Albertini, già parlamentare europeo dal 2004 al 2013, a LaPresse confessa: "Sono sinceramente grato"
Archiviato il voto in Abruzzo, i partiti guardano soprattutto alle elezioni europee del 9 giugno. Nel centrodestra, il segretario di Forza Italia, Antonio Tajani, annuncia la proposta di candidatura a due ex sindaci di Milano, Letizia Moratti e Gabriele Albertini, che incassano la fiducia ma si prendono ancora del tempo per sciogliere la riserva. E nella Lega tiene banco il dibattito sul generale Roberto Vannacci. D’altronde, dopo l’exploit degli azzurri in Abruzzo che hanno quasi doppiato il partito di via Bellerio, si accende la sfida dei consensi tutta interna al centrodestra con il partito di via Bellerio.
Matteo Salvini, dal canto suo, corteggia l’autore del discusso volume ‘Il mondo al contrario’ e da Verona, in occasione dell’apertura della fiera del trasporto e della logistica sostenibili LetExpo 2024, esce allo scoperto: “Mi piacerebbe anche con Vannacci, certo. Io sto ragionando di un’Europa che va cambiata assolutamente con persone libere e coraggiose, anche in Veneto”. “Ecco, c’è un partito – spiega – che si chiama ‘+ Europa’. Chi sceglie la Lega sceglie meno Europa, meno burocrazia, meno tasse, meno regolamenti, meno divieti, meno ideologia pseudo green. Serve più Italia”. Il diretto interessato, però, per ora glissa. “La candidatura alle europee? Non ho ancora deciso, sono padrone della mia vita, quando deciderò ci metterò tre secondi a dirlo. È una decisione importante – spiega Vannacci a ‘Un giorno da pecora’ su Radio1 – che riguarda la mia vita e miei affetti più cari, cerco di pensare e di valutare tutto. Se mi candido sarà con la Lega? Non lo so, non so nemmeno se mi candido…”. E la premier, Giorgia Meloni, a Trento, su una possibila corsa alle europee del generale, sostiene: “Non penso sia un problema e comunque non metto bocca su come gli altri fanno le loro liste. Ho rispetto del lavoro che fanno i partiti della coalizione”. Poi allarga lo sguardo e rimarca: “Credo si possa fare un lavoro di squadra tale da consentire al centrodestra di confermare il suo consenso alle prossime elezioni europee. Sarebbe molto importante per il nostro lavoro e il futuro dell’Europa. Si gioca una partita importante”. In casa Forza Italia, intanto, Tajani sfoglia la margherita e, in attesa di prendere una decisione sul suo conto in vista della corsa alle europee, spinge per la discesa in campo di due pezzi da novanta come Moratti e Albertini.
La presidente della Consulta nazionale di FI – filtra dal suo entourage – “conferma che le sono arrivate proposte dai vertici del partito per candidarsi” alle europee, “ne è lusingata e ci sta riflettendo”. Mentre il suo predecessore a Palazzo Marino, Albertini, già parlamentare europeo dal 2004 al 2013, a LaPresse confessa: “Sono sinceramente grato”. È un’iniziativa che tocca “i sentimenti: il cuore che batte per un amico che parla bene di un amico. Io ringrazio” Tajani “per aver pensato a me, ed è sicuro che io penso a lui e alla sua leadership. Io sono disponibile a essere lo scudiero di Letizia Moratti se vorrà candidarsi. Sono disponibile a dare, se lo desiderano, il mio modesto contributo alla campagna elettorale. Poi sulla mia candidatura personale ci sono molti interrogativi”. “Io – riflette – guardo più alle criticità della campagna elettorale, alla fatica e poi, quand’anche fossi eletto, domando a me stesso e anche a mia moglie: ma io ho voglia di andare tutte le settimane all’estero al Parlamento europeo, di fare le valigie, di prendere un aereo? Non lo so, è un interrogativo che condividerò con Moratti e con i miei amici che mi sono vicini in questa difficile scelta”.
© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata