Anche gli alleati di centrodestra marcano le distanze dal vicepremier che aveva detto: "Spetta ai giudici chiarire"
Il giorno dopo la fiaccolata in memoria di Alexei Navalny e i fischi della piazza contro la Lega, le polemiche politiche sui rapporti tra Putin e il Carroccio sono tutt’altro che sopite. Il leader Matteo Salvini evidenzia che la Lega era in Campidoglio per avere chiarezza: “Noi come possiamo sapere cosa è successo a Navalny?” aggiunge il vicepremier, sottolineando che il compito di capire spetta “a medici e giudici”.
Tanto basta per scatenare una nuova valanga di critiche e a dare il là è ancora una volta Azione, con il leader Carlo Calenda che attacca senza mezzi termini: “Adesso, Matteo Salvini, hai rotto le balle”. Sul punto gli alleati di centrodestra marcano le distanze dal vicepremier, con Antonio Tajani che parla di una morte “provocata da Cremlino, direttamente o indirettamente” e il vicepresidente della Camera Fabio Rampelli (FdI) secondo il quale “è urgente attribuire la responsabilità unica, politica e morale, probabilmente anche materiale” al presidente russo. Il botta e risposta via social prosegue, con Calenda pronto a presentare una mozione di sfiducia “se la Lega e Matteo Salvini non smentiranno pubblicamente il rinnovo dell’accordo con il partito di Putin Russia Unita, Azione presenterà una mozione di sfiducia contro Salvini”.
“Su questa questione (di Navalny, ndr) non vedo cosa ci sia da ridere, da scandalizzarsi, da strapparsi i capelli sulle affermazioni di Salvini. Salvini ha semplicemente detto: ‘io da Milano non so con esattezza se è stato avvelenato o meno’. Possiamo tutti ipotizzare e condannare. E questo è quello che la Lega sta facendo” sottolinea il senatore della Lega, Gian Marco Centinaio sulle parole del vicepremier e leader leghista, Matteo Salvini, su Alexei Navalny. “È giustissimo andare nella direzione di combattere regimi totalitari come questo (la Russia, ndr), ma andiamo allora nella stessa direzione a combattere regimi totalitari che ci sono in giro per il mondo”, come “Turchia” e “Cina”, ha aggiunto.
“Anche noi come Lega abbiamo chiesto che venga fatta chiarezza” sulle cause della morte di Alexei Navalny “e venga fatta pressione a livello diplomatico nei confronti della Russia. Ma di più che cosa possiamo fare? Invadiamo la Russia per fare chiarezza su questa cosa?” prosegue il senatore del Carroccio.
Intanto, guardando alle europee, Italia viva lancia una petizione perché Renew Europe candidi Yulia Navalnaya, moglie di Navalny, alle elezioni di giugno. “Portiamo la voce della libertà e della dignità tutti insieme a Strasburgo – si legge nell’appello di cui primo firmatario è Roberto Giachetti – Le parole di Yulia Navalnaya hanno dimostrato la dignità e la nobiltà di una donna straordinaria, moglie di un eroe della libertà. Abbiamo acceso le fiaccole nelle piazze, abbiamo chiesto di intitolare a Navalny la via dell’ambasciata russa, ma non basta. Serve un gesto politico. La famiglia di Renew Europe candidi Yulia Navalnaya capolista a Milano e Roma in vista delle elezioni europee”.
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