La nomina in una riunione del Cda in cui non erano presenti il presidente e la consigliera designata dal Comune. Mollicone (FdI): "Nessuna forzatura"
È scontro politico dopo la nomina del regista Luca De Fusco come direttore del Teatro di Roma. L’assessore alla Cultura della Capitale, Miguel Gotor, denuncia come la nomina sia avvenuta da parte dei soli consiglieri di amministrazione nominati dal Ministero della Cultura e dalla Regione Lazio “senza che fossero presenti il presidente del Cda della Fondazione Francesco Siciliano e la consigliera designata dal Comune Natalia Di Iorio”, e lancia l’allarme: “Questo incontro è, nei fatti, abusivo perché non rispetta le prerogative del Presidente Siciliano che ieri sera aveva disposto di aggiornare la riunione del Cda già da lui convocato, come previsto dallo statuto. È evidente quindi che è in corso un tentativo di occupazione da parte della destra di una fondamentale realtà del sistema culturale romano e italiano che denunciamo e a cui ci opporremo con tutte le nostre forze”.
Gualtieri: “Segnale inquietante”
Condivide le preoccupazioni di Gotor il sindaco capitolino, Roberto Gualtieri. “Proprio nel giorno in cui il Presidente della Repubblica lancia da Pesaro un monito contro il pensiero unico nella cultura dalla destra arriva un inquietante segnale che deve suonare da allarme per tutti quelli che hanno a cuore il pluralismo e il senso delle istituzioni. La Fondazione Teatro di Roma è un patrimonio della città, sostenuta finanziariamente quasi totalmente dal Campidoglio, e noi non possiamo in alcun modo accettare che le scelte più importanti, a partire dalla nomina del suo Direttore, vengano assunte con la forza, imponendo nomi e strategie dai soli consiglieri nominati dal Governo e dalla Regione Lazio. Ragionare in termini di prepotente occupazione è totalmente contrario al nostro spirito di collaborazione istituzionale con cui invece sarebbe stato necessario procedere”, dichiara in una nota, aggiungendo: “Roma è capitale anche della Cultura, una città aperta che parla a tutto il Paese e noi ci opporremo in ogni modo e con ogni strumento contro questa volontà di prevaricare che rischia solo di produrre macerie. Il prestigio storico dei teatri di Roma non può essere considerato alla stregua del bottino di una parte politica”.
Mollicone (FdI): “Nessuna forzatura”
Rigetta però l’ipotesi che ci siano state forzature nella nomina di De Fusco il presidente della Commissione cultura della Camera e responsabile nazionale Cultura e innovazione di Fratelli d’Italia, Federico Mollicone. “Nessuna forzatura, riunione assolutamente legittima, illegittimo sconvocare Cda soltanto aggiornato. Dispiace che l’assessore Gotor, di cui ho grande stima, sia stato disinformato dalla governance del Teatro di Roma. Come potranno confermare gli organismi di vigilanza, la riunione che si è tenuta questa mattina è assolutamente legale in quanto prosecuzione del Cda sospeso nei giorni scorsi dallo stesso Presidente. Inopinatamente il presidente Siciliano alle dieci di sera ha mandato una sconvocazione a data da destinarsi del Cda già aperto per seguire la votazione. Nel merito c’è grande rispetto delle prerogative del Comune di Roma ma non si puó pensare di alterare la proporzione della rappresentanza all’interno del Cda né in questa istituzione culturale né in tutte le altre. La rappresentanza della Regione Lazio e del ministero resteranno disponibili a mantenere il dialogo aperto”, afferma. “Questo non può non partire dal riconoscimento dell’elezione del direttore De Fusco che è assolutamente piena e legittima e che sicuramente farà il meglio per il bene del Teatro e per il Comune di Roma. Restiamo disponibili ad un confronto nel rispetto del Teatro di Roma che abbiamo salvato dalla precedente gestione criminogena che l’ha preceduta prima della nascita della Fondazione che abbiamo auspicato e suscitato. Credo che questi ritardi rischino di far perdere i finanziamenti ministeriali al Teatro di Roma, Teatro nazionale, e per cui presto verrà proposto il riconoscimento di monumento nazionale nell’ambito delle proposte di legge che stanno convergendo e si sono abbinate in VII Commissione in questi giorni”, conclude Mollicone.
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