Il primo cittadino in conferenza stampa dopo il provvedimento di ispezione disposto dal Viminale per l'iter di scioglimento del Comune
Il sindaco di Bari, Antonio Decaro, in conferenza stampa dopo il provvedimento di ispezione disposto dal ministero dell’Interno nei confronti del Comune in seguito all’indagine della Dda barese su un presunto voto di scambio alle Comunali del 2019 che ha portato a più di 100 arresti e alla nomina da parte del Tribunale di un amministratore giudiziario per l’azienda Mobilità e Trasporti Bari. “Se ci sono sospetti sul Comune di Bari io rinuncio alla scorta“, ha affermato Decaro, che in precedenza aveva accusato il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, di voler “sabotare il corso regolare della vita democratica della città di Bari”: l’ispezione, finalizzata a verificare un’ipotesi di scioglimento del Comune, arriva infatti a poco più di due mesi dalle elezioni comunali del capoluogo pugliese previste per l’8 e il 9 giugno prossimi.
In serata la notizai: il ministero dell’Interno ha deciso l’invio di ispettori alla Prefettura di Bari. Lo si apprende da fonti del Viminale. Lo scorso febbraio, dalla maxi inchiesta della Dda ‘Codice interno’ era emerso il particolare di una funzionaria della Prefettura barese che nel 2018 si sarebbe rivolta al clan Parisi per ottenere la restituzione dell’auto rubata. Restituzione che sarebbe effettivamente poi avvenuta, dietro la corresponsione di denaro da parte della dipendente pubblica.
“Non ho paura dei mafiosi, figuriamoci dei parlamentari”
“Ho servito dieci anni con onore questa città. L’ho fatto senza paura. L’ho fatto con disciplina e onore, come ho giurato quel giorno sulla Costituzione italiana. Non ho mai piegato la testa, non mi sono mai girato dall’altro lato. Mai. Non l’ho fatto mai. Sono sempre stato uno rispettoso delle istituzioni, da sindaco, da presidente dell’Anci non ho mai mancato di rispetto a un ministro, a un cittadino“, ha detto ancora il primo cittadino di Bari. “Hanno fatto male i conti, perché tutto quello che state facendo alla città vi si ritorcerà contro. I baresi non perdonano chi li tradisce. Non mi hanno fatto paura i boss dei clan di questa città figuriamoci se devo avere paura di voi, dei parlamentari. Non ho paura. E adesso mi rimetto la fascia: perché io sono uomo delle istituzioni – dice tra gli applausi dei presenti – e come uomo delle istituzioni aspetterò con serenità la Commissione e le daremo tutto il supporto, tutta l’assistenza e tutta la documentazione che servirà. Perché Bari è una città che ha 14 clan mafiosi, è vero, ma è soprattutto una città che resiste alla criminalità organizzata, che non si gira dall’altro lato. È una città che tiene alta la testa con dignità. Dobbiamo essere orgogliosi dei baresi perbene che sono molti di più dei criminali”, ha concluso lasciando la sala tra le lacrime.
Piantedosi: “Ispezione sarà opportunità anche per amministratori”
Alle parole di Decaro ha risposto il titolare del Viminale, Matteo Piantedosi, che in un’intervista al Tg1 ha spiegato: “L’iniziativa si è resa necessaria a seguito di una indagine giudiziaria molto importante che ha portato a 130 arresti tra cui anche un consigliere comunale, ma soprattutto il commissariamento, ai sensi della normativa antimafia, di un’azienda municipalizzata totalmente controllata dal Comune di Bari. È un accesso ispettivo che consentirà la verifica dei fatti e sarà anche una opportunità per gli amministratori di contribuire a questa verifica“.
Piantedosi: “Governo ha dichiarato guerra a mafia, non a sindaci”
“Capisco l’amarezza del sindaco di Bari. Il nostro governo da quando si è insediato ha già sciolto 15 comuni, qui stiamo parlando solo di commissione d’accesso. Abbiamo sciolto 15 comuni in prevalenza a guida di centrodestra. Questo governo ha dichiarato guerra alle mafie non agli amministratori locali“, ha aggiunto poi Piantedosi.
Decaro a La7 ribadisce: “Atto di legittima difesa della mia città”
“Oggi è stato un atto di legittima difesa, non mia personale ma della mia città. La commissione prefettizia che farà l’ispezione è giusto che faccia il suo lavoro. Rappresento le istituzioni, sono il sindaco di Bari che ha giurato sulla Costituzione, sono da 8 anni il rappresentante di tutti i sindaci italiani. Metterò quindi a disposizione della commissione tutto il sostegno, la documentazione e le attività che serviranno” ha detto in serata Decaro, ospite a Otto e mezzo su La7. “Mi ha inquietato vedere qualche settimana fa gli esponenti del centrodestra della mia regione, compresi due viceministri, incontrare il ministro dell’Interno, fare una foto per poi uscire e fare una conferenza stampa chiedendo esplicitamente e pubblicamente a Piantedosi di nominare una commissione per verificare se a Bari c’erano le condizioni per eventualmente sciogliere il Consiglio comunale. Il tutto dopo gli arresti di due giorni prima, quando la procura aveva detto che si trattava di un elemento isolato, circostanziato, e che l’amministrazione comunale di Bari e il suo sindaco avevano sempre avuto un comportamento lineare nel contrasto della criminalità organizzata, facendo anche i complimenti”, ha aggiunto Decaro.
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