Il presidente della regione Puglia al Tg1: "Se Decaro non ricorda di essere stato con me, possibile che abbia ragione"
Nuovo capitolo nella saga di Michele Emiliano e Antonio Decaro, finiti nella bufera dopo il racconto fatto dal presidente della regione Puglia di quando, nel 2004, da sindaco, andò insieme all’attuale primo cittadino barese (allora suo assessore) a casa della sorella del boss di Bari vecchia, Antonio Capriati, per farle capire “che le cose erano cambiate”. L’aneddoto era stato raccontato da Emiliano sabato scorso dal palco di una manifestazione in sostegno di Decaro dopo la decisione del Viminale di inviare una commissione per lo scioglimento del Comune dopo un’inchiesta per voto di scambio che coinvolge una consigliera comunale. Il giorno dopo Decaro ha smentito che questa visita ci sia mai stata. Oggi Emiliano precisa al Tg1: “Noi abbiamo deciso di istituire la Ztl a Bari Vecchia. E io e Antonio (Decaro, ndr), più Antonio di me, abbiamo girato per Bari Vecchia in lungo e in largo per spiegare le ragioni del provvedimento. In una di queste occasioni, ho certamente parlato con la signora Capriati. Sinceramente, io ci ho parlato sicuramente e ho parlato delle resistenze molto forti che Decaro stava trovando per istituire la Ztl”. Ha però detto di non ricordare se insieme a lui ci fosse anche lo stesso Decaro. “Se sto facendo marcia indietro rispetto a quanto detto sul palco? No, però siccome è una cosa di 18 anni fa, se Antonio mi ha detto che non ricorda di essere stato accanto a me, è possibile che lui abbia ragione“, ha affermato. Infine, alla domanda se, dopo le presunte minacce per la Ztl ricevute da Emiliano e Decaro, i due non avessero fatto meglio ad andare in procura a denunciare invece di parlare con la sorella di Capriati, Emiliano ha risposto: “No, in questo caso noi avremmo montato una situazione nella quale la procura, secondo me, non avrebbe potuto fare assolutamente nulla“.
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