È accusato di corruzione per l’esercizio della funzione e per atti contrari ai doveri d’ufficio

L’amministratore delegato di Iren, Paolo Emilio Signorini, è stato arrestato e sottoposto alla custodia cautelare in carcere nell’inchiesta della Procura di Genova sulle presunte corruzioni anche a vantaggio del presidente della Liguria, Giovanni Toti, per sbloccare pratiche edilizie e concessioni. Signorini è accusato di corruzione per l’esercizio della funzione e per atti contrari ai doveri d’ufficio quando ricopriva la carica di presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Occidentale.

Gli viene contestato di aver ricevuto-accettato dall’imprenditore Aldo Spinelli soldi e utilità per accelerare una serie di affari a cominciare dal rinnovo della concessione del Terminal Rinfuse. L’attuale ad e direttore generale di Iren avrebbe ricevuto 15mila euro in contanti, 22 soggiorni di lusso a Montecarlo nell’Hotel de Paris di Monte Carlo inclusivi di giocate al casinò, servizi in camera, massaggi e trattamenti estetici e un posto al Master di tennis di Monte Carlo, fiches per giocare al casinò del principato, una borsa Chanel e un bracciale in oro Cartier da 7.200 da regalare.

Spinelli avrebbe anche offerto un incarico da 300mila euro a Signorini una volta terminato il mandato all’Autorità portuale e la possibilità di utilizzare le sue carte di credito durante un viaggio programmato a Las Vegas. Un altro imprenditore, Mauro Vianello che con la Santa Barbara srl è attivo nel settore degli affari concernenti i trasporti, comunicazioni e servizi di prevenzione, vigilanza e primo intervento antincendio nel porto di Genova, gli avrebbe fornito un’auto per rientrare da Montecarlo, pagato fatture da migliai di euro, regalato un Apple Watch e un soggiorno vacanziero in una delle proprie case. In cambio sarebbe stato disposto l’aumento della tariffa oraria per le prestazioni del servizio integrativo della società Santa Barbara S.r.l. 

Iren: “Attivate procedure per garantire continuità aziendale” 

“Iren ha appreso stamane dalla stampa dell’applicazione di un’ordinanza di misure cautelari nei confronti dell’Amministratore Delegato Paolo Signorini disposta dall’Autorità Giudiziaria di Genova. I reati contestati e riportati nel comunicato stampa della Procura della Repubblica di Genova, sono riferiti al suo precedente ruolo di Presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Occidentale e non riguarderebbero quindi Iren. Il Gruppo ha già attivato le procedure necessarie a garantire da subito piena continuità aziendale”. Lo comunica Iren in una nota. 

Cda revoca temporaneamente le deleghe a Signorini

Con una nota Iren comunica che il Consiglio di Amministrazione della società si è riunito oggi d’urgenza, in via straordinaria, in seguito alla diffusione delle notizie relative a Signorini. Il CdA, nel prendere atto dell’oggettiva impossibilità temporanea da parte dell’Amministratore Delegato di esercitare le proprie deleghe e con l’obiettivo di assicurare stabilità e continuità alla gestione aziendale, ha attivato quanto previsto dal contingency plan interno al Gruppo e ha deliberato di revocare temporaneamente le deleghe all’AD, assegnandole agli altri due Organi Delegati. In particolare, al Presidente oltre alle deleghe attuali, ovvero: Comunicazione, Relazioni Esterne e Public Affairs; Associazioni; Internazionalizzazione e Progetti Strategici; Affari Regolatori; Permitting; Innovazione; Finanza e Investor relations; Segreteria Societaria; M&A sono state affidate anche le seguenti deleghe: Business Unit Ambiente; Business Unit Energia; Business Unit Mercato; Business Unit Reti; Affari Legali; Energy Management; Amministrazione, Pianificazione e Controllo. 

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