Le reazioni del mondo della politica alla notizia degli arresti domiciliari per il presidente della Liguria Giovanni Toti, nell’ambito di un’inchiesta per corruzione a Genova. Cauti gli esponenti della maggioranza di centrodestra, mentre dalle opposizioni il leader del Movimento 5 Stelle, Giuseppe Conte, chiede al governatore di “trarre le conseguenze” dall’arresto. Intanto Forza Italia ha sospeso i suoi due iscritti Maurizio Testa e Arturo Testa, coinvolti nelle indagini. Il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, si dice “perplesso” che la custodia cautelare sia stata disposta dopo anni di indagini.
Fiducia nell’innocenza di Toti da parte del leader di Noi Moderati, Maurizio Lupi, che in una nota ha dichiarato: “Abbiamo fiducia nella magistratura e siamo garantisti, sempre: siamo certi che il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti saprà dimostrare la sua innocenza“.
“Ho assistito ad arresti che si sono trasformati in nulla di fatto. Impariamo a credere all’azione della magistratura e a credere che il principio di presunzione di innocenza c’è sempre e non a corrente alternata. Ho imparato anche a mie spese che fare i processi anche mediatici sia un gravissimo errore. Per dieci anni il governatore della Liguria Giovanni Toti ha governato bene“, ha aggiunto poi Lupi a margine degli Stati generali dei commercialisti a chi gli chiedeva dell’ipotesi di dimissioni per Toti. “Questo lo valuterà il presidente Toti. Appartiene alla responsabilità di ognuno ma rincorrere le inchieste della magistratura è sempre un errore”, ha detto.
Professa garantismo anche il leader della Lega, Matteo Salvini: “Non mi basta l’iniziativa di un giudice per sentenziare che qualcuno a Bari o a Genova è una persona per male. Quindi, conto che si faccia chiarezza il prima possibile. Si è innocenti fino a prova contraria. E questo vale per tutti, per i politici, i giornalisti, gli infermieri“, ha detto, a margine di un sopralluogo nelle case Aler di Milano. “Per me ogni cittadino italiano è innocente fino a prova contraria a Bari, a Torino, a Genova e ovunque. E, quindi, non commento. Mi spiace, però io stesso sono a processo e rischio la galera perché ho bloccato gli sbarchi”, ha sottolineato.
“Noi siamo all’opposizione di Toti ma nonostante ciò siamo garantisti. Non commentiamo le indagini né gli arresti né gli avvisi di garanzia. Commenteremo a tempo debito la sentenza, qualora ci arriveremo. Non ho mai ritenuto che un provvedimento giudiziario dovesse automaticamente influire sulla vita democratica del paese, vale per gli avvisi di garanzia e tutto il resto”, ha commentato Matteo Renzi, leader di Italia Viva. “Come sarebbe bello se in questo Paese si rispettasse la Costituzione. Io lo dico per un avversario. Perché farlo con un amico è facile”, ha aggiunto.
“L’inchiesta è appena uscita, ci sono fatti precisi e gravi accuse è bene che il presidente Toti ne tragga le conseguenze anche per tenere le istituzioni al riparo”. Queste invece le parole del presidente M5S, Giuseppe Conte, che sembrano invocare le dimissioni del governatore ligure.
“Dopo l’inchiesta giudiziaria che ha coinvolto il presidente della Regione Liguria, Toti, è necessario che si vada rapidamente a nuove elezioni. Solo nuove elezioni possono portare chiarezza politica in una regione che ormai è un concentrato di interessi, ovvero aziende, società e persone che hanno finanziato la campagna elettorale del presidente Toti, e che poi sono le stesse società che hanno ottenuto autorizzazioni o delibere dalla stessa Regione”, ha chiesto da parte sua il deputato di AVS e portavoce di Europa Verde Angelo Bonelli. “Voglio sottolineare con forza – afferma – che la Regione Liguria è quella che ha ridotto i parchi di 540 ettari, che ha lavorato per trasformare le spiagge libere in spiagge private, e che ha sostenuto fortemente la realizzazione della Diga Foranea al costo di un miliardo di euro, quando sarebbe stata possibile una soluzione meno impattante e a minor costo. Nonostante ciò, il presidente Toti è andato avanti, ignorando i rilievi dell’ANAC, che evidenziavano come quell’opera non potesse essere realizzata in quella modalità. Lo stesso vale per il rigassificatore di Vado, dove Toti è commissario con poteri che superano quelli di un normale presidente di Regione”. E aggiunge: “Per questi motivi, chiediamo che venga prestata grande attenzione e che venga fatta un’accurata valutazione su questi progetti e sul loro impatto valutando la sospensione del loro iter autorizzativo“. Infine, “ricordo che il governo Meloni sta avviando una riforma che depenalizza alcuni reati contro la pubblica amministrazione, riduce l’uso delle intercettazioni e, addirittura, il ministro Nordio ha definito il trojan informatico un atto di inciviltà. Questo approccio del governo Meloni rappresenta un regalo per le mafie e i corrotti”, conclude.
“A seguito dell’indagine che li ha visti coinvolti, sono stati sospesi gli iscritti Maurizio Testa e Arturo Testa. Forza Italia, totalmente estranea ai fatti, rivendica i suoi valori garantisti e attende la conclusione delle indagini ed eventuali esiti processuali”. È quanto si legge in una nota di Forza Italia.
“Questa mattina ero a Napoli, ho saputo di questa cosa in automobile, non conosco gli atti e da garantista penso sempre alla presunzione di innocenza. Mi è sembrato di capire che si tratta però di fatti che risalgono ad alcuni anni fa e che l’inchiesta non è nata oggi ma tempo addietro. Ho esercitato 40 anni da pubblico ministero e raramente ho chiesto provvedimenti di tutela cautelare dopo anni di indagini, tenuto conto che il pericolo di fuga, di inquinamento delle prove e la reiterazione del reato sono motivi per cui si può arrestare e dopo tanti anni dall’evento che si è verificato e dalle indagini” è difficile che “possano ancora sussistere. Detto questo, non conoscendo gli atti ripeto la mia fiducia nella magistratura e nella presunzione di innocenza“. Così il ministro della Giustizia Carlo Nordio a margine degli Stati generali dei commercialisti. “Le mie perplessità non sono mai sul momento in cui scatta il provvedimento cautelare rispetto all’imminenza delle elezioni anche perché in Italia si vota molto spesso, se ho delle perplessità tecniche riguardano una misura rispetto al tempo in cui è stato commesso il reato ed è iniziata l’indagine”, ha aggiunto. Si tratta di giustizia a orologeria? “Non mi piacciono le frasi fatte o del comune sentire. Preferisco tener presente il principio della presunzione di innocenza e i principi costituzionali sulle misure cautelari“, ha aggiunto Nordio.
Parole, quelle di Nordio, che hanno provocato la dura reazione da parte del Partito Democratico, che accusa il ministro di aver travalicato i limiti del suo ruolo entrando nel merito di un ambito riservato ai giudici. “Le parole di Nordio sono sorprendenti, ricorda di essere ancora ministro della Giustizia?”, ha detto la responsabile giustizia del Pd, Debora Serracchiani, aggiungendo: “Per quanto entrano nel merito dell’inchiesta, sconcertano le affermazioni del guardasigilli. Sembrano quelle della difesa del presidente Toti, non certo di chi dovrebbe agire con leale collaborazione istituzionale”.
“Quanto emerso dalle indagini dell’inchiesta certifica un modo disgustoso di fare politica, volta solo alla gestione e alla spartizione del potere. La magistratura farà il suo corso rispetto alle singole responsabilità penali, oggi però si deve chiudere la stagione del centrodestra in Liguria. Toti si dimetta e ci siano subito nuove elezioni“, si legge invece in una nota firmata da Pd Liguria e Pd Genova. “In questi anni il Partito Democratico a tutti i livelli ha denunciato i danni e le conseguenze che questa gestione della politica ha causato alla sanità, al lavoro, alle infrastrutture, ai servizi sociali. Certe politiche clientelari hanno minato un’economia basilare per la Liguria – si legge ancora nella nota – Quanto emerge evidenzia come porto, supermercati siano stati trasformati in centri di pratiche e comportamenti torbidi, l’altra faccia di campagne di comunicazione di una feroce arroganza politica. Difficile oggi non pensare che dal disastro della sanità ligure a quello della scuola siano frutto di un disegno che voleva consegnare la Liguria a singoli segmenti del mercato e del profitto. Lo abbiamo ripetuto tante volte passando per il fronte del no, ma che era solo il fronte del fare le scelte giuste, coinvolgendo i cittadini e favorendo la partecipazione. Lontano da quelle logiche commissariali con la messa all’angolo costante dell’opposizione e della democrazia. La poca distanza dalle scadenze elettorali sollecitano una mobilitazione civica: in nome della moralità della politica e di un’idea di Liguria diversa. La giustizia farà il suo corso. Ora, però, serve un cambio di passo. La Liguria ha bisogno di guardare al futuro e avviare un processo di rigenerazione“.