Il presidente della Regione Puglia durante la manifestazione organizzata a sostegno del sindaco. Insorge il centrodestra

Ha infiammato la polemica l’aneddoto raccontato dal governatore della Puglia, Michele Emiliano, durante la manifestazione a sostegno del sindaco di Bari Antonio Decaro. In migliaia sono scesi in piazza Ferrarese stamattina a Bari per la manifestazione ‘Giù le mani da Bari’, indetta da Cgil e Pd Puglia a sostegno di Decaro, dopo le polemiche con il Viminale per l’avviamento delle procedure per il possibile scioglimento dell’amministrazione cittadina.
 
Il governatore Emilaino ha rivelato una storia che ha destato scalpore, raccontando di aver portato l’attuale sindaco, allora suo assessore alle prese con la decisione di chiudere al traffico Bari vecchia e oggetto di minacce, a casa della sorella del boss del quartiere, Antonio Capriati.

Gasparri: “Parole sconcertanti”

Un racconto che ha suscitato polemica da parte degli esponenti del centrodestra. Come il capogruppo di Fi al Senato Maurizio Gasparri che twitta: “Parole sconcertanti di Emiliano. Se i boss minacciano si va in Procura non a casa loro”.  E come Gianni Berrino, senatore di Fratelli d’Italia e capogruppo in commissione giustizia: “Le parole pronunciate oggi dal presidente Emiliano- dice – mi hanno lasciato attonito.  Raccontare ad una piazza, che è bene ricordare era li per difendere l’amministrazione barese presieduta da Decaro dalle accuse di infiltrazioni mafiose, che grazie al suo intervento presso una famiglia mafiosa locale, anni fa, è riuscito a garantire all’attuale sindaco l’agibilità politica ed amministrativa è un fatto di una gravità inaudita. Entrambi devono chiarire, e lo devono fare subito, non possiamo lasciare che qualcuno insinui che i nostri amministratori siano d’accordo con la mafia per poter governare”. All’unisono il senatore Gianluca Cantalamessa, responsabile del dipartimento Antimafia della Lega e capogruppo in commissione Antimafia, che chiede di convocare Emiliano.

Emiliano: “Sono stato frainteso”

Emiliano decide quindi in serata tramite una nota di intervenire per dare la sua spiegazione per chiarire: “Leggo agenzie nelle quali si fraintende una frase che ventimila persone presenti oggi in piazza hanno perfettamente compreso. Ho raccontato un fatto realmente avvenuto quando chiudemmo al traffico Bari Vecchia. E di fronte ad un episodio nel quale avevano invitato il mio assessore ad andarsene dai luoghi dove stava lavorando, andai di persona dalla sorella incensurata del boss Antonio Capriati, che avevo arrestato e fatto rinviare a giudizio e poi condannare per omicidio, per farle capire che le cose erano cambiate, quegli atteggiamenti non erano più tollerati, che potevano rivolgersi all’assessore solo con modi civili ed educati (e qui l’iperbole “te lo affido se ha bisogno di bere, di assistenza”) visto che si trovava lì per svolgere il suo lavoro”, “Quando dopo pochi mesi confiscammo come Comune di Bari le case della famiglia Capriati site lì vicino – spiega il governatore pugliese con una carriera in magistratura – nessuno si oppose e adesso quelle case sono centri sociali importanti e mai nessuno li ha più infastiditi. Questi i fatti. Questa la mia condotta, che ripeterei. Perché Decaro potè finire tranquillamente il suo lavoro di assessore al traffico creando la ZTL a Bari vecchia e perché abbiamo realizzato un enorme lavoro per liberare Piazza San Pietro. Agii come avrebbe agito un Carabiniere di fronte ad un fatto non perfettamente definito che andava stroncato con la autorevolezza della figura del sindaco che senza strepiti risolse ogni problema e mise tranquilli coloro che avevano creato problemi”, è scritto nella nota del presidente Michele Emiliano per chiarire il senso del passaggio del suo discorso oggi dal palco di Piazza del Ferrarese a Bari “che è stato frainteso e non compreso”.
 
Il presidente della Regione Puglia, oltre alla frase che tanto ha fatto discutere, parlando dal palco della manifestazione aveva detto:”Oggi abbiamo bisogno di fare festa, per ricordarci che cosa è avvenuto in questi anni e per avere la consapevolezza di ciò che è avvenuto, del fatto che una semplice vittoria elettorale qualche anno fa, quella che ci ha consentito di governare questa città per 20 anni, è diventata una comunità”.

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