“Le firme? Sarà dura, ma riusciremo a raccoglierne 500mila", sottolinea il leader Cgil

“Abbiamo depositato quattro quesiti referendari. Uno che affronta il tema della sicurezza degli appalti, in cui si chiede che ci sia una responsabilità di salute e sicurezza in capo all’azienda madre, cioè il committente. In questo modo non ci sono scarichi di responsabilità durante la filiera. Un secondo quesito è contro la liberalizzazione dei contratti a termine, per fermare il precariato e cancellare leggi che lo favoriscono, come l’ultima del governo Meloni. Altri due quesiti riguardano il contrasto ai licenziamenti illegittimi e quindi la cancellazione del Jobs Act, perché tutte le persone – non solo quelle assunte prima del 2015 – devono avere tutele contro i licenziamenti illegittimi”. Così il segretario della Cgil, Maurizio Landini, parlando con i cronisti fuori dalla Corte di Cassazione a Roma, dopo aver depositato i documenti di proposta referendaria per quattro quesiti a tema lavoro.

“Le firme? Sarà un lavoro duro ma riusciremo a raccoglierne 500mila. Saremo nei luoghi di lavoro e tra qualche giorno lanceremo l’iniziativa. Come per il referendum di alcuni anni fa sull’acqua pubblica vorremmo che anche il lavoro diventi un bene pubblico per i cittadini”, ha aggiunto il sindacalista.

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