La ministra della Famiglia ha lasciato il palco tra i fischi e lo slogan 'Sul mio corpo decido io'
“La contestazione alla Roccella? Mi è dispiaciuto, solidarietà al ministro”. Così la premier Giorgia Meloni lasciando il Senato al termine della celebrazione del Giorno della Memoria dedicato alle vittime del terrorismo e delle stragi di tale matrice.
La ministra della Famiglia Eugenia Roccella è stata contestata in apertura del suo intervento agli Stati Generali della Natalità, al via oggi a Roma. Quando Gigi de Palo, presidente della Fondazione della Natalità, ha lasciato la parola all’esponente di governo un gruppo di persone presenti in sala ha iniziato a fischiare, scandendo lo slogan: ‘Sul mio corpo decido io’.
Meloni: “Contestatori Roccella parlano di libertà ma amano censura”
“Ancora una volta è stato impedito ad un Ministro della Repubblica di intervenire e di esprimere le proprie idee. Responsabile un gruppo di contestatori che si riempiono la bocca delle parole libertà, rispetto e autodeterminazione delle donne, ma poi amano la censura e impediscono ad una donna di parlare perché non ne condividono le idee” scrive su X la premier Giorgia Meloni, commentando la contestazione nei confronti della ministra Eguenia Roccella agli Stati Generali della Natalità.
Piena e incondizionata solidarietà a Eugenia Roccella. Lo spettacolo andato in scena questa mattina agli Stati Generali della Natalità è ignobile. Ancora una volta è stato impedito ad un Ministro della Repubblica di intervenire e di esprimere le proprie idee. Responsabile un…
— Giorgia Meloni (@GiorgiaMeloni) May 9, 2024
“Piena e incondizionata solidarietà a Eugenia Roccella. Lo spettacolo andato in scena questa mattina agli Stati Generali della Natalità è ignobile. Mi auguro che tutte le forze politiche abbiano il coraggio di esprimere solidarietà al Ministro Roccella e di condannare, senza se e senza ma, i fatti di oggi. È ora di dire basta” conclude la presidente del Consiglio.
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