Accusato di corruzione e turbativa d'asta durante il suo mandato, dal 2013 al 2023, da primo cittadino di Porto Venere

Il capo di gabinetto di Giovanni Toti in Liguria, Matteo Cozzani, è stato raggiunto da una seconda ordinanza di custodia cautelare ai domiciliari emessa dal gip di La Spezia con le accuse di corruzione e turbativa d’asta. Si tratta dell’indagine originaria della Procura di La Spezia che ha dato il via al filone d’inchiesta che ha portato all’arresto anche del governatore ligure, coordinato dalla Procura di Genova. 

Cozzani, dal 2013 al 2023 sindaco di Porto Venere, è accusato di aver agevolato imprenditori milanesi in cambio di lavori affidati alle imprese di famiglia (cartellonistica stradale e bevande all’ingrosso) gestite formalmente dal fratello Filippo Cozzani e finanziamenti alla lista politica di appartenenza. Tra gli episodi contestati all’ex sindaco anche l’agevolazione per gli imprenditori nella realizzazione di uno stabilimento balneare sull’isola Palmaria nel golfo di La Spezia. 

Cozzani avrebbe usato il proprio “interessamento” con “attività amministrativa ad hoc”, fa sapere il Procuratore Antonio Patrono, ad esempio con una “delibera di Giunta di rinuncia alla prelazione sull’area da parte del Parco” facendo ricorso ai cosiddetti “margini di flessibilità” che permettono la realizzazione dei lavori, incluse le piscine, con un “semplice permesso di costruire convenzionato, evitando procedure più complesse e partecipate”. I militari del Nucleo di polizia economico finanziaria della gdf di La Spezia hanno eseguito misure cautelari nei confronti anche di altre 9 persone e un decreto di sequestro preventivo da 215mila euro. Le accuse sono a vario titolo di corruzione, turbativa d’asta, falso e abuso d’ufficio.

Oltre al capo di gabinetto del presidente Toti nell’inchiesta spezzina sono ai finiti ai domiciliari il fratello Filippo Cozzani, titolare delle aziende di famiglia, gli imprenditori Raffaele e Mirko Paletti ritenuti vicini all’ex sindaco di Porto Venere e amministratori del Grand Hotel di Portovenere. I due sono coinvolti per aver dato e promesso denaro e altre utilità a Cozzani in cambio di agevolazioni in favore delle loro società.

Colpiti dal divieto temporaneo dall’esercizio delle attività imprenditoriali e professionali altri 6 imprenditori: si tratta del presidente di Confindustria Nautica, Saverio Cecchi, rappresentante legale della società I saloni nautici srl; il direttore commerciale del Salone Nautico, Alessandro Campagna; Massimo Gianello, rappresentante della società partecipata dal Comune di Lerici e presidente del Comitato delle Borgate del Palio del Golfo della Spezia; Giovanni Olcese e Ivan Pitto, imprenditori genovesi attivi nel settore pubblicitario e infine Francesco Fiorino, vice capo di gabinetto del sindaco di La Spezia, membro del cda della società di trasporto pubblico partecipata dal Comune di La Spezia, ATC, e rappresentante legale della Europa Park srl, partecipata dalla camera di commercio di La Spezia. 

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