Il Presidente della Repubblica in Slovenia: "L'UE non sia spettatrice, ora coraggio per riforme"
“Tra qualche settimana”, alle elezioni europee di giugno, “circa 400 milioni di cittadini andranno al voto. Sarà un grande esercizio della democrazia e mi auguro che vi sia una grande partecipazione al voto, perché in questo modo i cittadini sono protagonisti del loro futuro. Sarà poi compito delle istituzioni europee e dei governi fare in modo che l’Unione diventi un soggetto protagonista della scena internazionale”. Lo ha detto il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, a Brdo, in occasione delle celebrazioni in occasione del ventesimo anniversario dell’adesione della Slovenia all’Unione europea.
Ue, Mattarella: “Non essere spettatori, ora coraggio per riforme”
“Non possiamo rimanere in una condizione in cui l’Europa e tutti gli Stati membri sono sovente spettatori di eventi di cui talvolta subiscono le conseguenze. Questo richiede il coraggio di riforme incisive e coraggiose”, ha aggiunto inoltre Mattarella. “Io ringrazio molto la presidente Pirc Musar per averci invitato in questa giornata così importante”, ha sottolineato l’inquilino del Quirinale, per il quale quello del 1° maggio 2004, con l’ingresso di 10 Paesi, “fu il più grande allargamento mai realizzato, l’Unione passava a 25 Stati. L’Unione europea come comunità di valori non come semplice collaborazione di utile collaborazione economica. L’ingresso della Slovenia è stata una manifestazione di grande successo. Per la Repubblica italiana” quell’evento “rivestì un valore molto alto”, ha sottolineato Mattarella.
Ue, Mattarella: “Servono risposte tempestive a problemi e difesa comune”
“Vi sono esigenze di riforma che sono di carattere istituzionale”, per quanto riguarda il “processo decisionale”, perché “i problemi in questo mondo si presentano velocemente e richiedono risposte tempestive. L’Unione europea non è in condizione di assumere risposte tempestive, perché i problemi non aspettano”, ha affermatp Mattarella. “La seconda riforma riguarda la difesa comune dell’Unione”, che “è indispensabile” anche alla luce dell’”aggressione russa all’Ucraina”, ha aggiunto.
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