Question time della premier: "Non condivido la posizione di Netanyahu, la soluzione è due popoli, due Stati". Poi aggiunge: "Sugli indennizzi per le stragi naziste rispettiamo la legge"
Banchi del Governo al gran completo, alla Camera, per il question time della premier Giorgia Meloni. Accanto alla presidente del Consiglio con ci sono il ministro per le Imprese e il Made in Italy Adolfo Urso e il Guardasigilli Carlo Nordio. Presenti anche Francesco Lollobrigida, Giancarlo Giorgetti, Paolo Zangrillo, Gilberto Pichetto, Luca Ciriani, Raffaele Fitto, Eugenia Roccella, Orazio Schillaci e Elisabetta Casellati, il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Alfredo mantovano e diversi sottosegretari. Assenti i vicepremier Antonio Tajani, in missione in Libano, e Matteo Salvini, impegnato al Mit.
Sanità, Meloni a Schlein: “Ci chiedete di risolvere problemi creati da voi”
“Come giustamente ricorda la collega Schlein, il tetto alla spesa per il personale sanitario è stato introdotto nel 2009 e questo negli anni ha comportato il crescente ricorso ai contratti a termine e al devastante fenomeno dei medici gettonisti. Noi ci troviamo a fare i conti con una situazione che si è stratificata negli ultimi 14 anni, e non le dirò ‘perché non lo avete fatto voi’. Le dirò collega Schlein che considero un’implicita attestazione di stima il fatto che oggi chiediate a noi di risolvere tutti i problemi che voi non avete risolto nei dieci anni che siete stati al governo. Grazie per fidarvi di noi e di questo governo”. Così la premier Giorgia Meloni, nel corso del question time alla Camera rispondendo a una interrogazione del Pd sulle iniziative volte ad abolire il tetto di spesa per l’assunzione del personale sanitario, nell’ottica della salvaguardia dei principi di universalità, eguaglianza ed equità del Sistema sanitario nazionale.
Schlein a Meloni: “Si conferma regina austerità”
“Giorgia Meloni è la regina dei tagli” sulla sanità e “si conferma la regina dell’austerità. Noi continueremo a batterci per la sanità pubblica”. Così la segretaria Pd Elly Schlein intervenendo nell’aula della Camera dopo il question time della premier Giorgia Meloni.
Schlein a Meloni: “Al governo per risolvere problemi o fare opposizione?”
“Presidente Meloni ma voi siete al Governo per risolvere problemi o per continuare a fare opposizione? Perché io ero stata più delicata. Nel 2009 è stato introdotto il tetto di spesa alla sanità e sa chi era ministro nel 2009? Lei”. Così la segretaria Pd Elly Schlein intervenendo nell’aula della Camera dopo il question time della premier Giorgia Meloni.
Sanità, Schlein a Melon: “Non esiste destra sociale, è letale”
“Sulla sanità dimostrate che non esiste nessuna destra sociale, questa è una destra letale sul diritto alla salute“. Così la segretaria Pd Elly Schlein intervenendo in aula alla Camera dopo il question time della premier Giorgia Meloni.
Sanità, Schlein a Meloni: “È allo stremo, sblocchi tetto spesa”
“Ormai ci sono persone che sono costrette a sperare che la propria malattia corra meno in fretta della lista di attesa per una visita. Mancano medici e infermieri, i pronto soccorso sono allo stremo. Abbiamo dimenticato gli eroi della pandemia, come pensate di risolvere con i gettonisti o chiedendo a chi c’è di fare di più. Le chiediamo di sbloccare il tetto di spesa per la sanità. Non ci dica ‘perché non lo avete fatto voi?’ Perché io al Governo ancora non ci sono stata e perché lei è al Governo da 16 mesi e l’Italia aspetta risposte ora”. Così la segretaria Pd Elly Schlein intervenendo nell’aula della Camera dopo il question time della premier Giorgia Meloni.
Conte a Meloni: “È Re Mida al contrario, quel che tocca distrugge”
“Lei cos’è? Un Re Mida al contrario, lui tutto quello che toccava trasformava in oro. Lei quello che tocca distrugge. Faccia anche meno”. Così il leader M5S Giuseppe Conte intervenendo nell’aula della Camera dopo il question time della premier Giorgia Meloni.
Patto stabilità, Conte a Meloni: “Doveva tremare Ue, trema Italia per ‘pacco’”
“Non siamo affatti soddisfatti. Ha illuso gli italiani dicendo che avrebbe fatto tremare l’Ue. Qui a tremare è l’Italia per un pacco di stabilità. Cosa ha fatto a Bruxelles? Le battaglie si possono anche perdere ma perderle senza combattere significa perderle con disonore. Siete riusciti a trovare le risorse per le armi, ma serve la pace”. Così il leader M5S Giuseppe Conte intervenendo nell’aula della Camera dopo il question time della premier Giorgia Meloni.
Patto stabilità, Meloni: “Intesa migliore possibile nonostante eredità Superbonus”
“In meno di tre anni di governo” il M5s “ha aumentato il debito pubblico di 250 miliardi. Quelle approvate” con il nuovo Patto di stabilità “sono le regole che avremmo scritto? No. È l’intesa migliore possibile a condizioni date? Sì, e questo perché quando ti presenti al tavolo delle trattative con un deficit al 5,3%, che è causato soprattutto dalla ristrutturazione gratuita delle seconde e delle terze case, e tenti di spiegare che ti servirebbe maggiore flessibilità, è possibile che qualcuno ti guardi con diffidenza. E se noi, nonostante questa eredità pessima, siamo riusciti a portare a casa comunque un buon compromesso è perché in questo anno di governo abbiamo dimostrato che la stagione dei soldi gettati al vento per pagarsi le campagne elettorali era finita”. Così la premier Giorgia Meloni, nel corso del question time alla Camera rispondendo a una interrogazione del M5s sulle iniziative volte ad apportare, nell’ambito del negoziato tra le istituzioni europee, modifiche all’accordo sulla riforma del Patto di stabilità e crescita raggiunto in sede Ecofin a dicembre 2023.
Patto stabilità, Meloni: “Anche merito Italia non ritorno a cieca austerità”
“Il nuovo Patto di stabilità e crescita supera le regole irrealistiche previste dal precedente, credo che questo sia anche un merito dell’Italia che è riuscita ad impedire il ritorno alle regole precedenti che erano ispirate a una austerità cieca, che alcuni auspicavano in questa trattativa”. Così la premier Giorgia Meloni, nel corso del question time alla Camera rispondendo a una interrogazione del M5s sulle iniziative volte ad apportare, nell’ambito del negoziato tra le istituzioni europee, modifiche all’accordo sulla riforma del Patto di stabilità e crescita raggiunto in sede Ecofin a dicembre 2023.
“Abbiamo ereditato dai governi Conte in tema di bilancio – ha aggiunto Meloni –. La differenza tra vecchio e nuovo Patto libera circa 35 miliardi di euro che potranno essere utilizzati per sanità, redditi, pensioni, o magari con qualcun altro al governo per un altro anno di Superbonus, così magari stavolta ristrutturiamo le magioni con la piscina”.
Privatizzazioni, Meloni: “Per noi fattore sviluppo, no regali ad amici”
“Il governo, come è scritto nella Nadef, lavora a un piano di razionalizzazione delle partecipazioni dello Stato, dal quale sono attesi circa 20 miliardi di euro in 3 anni, ed è un obiettivo alla nostra portata. Le privatizzazioni non servono però a fare cassa, devono essere considerate anche uno strumento di politica industriale e un fattore di sviluppo, ed è questa la ratio che ci muove. Dobbiamo ridurre la presenza dello Stato dove non è necessaria, e rafforzarla dove è necessaria, sugli asset strategici. Significa anche garantire la presenza dello Stato dove oggi non c’è. Abbiamo avviato questo percorso con la vendita delle quote di Mps, e in poche ore abbiamo ricevuto domande per oltre 5 volte il capitale iniziale, e così gli italiani hanno visto rientrare dopo anni una parte dei soldi che andavano a Mps. Non si tratta di svendere, perché l’impostazione di questo governo è diversa dal passato, quando le privatizzazioni erano regali miliardari fatti a imprenditori amici, come il modello degli oligarchi russi quando si è dissolta l’Unione Sovietica”. Lo ha detto in Aula alla Camera la premier, Giorgia Meloni, rispondendo al question time a un’interrogazione di Forza Italia, presentata da Maurizio Casasco.
Rdc, Meloni: “Chi non vuole lavorare non può fare mantenuto”
“Il supporto per la formazione e il lavoro è attivo dal 1 settembre 2023, al 20 gennaio di quest’anno sono state presentate 165mila domande delle quali processate e accolte quasi 70mila. Le persone già assunte con questa misura si aggirano intorno alle 11mila mentre sono oltre 27mila coloro che hanno ricevuto i 350 euro mensili previsti come rimborso spese per la partecipazione a una delle iniziative di politica attiva”. Così la premier Giorgia Meloni, nel corso del question time alla Camera rispondendo a una interrogazione di Nm sui risultati conseguiti a seguito dell’introduzione dell’assegno di inclusione e del supporto per la formazione e il lavoro. “Voglio segnalare a questo Parlamento che su 249mila potenziali occupabili che negli ultimi mesi percepivano il reddito di cittadinanza, solo 55mila hanno presentato domanda, poco più del 22% della platea. Ora è possibile che alcune di queste persone abbiano trovato lavoro privatamente, ma è possibile anche che alcune di loro non cercassero un’occupazione o preferissero lavorare in nero, e questa è la ragione per la quale sono molto fiera del lavoro che abbiamo fatto perché se non sei disponibile a lavorare non puoi pretendere di essere mantenuto con i soldi di chi lavora ogni giorno“, ha concluso Meloni.
Rdc, Meloni: “Misura sbagliata, su Adi controlli prima e non dopo”
“Con la legge di bilancio 2023 il governo ha deciso di superare una misura che ritenevamo sbagliata, quella sul reddito di cittadinanza, e ha introdotto due misure sostitutive per i percettori di quel reddito: una destinata a chi era in condizione di lavorare e una destinata invece a chi non era in condizione di farlo.Questo perché abbiamo sempre considerato un errore mettere queste due realtà sullo stesso piano”. Così la premier Giorgia Meloni, nel corso del question time alla Camera rispondendo a una interrogazione di Nm sui risultati conseguiti a seguito dell’introduzione dell’assegno di inclusione e del supporto per la formazione e il lavoro. “La prima di queste di misure era l’assegno di inclusione, nato con l’obiettivo di garantire tutela a quei nuclei familiari che hanno effettiva necessità di essere sostenuti. L’assegno di inclusione è attivo dal 1 gennaio del 2024, al 20 gennaio il ministero del Lavoro ci dice che su una platea di 737mila nuclei familiari potenziali sono già 600mila quelli che hanno presentato domanda e i primi pagamenti per coloro che hanno superato i controlli, perché in questo caso a differenza del reddito di cittadinanza i controlli li facciamo prima e non dopo, partiranno venerdì 26 gennaio. L’importo medio stimato per l’Adi è di 635 euro al mese, cifra superiore di quella media erogata col Reddito di cittadinanza”.
Fascismo, Meloni: “Su risarcimenti stragi naziste no intento dilatorio governo”
“Ci sono state alcune imprecise o strumentali ricostruzioni giornalistiche sugli indennizzi per le stragi nazifasciste. Noi consideriamo doverosi quegli indennizzi, e non c’è intento dilatorio o ostruzionistico, abbiamo stanziato risorse per questo. Ma ciò non toglie che l’Avvocatura generale dello Stato deve fare il suo lavoro, che in questo caso è verificare che esistano i presupposti per il risarcimento, verificando anche il rapporto di parentela dei discendenti. Non è disattenzione per le vittime, è rispetto per la legge e rispettando la piena autonomia del giudice. Èun lavoro necessario, perché sono comunque risorse dei cittadini e vanno gestite nel modo più corretto possibile. Ma la nostra intenzione è molto chiara”. Lo ha detto in Aula alla Camera la premier, Giorgia Meloni, rispondendo al question time a un’interrogazione di +Europa, presentata dal segretario del partito, Riccardo Magi.
Anziani, Meloni: “Domani decreto in Cdm, 1 mld contro ‘cultura scarto'”
“Il 19 gennaio del 2023 è stato approvato il Patto per la terza età” e “il Pnrr prevede che il decreto attuativo vada approvato entro il primo trimestre di quest’anno: centreremo questo obiettivo posso annunicare che domani il decreto sarà in Cdm per l’approvazione“. Così la premier Giorgia Meloni, nel corso del question time alla Camera, rispondendo a un’interrogazione della Lega sulle politiche del governo in favore degli anziani. “Il decreto stanzia oltre un miliardo di euro per i primi due anni”, aggiunge Meloni, spiegando che le risorse servono a garantire ad un anziano un vita serena e dignitosa, rafforzando l’accesso ai servizi e introducendo una prestazione universale graduata in base al bisogno per anziani non autosufficienti e in difficoltà economica, con un aumento del 200% rispetto all assegno di accompagnamento”. La presidente del Consiglio ha parlato di “una materia che al governo sta a cuore, cioè quella di garantire agli anziani una vita serena e dignitosa, in una società i cui esiste la ‘cultura dello scarto'”, mengtre gli anziani “sono una ricchezza da valorizzare, il collante delle famiglie e uno straordinario ammortizzatore sociale. A loro bisogna dire grazie con fatti concreti”.
Stellantis: Meloni: “Difendiamo interessi italiani, penalizzato chi delocalizza”
“Il gruppo Fiat e i marchi italiani collegati rappresentano una parte importante della storia industriale nazionale e un patrimonio che merita la massima attenzione, e questo credo significhi avere anche il coraggio di criticare le scelte del management, come lo spostamento della sede fiscale all’estero, o l’operazione di presunta fusione tra il gruppo italiano Fca e il gruppo francese Psa che celava in realtà un’acquisizione da parte francese dello storico gruppo italiano tanto che oggi nel cda di Stellantis siede un rappresentante del governo francese, e non è un caso se le scelte industriali del gruppo tengano conto molto più delle istanze francesi. In Italia siamo passati da oltre un milione di auto prodotte nel 2017 a 700mila nel 2022. In Italia sono andati persi oltre 7mila posti di lavoro. Noi vogliamo difendere l’interesse nazionale, instaurare un rapporto equilibrato con Stellantis, e il ministro Urso ha incontrato più volte le persone in questione per difendere i posti di lavoro. Con questo scopo è stato sottoscritto un protocollo d’intesa tra il ministero e Stellantis e abbiamo previsto incentivi e misure di sostegno per attrarre nuovi investitori e costruttori. In ultimo abbiamo modificato le norme incentivando chi torna a produrre in Italia e scoraggiando chi delocalizza, che dovrà restituire ogni beneficio o agevolazione pubblica ricevuto negli ultimi dieci anni. Vogliamo tornare a oltre un milione di auto prodotte in Italia. Se si vuole vendere un’auto sul mercato mondiale pubblicizzandola come gioiello italiano, quell’auto deve essere prodotta in Italia”. Lo ha detto in Aula alla Camera la premier, Giorgia Meloni, rispondendo al question time a un’interrogazione di Azione-Per presentata da Matteo Richetti.
Medioriente, Meloni: “Al lavoro per curare minori palestinesi in nostri ospedali”
“Siamo stati tra i pochissimi ad aver agito immediatamente e concretamente mandando aiuti a Gaza. Approfitto per annunciarvi che stiamo lavorando per portare minori palestinesi in Italia per essere curati nei nostri ospedali“. Così la premier Giorgia Meloni, nel corso del question time alla Camera rispondendo a una interrogazione di Avs sulle iniziative, anche in sede europea, per un immediato cessate il fuoco nella Striscia di Gaza e per una soluzione del conflitto in linea con il principio ‘due popoli, due Stati’.
Medioriente, Meloni: “Non condivido posizione Netanyahu, soluzione 2 popoli 2 Stati”
Devo dire la verità sono un po’ colpita dal fatto che sui sia omesso di citare gli eventi che hanno scatenato la crisi mediorientale, ovvero il feroce attacco di Hamas. Non lo dico per una quesitone polemica ma perché questa ambiguità, sempre più diffusa in Occidente e che nel Medioriente diventa addirittura rifiuto al riconoscimento al diritto all’esistenza di Israele, è oggi il principale ostacolo alla soluzione dei due popoli e due Stati. Il popolo palestinese ha diritto a uno Stato indipendente, sicuro, è una soluzione giusta e necessaria, non solo nell’interesse dei palestinesi ma anche nell’interesse di Israele. Ed è la ragione per la quale posso dire che non condivido la posizione recentemente espressa dal primo ministro israeliano sulla materia”. Così la premier Giorgia Meloni, nel corso del question time alla Camera rispondendo a una interrogazione di Avs sulle iniziative, anche in sede europea, per un immediato cessate il fuoco nella Striscia di Gaza e per una soluzione del conflitto in linea con il principio ‘due popoli, due Stati’.
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