Favoriti dai sondaggi sono Alessandra Todde (Campo Largo a trazione Pd-5 stelle) e Paolo Truzzu (centrodestra)
Chiusi ieri alle 22 i seggi elettorali per le elezioni regionali in Sardegna. Per la successione di Solinas si sono candidati in quattro: Paolo Truzzu per il centrodestra con 9 liste (Fratelli d’Italia, Forza Italia, Lega, Partito sardo d’Azione, Riformatori sardi, Alleanza Sardegna-Partito Liberale, Sardegna al centro 20Venti, Udc, Democrazia Cristiana con Rotondi); Alessandra Todde per il Campo largo a trazione M5s-Pd con 10 liste (Movimento 5 Stelle, Partito Democratico, Progressisti, Alleanza Verdi Sinistra, Uniti per Alessandra Todde, Sinistra Futura, Partito Socialista-Sardi in Europa, Fortza Paris, Demos, Orizzonte Comune); Renato Soru per la Coalizione sarda con 5 liste (Progetto Sardegna, Azione-+Europa-Upc, Italia Viva, Rifondazione Comunista, Liberu, Vota Sardigna); Lucia Chessa per Sardegna R-esiste con una lista.
Come funzionano le Regionali in Sardegna
La governabilità al presidente eletto, vince chi prende un voto in più degli altri, viene assicurata dal premio di maggioranza: con oltre il 40% dei consensi, la coalizione collegata ha diritto al 60% dei 60 seggi del consiglio regionale; se ottiene tra il 25% e il 40% ha diritto al 55% dei seggi. Se invece il candidato presidente ottiene un risultato personale inferiore al 25% o superiore al 60% si procede con la ripartizione proporzionale. Un seggio, tra quelli spettanti alle minoranze, è assegnato di diritto al primo dei candidati presidente sconfitti. Per evitare la frammentazione è stabilita una soglia di sbarramento: il 10% dei voti validi in ambito regionale per le coalizioni e il 5% per le liste non coalizzate. Le circoscrizioni elettorali sono 8: Cagliari, Sassari, Nuoro, Oristano, Olbia-Tempio, Carbonia-Iglesias, Medio Campidano e Ogliastra.
L’interesse nazionale per questa consultazione è alto, perché l’isola è la prima regione ad andare alle urne nel 2024 ma anche per due motivi prettamente politici: è un test per il governo Meloni, la premier ha scelto direttamente il candidato del centrodestra, e allo stesso tempo è una sperimentazione dell’alleanza Pd-5stelle. I 4 candidati sono andati a votare tutti nella mattinata di ieri. Lucia Chessa alle 9.30 nel paese di cui è stata sindaco, Austis, nel nuorese, ha garantito che il progetto di Sardegna R-esiste sopravviverà a questa tornata elettorale per stare “col fiato sul collo di chi governa”. Alle 10.30, a Nuoro, ha votato Alessandra Todde: “L’importante è che la gente vada a votare, faccia valere il proprio voto e decida per il presente e il futuro della Sardegna. Ciò che conta è l’esercizio democratico del voto”, ha detto. Alle 10.40 Paolo Truzzu ha votato a Cagliari: prima il voto, ha detto, poi la partita del Cagliari, di cui è tifosissimo. Infine, alle 11.30 ha votato Renato Soru, anche lui a Cagliari: “È stata una bella campagna elettorale”, le sue parole.
Quattro i punti tenuti aperti dal comune di Cagliari per il rilascio dei duplicati delle tessere elettorali, con decine di persone in fila. Lo scrutinio iniziato alle 7 proseguirà fino alle 19: se ci saranno sezioni che non avranno concluso il loro lavoro, i plichi con tutte le schede e i registri saranno chiusi all’interno delle buste sigillate e saranno trasferite ai tribunali delle circoscrizioni territoriali che termineranno le operazioni e verificheranno tutti i risultati.
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