Lavoro, Sbarra: “No a bandiera anacronistica art. 18, Jobs Act grande riforma”

Il segretario generale della Cisl: "Indecenti i toni con cui altri vorrebbero darci lezioni di sindacato"

“Rialzare la bandiera anacronistica dell’articolo 18 è sbagliato. Oggi la vera tutela da conquistare si chiama formazione, investimento sulle competenze”. Lo dice il leader della Cisl, Luigi Sbarra, commentando all’Assemblea Nazionale dei delegati e delle delegate Cisl sulla sicurezza sul lavoro al PalaTiziano a Roma, l’iniziativa referendaria della Cgil per abolire il Jobs Act. È stata “una grande riforma, non priva di lacune, ma anche con aspetti assolutamente positivi”. E ancora: “Rispettiamo le iniziative delle altre sigle sindacali anche se sul merito ci sentiamo di affermare che non condividiamo”. Per il segretario generale della Cisl il Jobs Act “ha aiutato ad allargare, estendere gli ammortizzatori sociali; contrastato la pratica delle dimissioni in bianco; allungato il periodo della Naspi; investito sulle politiche attive del lavoro; eliminato i contratti a progetto; combattuto il falso lavoro autonomo, i tirocini. Fare di tutto l’erba un fascio è sbagliato”. “Dobbiamo costruire le condizioni per migliorare le norme sul lavoro, per esempio pensando a un nuovo statuto della persona nel mercato del lavoro”, aggiunge.

Per quanto riguarda il rapporto con Cgil e Uil, rimarca che “sul tema della salute e sicurezza nei luoghi dei lavoro gli obiettivi con Cgil e Uil sono comuni. Ci distingue la valutazione sui risultati che portiamo a casa. Il sindacato non può vendere sogni, ma deve fare i conti con la realtà e, nella difficile realtà, conquistare traguardi valorizzando e capitalizzando risultati nel rapporto con i lavoratori. Abbiamo obiettivi comuni ma ci sono sensibilità diverse. Il pluralismo sindacale è una grande ricchezza di questo Paese. Guai ad affidarsi solo alla logica del pensiero unico e guai a prestarsi ad operazioni che dividono le persone e che mettono i lavoratori gli uni contro gli altri. La Cisl lavora per la coesione e per l’unità nazionale”. 

 “Non bastano più le proteste nate su un’onda emotiva e lì destinate a rimanere. Non si può sperare di mettersi la coscienza a posto semplicemente con uno sciopero in più. Sono indecenti e pericolosi i toni demagogici con cui altri vorrebbero darci lezioni di sindacato. Perché incendiano la temperatura sociale, arroventano e spezzano i rapporti tra persone nei luoghi di lavoro. Mettono lavoratori contro lavoratori. Portando dentro le fabbriche un clima che il nostro Paese ha già conosciuto” sottolinea il segretario generale della Cisl, Luigi Sbarra, all’Assemblea Nazionale dei delegati e delle delegate Cisl sulla sicurezza sul lavoro al PalaTiziano a Roma.