Sicurezza lavoro, governo studia pacchetto: in vista stretta su appalti

Possibile assunzione di 500 nuovi ispettori. No a patente a punti per imprese

Stretta sugli appalti, stop ai benefici per le aziende irregolari, sanzioni più dure contro il sommerso. A pochi giorni dall’ultima tragedia che ha scosso Firenze, comincia a prendere corpo il ‘pacchetto sicurezza’, in arrivo sul tavolo del prossimo Consiglio dei ministri, passando però prima da quello del confronto con le parti sociali – imprese e sindacati – convocate a Palazzo Chigi lunedì 26 febbraio.

Ma il dialogo si prospetta in salita: dopo le accuse volate tra il vicepremier Salvini e Landini, oggi il leader della Cgil torna ad attaccare l’esecutivo sui subappalti. “E’ una bugia dire che ce lo chiede l’Europa. Il subappalto a cascata lo ha reintrodotto questo governo”, tuona dal palco della manifestazione organizzata nel capoluogo toscano, mentre il segretario Uil, Pierpaolo Bombardieri, pretende “un confronto serio” e soprattutto documenti reali. “Loro amano la narrazione orale, noi preferiremmo un testo scritto”, chiosa infatti.

I numeri sono impietosi. Dati alla mano, la ministra del Lavoro, Marina Calderone, nella sua informativa in Cdm, illustra la fotografia del settore edile: il livello di irregolarità registrato nel 2023 è stato pari al 76,48%, superando l’85,2% nel caso di aziende impegnate in lavori collegati al superbonus. Tra le misure del “provvedimento organico” in cantiere a via Flavia c’è infatti sia un inasprimento delle attuali sanzioni amministrative su lavoro nero e irregolare, sia un ‘ritorno’ delle sanzioni – ripenalizzate – su appalto, subappalto e somministrazione illecita, insieme ad un’interdizione dagli appalti da 2 a 5 anni in caso di gravi violazioni o di accertata responsabilità penale per reati in materia di salute e sicurezza sul lavoro. Ancora, il dicastero ragiona sulla possibilità di sospendere e far decadere dai benefici fiscali e contributivi le imprese irregolari e di prevedere una valutazione di congruità del costo della manodopera in relazione al costo dell’intero appalto, oltre che ad una norma di coordinamento delle Procure della Repubblica sulle attività di indagine.

Nel mentre, la ministra assicura lo sblocco di altre 500 assunzioni per rimpinguare il contingente degli ispettori del lavoro. Sembrerebbero restare invece carta, per ora, le proposte più audaci avanzate dai sindacati: la patente a punti per le imprese, con cui, fa presente Landini, “quello che è successo a Firenze non sarebbe successo perché la ditta era la stessa dell’incidente avvenuto un anno fa nel cantiere Esselunga a Genova”, e l’inserimento dell’omicidio per violazione delle norme sul lavoro nel codice penale, su cui però arriva il ‘no’ del ministro della Giustizia Carlo Nordio, che nel question time alla Camera si dice contrario al principio, rievocando poi l’esperienza dell’omicidio stradale: “E’ stata aumentata a dismisura la pena per gli incidenti stradali, ma non sono affatto diminuiti, anzi sono aumentati”.