Il ministro per gli Affari europei: "Bisogna fare bene, non in fretta"

“Non si capisce per quale ragione sia in ritardo non essendoci una scadenza. È un decreto che noi stiamo facendo con serietà e nelle prossime giornate avrà la sua approvazione. Non abbiamo una scadenza quindi non c’è un ritardo, c’è un lavoro puntuale, che punta a fare un decreto che non sia oggetto di discussioni successive, ma che possa essere concretamente attuabile, anche con un confronto preventivo che stiamo tenendo con tutti gli interlocutori istituzionali, sociali e di categoria. Lo ha dichiarato Raffaele Fitto, ministro per gli Affari europei, le Politiche di coesione e il PNRR, parlando con la stampa a margine del Consiglio Generale di Assolombarda sul tema ‘Il Piano nazionale di ripresa e resilienza: stato di attuazione e futuri sviluppi’.

“Noi stiamo lavorando. Abbiamo fatto un lavoro anche preventivo. Siamo in confronto costante anche con la Commissione europea. Bisogna fare bene, non in fretta. Non abbiamo nessuna scadenza, è un decreto molto importante perché prevederà una serie di norme di attuazione della revisione del Pnrr quindi avrà anche una serie di elementi molto rilevanti dal punto di vista sia finanziario che delle scelte di merito, sulla semplificazione e sull’accelerazione. Quindi bisogna fare bene e non in fretta. I fatti oggi dicono che il Governo, in piena sintonia e con una collaborazione molto positiva con la Commissione europea, ha ottenuto il pagamento della quarta rata. Siamo gli unici ad averlo ottenuto. Abbiamo presentato gli obiettivi della quinta rata e in tutto questo periodo abbiamo anche approvato la revisione del piano. Siamo fiduciosi che il confronto con la Commissione europea ci porti quanto prima a definire il lavoro anche sulla quinta rata. Mi sembra che siamo a un buon punto, questo non vuol dire indicare elementi generici di ottimismo, si tratta di capire che il lavoro ancora da fare è molto complesso, però abbiamo creato le condizioni per raggiungere dei risultati che nel confronto con gli altri Paesi beneficiari di queste risorse fanno emergere un lavoro molto positivo dell’Italia. Anche la differenza tra il nostro piano e quello degli altri Paesi non è un dettaglio, perché raggiungere gli obiettivi con il più grande piano d’Europa dal punto di vista finanziario valorizza ancora di più il risultato che stiamo raggiungendo e quindi anche il lavoro che dobbiamo fare”, ha concluso il ministro.

© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata