Ieri riunione tra gli europarlamentari dem, che sarebbero contrari alla formula del 'panino'
Si stringe sempre di più il tempo per le liste delle elezioni Europee: sono soprattutto i dem in questi giorni a cercare decisioni, dopo l’incontro avvenuto tra la segretaria del Pd Elly Schlein e Stefano Bonaccini. “Valorizzare il lavoro svolto dagli eurodeputati uscenti perché una mancata difesa delle battaglie fatte suonerebbe come una bocciatura e tutelare chi ha un ruolo apicale perché così viene fatto dagli altri partiti in Europa”. E’ questa, secondo quanto apprende LaPresse, la linea emersa nel corso della riunione tra gli europarlamentari Pd ieri. Il capodelegazione a Bruxelles Brando Benifei riferirà nei prossimi giorni al responsabile Organizzazione dem Igor Taruffi quanto venuto fuori dalla riunione. Resta, poi, la contrarietà alla formula del ‘panino’ con una candidatura civica femminile alla guida delle liste, un uomo al secondo posto e la segretaria al terzo. “Questo schema penalizzerebbe sia le civiche, che le donne uscenti ma anche la stessa Schlein che non farebbe il pieno di voti. Servirebbe un mix tra candidature civiche e dirigenti di partito sia nuovi che uscenti”, è la linea. I dem confermano “fiducia nella segretaria, ma purché non penalizzi il lavoro svolto”. Qualcuno, viene riferito poi, ha condiviso con gli altri il pensiero di non ricandidarsi “se in posizione troppo sfavorevole”.
Fratelli d’Italia attacca la possibile candidatura di Bonaccini
“Se Bonaccini lascia il proprio posto da Presidente della Regione per candidarsi alle Europee allora abbandonerà la nave mentre questa è ancora alle prese con la ricostruzione post sisma e alluvione. L’Emilia-Romagna, non dimentichiamolo, affronta questa difficile situazione anche causa dei disastri che la sinistra di Bonaccini e Schlein ha causato negli anni al governo della Regione. Scappare in Europa invece di affrontare i problemi sarebbe una scelta irresponsabile e davvero poco rispettosa degli emiliano-romagnoli”. Lo dichiara Alice Buonguerrieri, deputato di Fratelli d’Italia.
Delrio: “Sarebbe un errore non candidare Tarquinio”
“Sarebbe un errore gravissimo non candidare Marco Tarquinio“. Lo dice l’ex ministro Graziano Delrio, esponente cattolico del Pd, in una intervista a Repubblica sulle Europee, parlando della possibile corsa dell’ex direttore di Avvenire: “E’ un personaggio di assoluto livello, rappresentante di una sensibilità diffusa del mondo cattolico, sempre impegnato dalla parte degli ultimi, a partire degli immigrati. È davvero un valore aggiunto per le nostre liste, al pari di altri candidati civici. Una ricchezza”. Invita a non fare “gli esami genetici a ogni candidato. Altrimenti non avremmo più partiti plurali, ma partiti del capo.L’importante è che il Pd abbia una linea chiara. E ce l’ha, sul diritto all’autodifesa dell’Ucraina. Poi se c’è una sensibilità più forte sulla pace, sul dialogo, sulla diplomazia spinta, non mi spaventa. La sollecito anch’io”. I diritti civili? “Tarquinio sarà in prima linea nel combattere discriminazioni di ogni tipo verso le persone; sui diritti individuali, siamo tutti d’accordo, sulle forme possono esserci distinzioni. Ma per piacere, non facciamo passare Tarquinio per un conservatore moralista: è tutt’altro. Lo conosco da anni”.Schlein fa bene a candidarsi in prima persona? “Ha tutti i diritti di candidarsi, ma la penso come Romano Prodi: se si corre, poi si va a Bruxelles. Certo, la segretaria può rappresentare un’eccezione, se si ritiene che sia molto utile per il successo della lista”, risponde.
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