La riforma separa in modo netto le carriere tra magistratura giudicante e requirente. Centrale resta il nodo dei tempi del provvedimento
Chiudere la partita della separazione delle carriere dei magistrati prima delle Europee portando in Cdm la riforma messa a punto dal ministro Carlo Nordio. L’obiettivo viene ribadito nella maggioranza, dopo l’incontro al Quirinale, dove proprio per parlare della riforma si sono recati il Guardasigilli Carlo Nordio e il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Alfredo Mantovano.
Al netto dei contenuti, che investono in modo diretto le prerogative del capo dello Stato come presidente del Consiglio superiore della magistratura, centrale resta il nodo dei tempi del provvedimento, che per Forza Italia è un must, e sul quale la presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha messo la faccia assicurandone l’arrivo in Cdm prima del voto di giugno. Questo permetterebbe ad ognuna delle tre forze di maggioranza di presentarsi agli elettori con una riforma ‘bandiera’ messa a segno: quella della giustizia, da sempre cavallo di battaglia del partito fondato da Silvio Berlusconi, arriva dopo il premierato, spinto da Fratelli d’Italia, e l’autonomia differenziata, fortemente voluta dalla Lega.
Secondo quanto si apprende, il disegno di legge ‘Norme in materia di ordinamento giurisdizionale e di istituzione della Corte disciplinare’, sarà esaminato nella riunione del Consiglio dei ministri in programma oggi alle 13.
Quanto al merito, il provvedimento del ministro Nordio separa in modo netto le carriere tra magistratura giudicante e requirente. Nell’ipotesi allo studio dell’esecutivo, a quanto filtra, si arriverebbe a un Consiglio superiore della magistratura diviso in due diverse sezioni, i cui membri sarebbero scelti tramite sorteggio. Dividere il Csm in due, scartando l’idea di due diversi consigli, che pure è circolata in queste settimane, permetterebbe senza ulteriori cambiamenti di confermare il ruolo di presidente al capo dello Stato.
Si punta anche a eliminare la sezione disciplinare del Csm per individuare un’Alta corte cui spetterà il giudizio sugli illeciti disciplinari di tutti i magistrati, anche quelli amministrativi, contabili e tributari. Da ultimo, non è escluso che nel provvedimento entri anche l’inserimento in costituzione del ruolo dell’avvocatura.
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