L'intervista al 'Giornale' a quasi un anno dalla morte del Cavaliere: "Il pregiudizio ha sempre accompagnato la mia storia con lui"
Torna a parlare Marta Fascina e lo fa con un’intervista rilasciata a ‘Il Giornale’, nel corso della quale racconta i mesi trascorsi dopo la scomparsa di Silvio Berlusconi, a quasi un anno dalla morte del fondatore di Forza Italia. “Mi hanno portato via la felicità, mi hanno strappato il cuore. Non è stato un anno vissuto è stata mera sopravvivenza. Un lutto così terribile non si supera, si convive con esso”, dice l’ultima compagna del Cavaliere.
In un altro passaggio dell’intervista fatta da Hoara Borselli ricorda di come sia stata conquistata dalla figura dell’ex premier quando era ancora una liceale: “Avevo 14 anni e la sua leadership coinvolgente e trascinatrice mi aveva stregato”. Nasce così, aggiunge ancora Fascina, la passione per la politica: “Ero affascinata e sedotta dalla figura di Silvio e dal suo contributo imprenditoriale e politico al nostro Paese. Lo seguivo ovunque, in tutte le sue manifestazioni”.
In una domanda viene citata Nilde Iotti. L’intervistatrice chiede: “Lei subì molti pregiudizi e ostilità perché era la compagna di Palmiro Togliatti, è successo anche a lei con Berlusconi?” E Fascina risponde: “Sì il pregiudizio è stato un elemento che ha sempre accompagnato la mia storia con Silvio e per certi versi ancora non mi abbandona. Ma lui mi ha insegnato ad avere una certa flessibilità rispetto alle cattiverie gratuite. L’amore ed il sorriso sono l’arma più forte contro l’odio e l’invidia”.
Fascina: “In Italia ruolo donna ancora sottovalutato, anche in politica”
“Ancora vedo, anche in politica, una certa sottovalutazione del ruolo della donna. Quasi come se un concetto espresso da donna abbia meno valore di quello esposto da un uomo. In generale ciò che ancora manca nella nostra società è una effettiva parità di condizioni” evidenzia la deputata di FI e ultima compagna di Silvio Berlusconi.
“Il nostro Paese potrà dirsi davvero giusto quando una donna non sarà più costretta a scegliere tra carriera e figli“, aggiunge riconoscendo che “il fatto che ci siano due donne alla guida dei due maggiori partiti italiani (Meloni e Schlein, ndr) è sicuramente un grande passo in avanti per l’affermazione del ruolo femminile nel nostro Paese. Ma sono sempre stata convinta, esattamente come Giorgia Meloni, che non sia il sesso a determinare il valore, la capacità ed il merito di alcuno, anche in politica”.
Fascina: “Sinistra tollerante con fenomeni dal sapore sessantottino”
“Cosa penso quando vedo i giovani occupare le università? Ritengo che qualsiasi manifestazione di dissenso sia il segno tangibile di una democrazia che funziona, una democrazia vitale. Ma quando l’espressione diventa violenza, verbale o peggio ancora fisica, siamo di fronte a qualcosa di inaccettabile e che va condannata e fermata. La sinistra, rispetto a questi fenomeni dal sapore sessantottino, è sempre stata colpevolmente tollerante” conclude Fascina.
© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata