Il procuratore: "Mafie possono essere abbattute dell'80% in 10 anni", il Sottosegretario: "Lo Stato c'è"
Il Procuratore della Repubblica Nicola Gratteri, ieri, ha dialogato con i ragazzi delle scuole di Biella. Il tema centrale era il protocollo d’intesa ‘Legalità è cultura’ ma gli occhi erano puntati soprattutto sulla presenza di Andrea Delmastro (proprio a Biella è aperto in procura il procedimento sul caso di Pozzolo e degli spari di Capodanno).
“Le mafie in Italia possono essere abbattute dell’80% in 10 anni: servono riforme, perché delinquere non deve essere conveniente” ha detto Gratteri. L’incontro, organizzato dall’assessora all’Istruzione e Merito della Regione Piemonte Elena Chiorino e moderato dalla giornalista Marita Ballesio, ha visto il magistrato dialogare con il Sottosegretario Andrea Delmastro e gli studenti delle classi quinte superiori e delle scuole secondarie di primo grado che hanno partecipato al concorso dedicato alla memoria dell’agente scelto e martire di Stato Giuseppe Montalto, condannato a morte dal boss Messina Denaro nel ‘95, realizzato in collaborazione con il Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria e con il patrocinio del Ministero della Giustizia.
Tra i temi toccati, anche il contrasto a fenomeni di prevaricazione, bullismo e cyberbullismo. “Ho fatto il magistrato per poter fare qualcosa per la mia terra, la Calabria, e poi per l’Italia: il nostro Paese ha le leggi sull’antimafia più evolute al mondo, ma da diversi anni è fermo. Servono riforme” è l’auspicio di Gratteri. Il procuratore, rispondendo alle domande dei giovani, ha parlato della paura: “Spesso ho paura, ma non è un problema avere paura. L’importante è razionalizzarla e fare le scelte che è necessario fare”.
“La lotta alle mafie inizia già in classe, a scuola. E’ per questo che abbiamo promosso il protocollo Legalità è cultura. Oggi, dando la possibilità agli studenti di dialogare con il Procuratore Gratteri, diamo ai nostri ragazzi gli adeguati anticorpi rispetto alla criminalità. E’ una lotta che possiamo e dobbiamo vincere, insieme” ha affermato l’assessore Chiorino.
Poi è stata la volta di Delmastro: “Essere oggi qui ha un significato profondo, perché è necessario trasmettere ai ragazzi un messaggio: lo Stato c’è, è al loro fianco. E’ importante trasmettere loro il senso di fiducia nei confronti delle istituzioni. Non c’è nulla di avvincente e affascinante nella vita del mafioso, è bene che lo sappiano. Promuoviamo invece il rispetto della divisa, l’esempio di chi dedica la propria vita a salvaguardare quella degli altri” ha aggiunto il sottosegretario alla Giustizia.
Il momento di confronto, svoltosi alla presenza della autorità civili e militari, si è concluso con le domande che gli stessi studenti hanno rivolto al Procuratore, che ha anche ricevuto in dono dalla Regione una targa per ringraziarlo dell’esempio dimostrato. L’assessore Chiorino, a nome degli studenti e della Regione, haregalato al capo scorta di Gratteri una pergamena con su scritto “A Voi tutti, Uomini e Donne che avete spesso anteposto la vita degli altri alla Vostra. A Voi, servitori dello Stato. A Voi, sinonimo di coraggio. Grazie”.
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