Le opposizioni denunciano la mancanza di trasparenza in merito al progetto. Schlein: "Servono iniziative per fermare opera dannosa"
Un esposto alla procura di Roma da parte di Pd e Avs per chiedere un’indagine sulla realizzazione del ponte sullo Stretto di Messina. Tra i motivi dell’esposto, le opposizioni denunciano la mancanza di trasparenza in merito al progetto. “Siamo qui per presentare un’iniziativa, un esposto alla Procura di Roma perché si indaghi sulla realizzazione del ponte“, ha annunciato Angelo Bonelli di Avs in conferenza stampa a Roma insieme a Nicola Fratoianni e alla segretaria del Pd Elly Schlein. L’esposto, ha precisato, è stato presentato il 1 febbraio. “Il governo e la società Ponte sullo Stretto – ha spiegato Bonelli – hanno ritenuto di non rendere pubblici documenti fondamentali relativi alla procedura, per capire l’entità del progetto. Sono stati negati a dei parlamentari perché sono riservati, ma come possono essere riservati documenti che riguardano fondi per 14.6 miliardi? Siamo venuti a sapere da un question time che la relazione sul progetto è stata presentata il 30 settembre ma l’atto negoziale della società è stato sottoscritto il 29 settembre, quindi in 24 ore l’opera è stata relazionata e cambiata, un tema che getta ombre sulle procedure di questa ‘cassaforte’ di cui è impossibile sapere come si muove”.
“In tre mesi cambiato un progetto di 11 anni”
“Stiamo parlando – ha sottolineato Bonelli – di un qualcosa che in tre mesi ha cambiato un progetto di 11 anni. L’altra questione delicata sulla trasparenza è che la gara è stata riassegnata a chi l’aveva vinta 12 anni prima. C’è stato un incontro tra Salvini, Lunardi e Salini della cordata Eurolink, e Salvini ammette che è stato un incontro informale per capire le questioni. Prestininzi, amico di famiglia di Lunardi, è responsabile scientifico del progetto. E l’Anac dice che si è fatto un favore ai privati”. A questo, secondo Bonelli, si aggiunge il fatto che “è un’opera che sottrae risorse al Sud per ferrovie, depuratori e altro. Non esistono opere a campata unica così lunghe e anche la tecnologia giapponese lo sconsiglia, anche per la torsione legata ai venti. Salvini dice che i lavori partono nel 2024, ma secondo noi non accadrà. Abbiamo ritenuto di intraprendere questa iniziativa perché di fronte alle richieste di parlamentari della Repubblica di documenti su una spesa di 14,6 miliardi di fondi pubblici, non ci sono risposte, è in corso una forzatura fatta con i fondi pubblici“.
Schlein: “Servono iniziative per fermare opera dannosa”
“Noi pensiamo e lo diciamo da tempo che questo progetto sia sbagliato, anacronistico, dannoso ed estremamente dispendioso”, ha detto da parte sua la segretaria Pd Elly Schlein. “Abbiamo deciso di firmare insieme questo esposto – ha detto – perché crediamo che si debba vederci chiaro su questa vicenda, perché ci sono stati negati elementi per una valutazione come parlamentari di opposizione. Il ponte a campata unica non offre neanche garanzie di sicurezza per la stabilità e per i problemi di sismicità. È stato evidenziato il problema della procedura di Via che viene semplificata con un decreto legge, che è una procedura insopportabile. I cittadini chiedono chiarezza e si stanno mobilitando. Nulla viene ascoltato, duole vedere che ministro e governo vogliono andare avanti. Siamo molto determinati ad aderire a iniziative come questa che possano contribuire a fare chiarezza e a fermare un’opera che riteniamo sbagliata e che sta sottraendo fondi dove servono”.
Fratoianni: “Sottrazione indegna risorse al Mezzogiorno”
Il ponte sullo Stretto è “una sottrazione indegna di risorse al Mezzogiorno. E la trasparenza è dovuta quando ci sono in ballo enormi risorse pubbliche. Continueremo a batterci e a dire perché abbiamo un’altra idea di questo Paese, che va trattato in tutt’altro modo”, ha dichiarato Nicola Fratoianni di Avs.
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