Il ministro degli Esteri: "Forse Striano è stato usato da qualcuno a cui doveva rispondere"

Anche il ministro degli Esteri e vicepremier Antonio Tajani chiede che venga fatta chiarezza sui possibili mandanti del cosiddetto ‘dossieraggio’, vale a dire i presunti accessi abusivi alle banche dati della Direzione Nazionale Antimafia per i quali sono indagati a Perugia, tra gli altri, il finanziere Pasquale Striano e il magistrato Antonio Laudati. “Certamente io non credo che sia un sottoufficiale della Guardia di finanza (Striano, ndr) il regista di questa grande operazione. Forse è stato usato da qualcuno a cui doveva rispondere, dal quale lui riceveva ordini. Bisogna capire chi è la cupola e i fini”, ha detto Tajani ospite di Mattino5. “Bisogna capire chi dava gli ordini e a che fine venivano utilizzate le informazioni sensibili”, ha aggiunto, “è gravissimo che in un Paese democratico come l’Italia ci sia un servitore dello Stato che infila le mani e gli occhi nelle attività private dei cittadini“, “ma a me pare un po’ strano, probabilmente c’è un regista diverso che utilizzava e continua a utilizzare ancora informazioni sensibili”.

Nordio: “Serve commissione d’inchiesta”

Sul caso è intervenuto anche Carlo Nordio. “Ieri ho avuto un incontro con il ministro della Difesa Guido Crosetto, con un informale scambio di opinioni. Credo che a questo punto si possa e si debba riflettere sulla necessità dell’istituzione di una commissione parlamentare d’inchiesta con potere inquirente per analizzare una volta per tutte questa deviazione che già si era rilevata gravissima ai tempi dello scandalo Palamara e che adesso, proprio per le parole di Cantone, è diventata ancora più seria”, ha detto il ministro della Giustizia a margine di un evento a Palazzo Lombardia, a Milano. 

Nordio: “Parole Cantone molto forti, raggiunto punto di non ritorno”

“Quanto sta emergendo in Dna è oggetto di indagine giudiziaria. Ovviamente, il ministero della Giustizia è estremamente attento a quanto è stato riferito in questi giorni, soprattutto nelle audizioni. Le parole usate da Cantone sono state estremamente forti e, dopo queste valutazioni estremamente severe, io credo che sia necessario fare una riflessione molto molto profonda su quelle che sono le violazioni dei diritti individuali alla riservatezza. Queste violazioni sono già state fatte in passato. Credo che adesso abbiamo raggiunto il punto cruciale, forse un punto di non ritorno e che quindi sia necessaria una profonda riflessione che a mio avviso potrebbe e dovrebbe essere non solo normativa, ma anche politica”, ha aggiunto Nordio. 

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