Il padre della donna detenuta a Budapest a un evento a Milano con Carola Rackete e Nicola Fratoianni
“Onestamente, faccio già fatica a seguire il caso di mia figlia, non ho seguito assolutamente quello di Chico Forti. Il profilo basso dipende da cosa si intende. Il governo ha avuto 11 mesi di profilo basso per fare tutto quello che era necessario e non è successo nulla. Io sono portato a pensare che le condizioni di Ilaria sono iniziate a migliorare nel momento in cui c’è stata una campagna mediatica attorno a lei. Tutte le richieste che sono state avanzate dal governo tramite l’ambasciata prima di questo sono state assolutamente non ascoltate”. Così Roberto Salis, padre di Ilaria, l’insegnante italiana detenuta nelle carceri ungheresi e candidata alle Europee con Avs, a margine dell’incontro ‘Per l’Europa libera, giusta e sostenibile’ a cui partecipa insieme a Carola Rackete e Nicola Fratoianni, in corso al Teatro del Buratto di Milano, rispondendo a una domanda sul profilo basso del governo a proposito del trasferimento di Chico Forti in Italia.
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