Lo ha detto il Capo dello Stato alla commemorazione per gli 80 anni dalla distruzione della città
Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella è arrivato a Cassino per partecipare alla cerimonia commemorativa dell’ottantesimo anniversario della distruzione della città. Presenti, tra gli altri, il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, la titolare delle Riforme Elisabetta Casellati e il Governatore di Banca d’Italia Fabio Panetta.
“In questa terra, avvennero scontri tra i più cruenti e devastanti. E mentre un sentimento di pietà si leva verso i morti, verso le vittime civili, non può che sorgere, al contempo, un moto di ripulsa da parte di tutte le coscienze per la distruzione di un territorio e delle sue risorse, per l’annientamento delle famiglie che lo abitavano, nel perseguimento della cieca logica della guerra, quella della riduzione al nulla del nemico, senza nessun rispetto per le vittime innocenti” ha detto il presidente della Repubblica. “Lutti e sofferenze, pagate in larga misura dalla incolpevole popolazione civile, a partire dal funesto bombardamento del 15 febbraio contro l’Abbazia, nel quale, con i monaci, perirono famiglie sfollate, tante persone che vi si erano rifugiate contando sull’immunità di un edificio religioso, espressione di alta cultura universalmente conosciuta”, aggiunge. “La guerra non sa arrestarsi sulla soglia della barbarie”.
Secondo il Capo dello Stato, “Cassino esprime un ricordo doloroso di quanto la guerra possa essere devastante e distruttiva ma è anche un monito a non dimenticare mai le conseguenze dell’odio, del cinismo, della volontà di potenza che si manifesta nel mondo. Cassino città martire. Cassino città della pace. Questo il messaggio forte, intenso, che oggi viene da qui. E’ questo il traguardo a cui ambire. E’ questa la natura dell’Europa, la sua vocazione, la sua identità. E’ questa la lezione che dobbiamo tenere viva, custodire, trasmettere”. “La strada della libertà è stata segnata dal sacrificio e dal coraggio degli uomini che combatterono coraggiosamente – e tanti vi persero la vita – anche in questi territori, prendendo parte alla lotta di Liberazione, per far sì che prevalesse la pace nel Continente dilaniato da nazionalismi e conflitti e che non avessero a soccombere le ragioni dei diritti delle persone e dei popoli“.
“L’Ue ripudia la guerra come strumento di offesa”
Mattarella parla di pace: “Un cammino straordinario di pace e di solidarietà quello compiuto dall’Italia in Europa, abbracciando i valori dell’unità del nostro popolo, della democrazia, dell’uguaglianza, della giustizia sociale. Valori che gli italiani vollero consacrati con la scelta della Repubblica e la Costituzione. Con – tra le altre – una affermazione solenne: il ripudio della guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali”. Che poi, ricorda l’art. 11 della Costituzione: “Sono le poche parole dell’art.11 che contiene le ragioni, le premesse del ruolo e delle posizioni del nostro Paese nella comunità internazionale: costruire ponti di dialogo, di collaborazione con le altre nazioni, nel rispetto di ciascun popolo“.
“Far cessare ovunque il fuoco”
Il presidente della Repubblica ha ricordato anche i conflitti in corso: “Far memoria di tragedia, una battaglia così sanguinosa, come quella di Cassino – che ha inciso nelle carni e nelle coscienze del nostro popolo e di popoli divenuti nostri fratelli – è anche un richiamo a far cessare, ovunque, il fuoco delle armi, a riaprire una speranza di pace, di ripristino del diritto violato, della dignità riconosciuta a ogni comunità”.
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