, ma lei resiste: “Non c’è nessuna novità. Prima il progetto, poi la squadra, e per ultimo…“, ribadisce ai cronisti che, a Cantiano, a margine di un’iniziativa sul post alluvione, le chiedono della candidatura. “Sono stata chiara sin dall’inizio – aggiunge – resta l’ultima cosa, come ho sempre detto”.
“La destra sociale non esiste”
Il ‘conclave’ serve allora per ridefinire la mappa di temi e battaglie. Schlein inizia dalla lotta alle diseguaglianze: “La destra sociale non esiste“, attacca, prendendo di mira i provvedimenti del Governo. “Colpiscono i più deboli perché non hanno voce, noi – è l’invito – dobbiamo essere la loro voce”. Avanti, quindi sull’equità e la “progressività” fiscale, sul salario minimo, sulla battaglia contro la precarietà.
“Stop alle armi a Israele”
Non manca la ‘rotta’ sulla politica estera. La segretaria insiste per un “cessate il fuoco immediato” in Medioriente e prende una posizione netta sulle armi inviate a Israele: “Non si può rischiare che vengano utilizzate per commettere quelli che si possano configurare come crimini di guerra“, scandisce. Quanto all’Ucraina, assicura, “non deve esserci e non c’è nessuna ambiguità” nel Pd sul sostegno a Kiev.
Impegno su proposta per il fine vita
Schlein rilancia poi alcune iniziative legislative che i dem porteranno avanti nella battaglia parlamentare. Resta “una ferita” l’astensione della consigliera Pd veneta Anna Maria Bigon. “Se il gruppo ti chiede di uscire dall’aula per non contribuire all’affossamento della legge, è giusto farlo e non decidere da sola l’esito di quella scelta che ricade su tutto il partito”, accusa la leader che poi mette a verbale l’impegno sulla proposta di legge per “assicurare un fine vita dignitoso, che è parte del programma del Pd, della mia mozione”, sottolinea. Avanti anche sulla proposta “per chiarire la disciplina per chi esalta le personalità, i metodi e i simboli del fascismo”, dopo “l’importante sentenza” della Cassazione sul saluto romano. Si riparte dalla definizione di “un’identità chiara” insomma. Prima il progetto, poi la squadra.
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