Non sarebbe stata accolta per la contrarietà degli altri partiti minori

Non è stata accolta dal governo la richiesta di Marco Rizzo, coordinatore di Democrazia sovrana e popolare, di dimezzare il numero di firme necessario ai partiti più piccoli per presentare le candidature alle elezioni europee. La modifica avrebbe avvicinato la disciplina prevista per le consultazioni Ue a quella delle elezioni politiche, ma secondo fonti di Palazzo Chigi sarebbe stata respinta per la contrarietà degli altri partiti minori. “Ieri il coordinatore di Democrazia sovrana e popolare Marco Rizzo ha chiesto e ottenuto un incontro a Palazzo Chigi. Come detto, Rizzo è stato ascoltato senza alcuna preclusione, c’era da parte del governo la disponibilità a venire incontro alla richiesta avanzata che appare in ogni caso ragionevole. Ciò con spirito collaborativo per favorire la partecipazione alla competizione elettorale e con l’aspettativa che la richiesta sarebbe stata condivisa in modo trasversale da tutte le forze politiche senza generare polemiche. A fronte della ferma contrarietà di altre formazioni politiche minori e per di più con accuse da più parti al governo di voler varare un provvedimento per qualche astruso secondo fine, l’esecutivo ha valutato opportuno non accogliere la richiesta“, hanno fatto sapere le fonti.  

L’incontro tra Rizzo e Fazzolari

Lunedì Rizzo aveva incontrato a Palazzo Chigi il sottosegretario per l’attuazione del programma di governo, Giovanbattista Fazzolari, e lo staff della presidente del Consiglio Giorgia Meloni, per discutere della questione. Fonti di Palazzo Chigi avevano spiegato che erano state ascoltate “con attenzione” le richieste avanzate dal coordinatore di Democrazia sovrana e popolare. 

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