Soldi e favori per sbloccare i supermercati, trasformare spiagge libere in private e rinnovare concessioni portuali. Travolto da un’inchiesta della procura di Genova il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti, è finito agli arresti domiciliari per corruzione e corruzione elettorale in concorso su ordine del gip Paola Faggioni. La Guardia di Finanza ha perquisito la Regione e sequestrato 570mila euro a diversi imprenditori.
Nel frattempo è stato fissato per la giornata di venerdì alle ore 14 l’interrogatorio di garanzia in procura a Genova del governatore ligure, e per sabato quello dell’imprenditore portuale Aldo Spinelli e del capo di gabinetto della Regione Matteo Cozzani. È quanto emerso in queste ore dopo l’inchiesta per corruzione della procura di Genova e della Spezia che ha portato agli arresti domiciliari per Toti, Spinelli e Cozzani e alla misura cautelare in carcere per l’ad di Iren Signorini. Sono già cominciate e proseguiranno nei prossimi giorni anche le attività nel corso delle quali saranno sentiti anche altri soggetti, imprenditoriali e non, a vario titolo informati sui fatti.
“Ho incontrato il presidente, è stato un incontro di lavoro. Il presidente è ben determinato a esaminare e approfondire gli atti per presentare una difesa che spieghi come tutto quello che è contenuto, i fatti che sono richiamati negli atti stessi, sono in realtà da interpretare differentemente alla luce della politica che ha sempre seguito lui e la regione da lui guidata, rispetto alla tutela esclusivamente di interessi pubblici e non privati, interessi del territorio perseguiti anche attraverso forme che hanno potuto indurre ad equivoci ma che in realtà non hanno mai sconfinato in nulla di illecito”. Lo afferma l’avvocato Stefano Savi, legale del presidente della Regione Liguria Giovanni Toti, da ieri agli arresti domiciliari nell’ambito dell’inchiesta sulla corruzione in Liguria.
Contanti in euro e in valuta estera sono stati rinvenuti e sequestrati dalla Guardia di finanza nel corso della perquisizione domiciliare a casa dell’imprenditore portuale genovese Aldo Spinelli, ai domiciliari da ieri per l’inchiesta su corruzione che ha portato agli arresti anche il governatore ligure Giovanni Toti. Nel corso delle perquisizioni gli inquirenti hanno trovato 220mila euro complessivi nella cassaforte di casa Spinelli, più altro denaro in valuta estera.
Sul caso è arrivato il commento di Matteo Salvini, contrario a eventuali dimissioni di Toti da governatore della Liguria. “Non sono in condizione di suggerire niente”. Lo “ritengo un ottimo amministratore. In Italia e in tutti i Paesi civili qualcuno è colpevole se condannato in tre gradi di giudizio. Non basta una inchiesta, lo invito a dimostrare che ha lavorato correttamente e spero che i giudici gli diano con velocità la possibilità di farlo. Dimettersi sarebbe una resa dal mio punto di vista perché domani qualunque inchiesta, qualunque avviso di garanzia o rinvio a giudizio porterebbe alle dimissioni di un sindaco o di un amministratore”, ha sottolineato il vicepremier leghista e ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti a margine dell’inaugurazione di Next Mobility Exhibition, nei padaglioni della Fiera Milano a Rho.
“Toti? Nessun imbarazzo. Io sono garantista come per tutti e sono convinto che farà di tutto per dimostrare l’estraneità ai fatti di cui è accusato” ha detto Antonio Tajani, vicepremier e ministro degli esteri, commentando a margine della presentazione della partnership in Farnesina tra Sport e Salute, Maeci e Ita, l’inchiesta in Liguria che ha portato tra gli altri agli arresti domiciliari del governatore Giovanni Toti con l’accusa di corruzione e atti contrari ai doveri d’ufficio.
“Abbiamo posto il problema della corruzione e della contaminazione mafiosa già agli inizi di dicembre, quando abbiamo posto la questione morale. Nessuno ci ha ascoltato. Adesso le inchieste giudiziarie, dalla Puglia alla Liguria, dal Piemonte alla Sicilia, confermano un problema diffuso. La politica deve avere un colpo di reni, un sussulto di dignità. Non possiamo lasciare che la magistratura faccia il suo corso e la politica rimanga indifferente. Altrimenti i cittadini non recupereranno più la fiducia nella classe politica. Ieri il governo ha voluto affossare la legge sul conflitto d’interessi, è una vergogna. È un’occasione invece per stabilire regole del gioco più rigorose e stringenti e rendere più trasparente e lineare l’azione politica e amministrativa” le parole del leader del M5S, Giuseppe Conte, a margine dell’incontro ’Un nuovo green deal per l’Europa’ organizzato da Legambiente nella sede romana del Parlamento europeo.
Intanto, gli esponenti liguri del centrodestra esprimono la loro persistente fiducia nei confronti della giunta regionale e al vicepresidente Alessandro Piana, che ha preso il posto di Toti ad interim. “Esprimiamo il pieno sostegno al vice presidente Alessandro Piana, alla Giunta e alla maggioranza in Consiglio regionale che la sostiene. Gli eventi che hanno coinvolto di recente l’amministrazione non possono cancellare l’impegno e il lavoro con cui la maggioranza ha governato la Regione. Le sfide e le responsabilità da affrontare ogni giorno richiedono la stessa determinazione. Ribadiamo quindi il nostro sostegno nella sua capacità di amministrare la nostra regione”, dichiarano in una nota Ilaria Cavo (Lista Toti-Noi Moderati), Matteo Rosso (FdI), Edoardo Rixi (Lega), Carlo Bagnasco (Forza Italia).