Conte: "Governo alimenta clima repressivo". Per Boccia "Lega al limite dell'irresponsabilità"
“Giù le mani dai poliziotti“. Le parole che Matteo Salvini pronuncia sulla vicenda di Pisa davanti alla platea della Scuola di formazione politica della Lega, accendono le critiche dell’opposizione e quando, incalzato dai giornalisti sulle parole pronunciate dal Capo dello Stato contro le manganellate, Salvini aggiunge laconico “le parole di Mattarella si leggono ma non si commentano”, l’ondata di polemiche si trasforma in bufera.
“Non accetto la messa all’indice della polizia italiana come un corpo di biechi torturatori – si sfoga il vicepremier – Anche perché, se si va in piazza con tutti i permessi, senza insultare, senza sputare senza spintonare, non si ha nessun tipo di problema. Bene ha fatto Piantedosi a dire che si faranno tutti gli approfondimenti del caso”. “Poliziotti e carabinieri sono quotidianamente vittime di violenze, fisica e verbale, anche in quella piazza – prosegue – Se mio figlio andasse lì a gridare ‘sbirro coglione’ poi se la dovrebbe vedere con me. Chi mette le mani addosso a un poliziotto o a un carabiniere è un delinquente“.
A stretto giro arrivano le critiche severe di tutte le opposizioni, con il presidente del M5s, Giuseppe Conte, che dal presidio organizzato nei pressi del Viminale sottolinea come “ci sia una responsabilità collettiva del governo che sta alimentando un clima repressivo, anche con modifiche normative, per rendere sempre più complicata e difficile la libera espressione del pensiero, delle manifestazioni di protesta. E questo non lo dobbiamo assolutamente tollerare”. Rispetto a una possibile richiesta di dimissioni per Piantedosi, poi, l’ex premier aggiunge: “Abbiamo chiesto che il ministro venga tempestivamente con un’informativa urgente a riferire in Parlamento, è assolutamente doveroso. Però non vorrei scaricare sulla singola figura del ministro una responsabilità collettiva del governo di questo clima repressivo”.
All’attacco anche i capogruppo al Senato di M5s e Pd. Il dem Francesco Boccia è netto: “Le immagini che sono arrivate da Pisa sono inequivocabili, non sono stati certo i manifestanti a manganellare le forze dell’ordine”, e continua: “Trovo l’atteggiamento e le parole del leader e dei dirigenti della Lega al limite dell’irresponsabilità“. Rincara la dose il collega pentastellato Stefano Patuanelli: “Il problema è il silenzio di Giorgia Meloni, l’intollerabile clima di repressione a tutti i livelli attuato contro chi non la pensa come il Governo”.
La maggioranza ribadisce la vicinanza alle forze dell’ordine con il capogruppo FdI alla Camera, Tommaso Foti, secondo il quale “le forze dell’ordine rappresentano lo Stato, non certamente una parte politica”. “Sminuire il ruolo assolto dalle stesse – chiosa Foti -come tentato dalle sinistre in queste ore, significa volerle delegittimare”. Per il presidente dei senatori di Forza Italia, Maurizio Gasparri, “è doveroso verificare i singoli episodi, ma francamente resto convinto che le forze dell’ordine e le forze armate meritino la solidarietà piena e convinta di tutte le Istituzioni”.
Le polemiche non accennano a placarsi e per il segretario di Più Europa Riccardo Magi “urge una legge che introduca bodycam e numero identificativo per gli agenti”, mentre Luana Zanella, capogruppo Avs a Montecitorio, bolla le parole del ministro dei Trasporti come “sconsiderate”, e l’affondo finale arriva dalla capogruppo dem alla Camera Chiara Braga che chiede alla premier Meloni di riferire in aula “non solo per chiarire cosa è successo a Pisa, ma per spiegare come mai con il suo Governo assistiamo a questa deriva che vede susseguirsi episodi preoccupanti ormai su troppi fronti”. “Anziché legittimare le parole vergognose del suo partito che accusano gli avversari politici di essere la causa dei disordini – conclude Braga – venga in Parlamento ad assicurare che la libertà di manifestare continuerà ad essere garantita come prevede la Costituzione”.
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