Documento approvato dal Consiglio Episcopale Permanente che sottolinea le preoccupazioni dei vescovi italiani
“Da sempre ci sta a cuore il benessere di ogni persona, delle comunità, dell’intero Paese, mentre ci preoccupa qualsiasi tentativo di accentuare gli squilibri già esistenti tra territori, tra aree metropolitane e interne, tra centri e periferie. In questo senso, il progetto di legge con cui vengono precisate le condizioni per l’attivazione dell’autonomia differenziata rischia di minare le basi di quel vincolo di solidarietà tra le diverse Regioni, che è presidio al principio di unità della Repubblica”. È quanto si legge nel documento approvato dal Consiglio Episcopale Permanente nel corso dei lavori della 79ª Assemblea Generale della Cei, che sottolinea le preoccupazioni dei vescovi italiani sull’autonomia differenziata.
Cei: “Solidarietà e sussidiarietà devono camminare assieme”
“Crediamo che la parola ‘insieme’ sia la chiave per affrontare le sfide odierne e la via che conduce a un futuro possibile per tutti. Siamo convinti infatti – e la storia lo conferma – che il principio di sussidiarietà sia inseparabile da quello della solidarietà. Ogni volta che si scindono si impoverisce il tessuto sociale, o perché si promuovono singole realtà senza chiedere loro di impegnarsi per il bene comune, o perché si rischia di accentrare tutto a livello statale senza valorizzare le competenze dei singoli. Solidarietà e sussidiarietà devono camminare assieme altrimenti si crea un vuoto impossibile da colmare”, si legge inoltre nel documento.
Cei: “Serve un patto sociale”
“Rivolgiamo un appello alle Istituzioni politiche affinché venga siglato un ‘patto sociale e culturale’, perché si incrementino meccanismi di sviluppo, controllo e giustizia sociale per tutti e per ciascuno” si legge nel documento approvato dal Consiglio Episcopale Permanente. “Il Paese non crescerà se non insieme”, ribadiscono i vescovi.
“Questa convinzione ha accompagnato, nel corso dei decenni, il dovere e la volontà della Chiesa di essere presente e solidale in ogni parte d’Italia, per promuovere un autentico sviluppo di tutto il Paese. È un fondamentale principio di unità e corresponsabilità, che invita a ritrovare il senso autentico dello Stato, della casa comune, di un progetto condiviso per il futuro“, prosegue la nota della Cei. “Ed è proprio la storia del Paese a dirci che non c’è sviluppo senza solidarietà, attenzione agli ultimi, valorizzazione delle differenze e corresponsabilità nella promozione del bene comune”.
Malan (FdI): “Da Cei valutazione politicamente sbagliata”
“Io non ritengo che sia così, non penso che” l’autonomia differenziata “metta in discussione il principio di solidarietà né metta in difficoltà le Regioni con una economia meno fiorente”. Così a LaPresse il capogruppo dei senatori di FdI, Lucio Malan, a proposito del documento approvato dalla Cei. “Credo che sia una valutazione politicamente sbagliata, dopodiché ciascuno fa le valutazioni che ritiene”, spiega Malan ricordando che “noi abbiamo approvato diversi emendamenti che esplicitamente impediscono che avvenga” quanto scritto dalla Cei.
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