Durante l’interrogatorio di garanzia, l’ex assessore ha letto una conversazione di Whatsapp con il presidente della regione Puglia
Uno scambio di messaggi Whatsapp, dimissioni forzate e arresti domiciliari: è quanto emerge dalle ricostruzioni sulla vicenda che ha coinvolto l’ex assessore regionale pugliese Alfonso Pisicchio. Dalla lettura delle cronache relative all’interrogatorio di Pisicchio, un suo stretto collaboratore arrestato giorni fa a Bari, si evince che il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano poche ore prima dell’arresto avrebbe avuto uno scambio di WhatsApp con Pisicchio, scrivendo a lui, tra l’altro, di aver appreso ‘da fonti romane’ che ‘c’è una vecchia inchiesta nei tuoi confronti che ha ripreso slancio.
Gasparri (FI): “Emiliano sapeva in anticipo di arresto Pisicchio”
“Avevamo pensato male di Emiliano ed abbiamo sbagliato. Avendoci raccontato che insieme a Decaro si sarebbe recato a casa della sorella di un boss criminale di Bari, pensavamo che avesse solo cattive frequentazioni. Invece deve aver conservato qualche contatto con la magistratura” dichiara il presidente dei senatori di Forza Italia Maurizio Gasparri.
“E quindi Emiliano chiedeva a Pisicchio di dimettersi, altrimenti lo avrebbe revocato – aggiunge -. Cosa che poi ha puntualmente fatto poche ore dopo, annullando l’incarico in una importante società che aveva affidato a Pisicchio.Che poi, poche ore dopo, è stato arrestato. O Emiliano è un fortunato profeta che prevede, senza averne notizia, gli arresti imminenti dei suoi collaboratori o sapeva qualcosa. Per questo diciamo che forse, oltre a frequentare le sorelle dei boss, frequenta ancora qualche persona autorevole che lo avvisa. Peccato che però sembrerebbe che possa aver avuto notizie che dovrebbero essere coperte dal segreto. E vicende di questo tipo costituiscono un reato”.
Legale Pisicchio: “Al Riesame per insussistenza esigenze cautelari”
“Non sussistono le esigenze cautelari ed è per questo che ricorreremo al Riesame”. Lo dichiara a LaPresse l’avvocato Salvatore D’Aluiso, legale di fiducia di Alfonsino Pisicchio, l’ex assessore della Regione Puglia ed ex commissario dell’Arti, l’agenzia per la tecnologia e l’innovazione, ai domiciliari dallo scorso 10 aprile, quando è stata eseguita l’ordinanza di custodia cautelare firmata dalla gip del tribunale di Bari, Ilaria Casu, nell’inchiesta coordinata dalla procura del capoluogo pugliese.Pisicchio è finito ai domiciliari assieme al fratello Enzo e ad altri tre indagati. Contestate, a vario titolo, le ipotesi di reato di corruzione, falso, turbata libertà degli incanti, emissione di fatture per operazioni inesistenti e finanziamento illecito ai partiti. Pisicchio ha affrontato l’interrogatorio di garanzia il 17 aprile scorso e ha respinto le accuse.
Renzi: “Caso Emiliano-Pisicchio è un doppio scandalo”
“Dalle cronache appare che il Presidente Emiliano fosse a conoscenza di una indagine penale nei confronti di Pisicchio. E da quello che si legge Emiliano avrebbe detto all’improvviso a Pisicchio: dimettiti o ti caccio. Se i fatti corrispondono al vero, si tratta di un doppio scandalo. 1. Qualcuno tra gli inquirenti informava Emiliano? Come faceva Emiliano a sapere dell’indagine? 2. Emiliano usa le informazioni ricevute per gestire i rapporti politici in Puglia. E lo fa in modo arrogante e violento. La Puglia non cambierà mai finché sarà governata da Michele Emiliano e da quelli come lui”. Lo scrive su X il leader di Italia Viva, Matteo Renzi.
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