Fontana: "Il suo scranno non sarà più assegnato ad alcun deputato". Meloni: "Uomo libero e coraggioso ucciso da squadristi fascisti"
Sono passati cent’anni dal celebre discorso del 30 maggio 1924, in cui Giacomo Matteotti denunciò in Parlamento le intimidazioni, i pestaggi e le violenze fasciste, subite in vista delle elezioni del 6 aprile di quell’anno, chiedendone l’annullamento. Parole pronunciate in difesa delle istituzioni democratiche che gli costarono la vita. Pochi giorni dopo, infatti, il 10 giugno, venne rapito da una squadra fascista e ucciso. Il suo corpo fu ritrovato nelle campagne appena fuori Roma due mesi dopo, il 16 agosto.
Con l’inno d’Italia e d’Europa è poi iniziata alla Camera la cerimonia ufficiale, alla presenza del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, della premier Giorgia Meloni, del presidente del Senato Ignazio La Russa e della Camera Lorenzo Fontana. Oltre 300 gli studenti seduti in Aula. Seduti tra gli scranni ci sono – tra gli altri – Carlo Nordio, Andrea Abodi, Luca Ciriani Gennaro Sangiuliano e il sottosegretario Alfredo Mantovano. Presenti anche gli ex presidenti della Camera Gianfranco Fini, Pier Ferdinando Casini, Luciano Violante, Fausto Bertinotti, Roberto Fico e il vicepresidente del Csm Fabio Pinelli. Nell’occasione è stato inoltre ristampato il libro dei discorsi parlamentari. In conclusione, l’attore Alessandro Preziosi, dallo scranno da cui il deputato Matteotti svolse il proprio intervento il 30 maggio 1924, ha riletto un estratto del testo.
La diretta della cerimonia
La mostra dedicata a Matteotti
A Montecitorio è stata inaugurata la mostra a lui dedicata. Allestita in Transatlantico raccoglie una sintesi dell’attività del deputato attraverso i documenti dell’archivio storico e della Biblioteca della Camera, i resoconti parlamentari, altri documenti e una selezione dello scambio epistolare con la moglie Velia Titta, forniti dalla Fondazione di Studi storici “Filippo Turati” e dalla Fondazione Giacomo Matteotti ETS. L’esposizione sarà poi visibile al pubblico in occasione dell’edizione speciale di Montecitorio a Porte Aperte del 2 giugno. Successivamente sarà trasferita nel Corridoio dei Busti, che è tappa del percorso delle periodiche visite delle scolaresche.
Fontana: “Suo scranno non sarà più assegnato ad alcun deputato”
“A perenne ricordo del suo sacrificio, questo scranno non sarà più assegnato ad alcun deputato” ha detto il presidente della Camera Lorenzo Fontana in apertura della cerimonia alla Camera per i 100 anni dall’ultimo discorso in aula di Giacomo Matteotti. “Esattamente 100 anni fa – dice Fontana – dallo scranno di quest’Aula dove è stata apposta una targa in suo ricordo, Giacomo Matteotti pronunciò il discorso che gli sarebbe costato la vita”.
Meloni: “Uomo libero e coraggioso ucciso da squadristi fascisti”
“Il 30 maggio 1924, Giacomo Matteotti ha pronunciato nell’Aula della Camera il suo ultimo discorso, che gli sarebbe poi costato la vita. In quel discorso, Matteotti difese la libertà politica, incarnata nella rappresentanza parlamentare e in libere elezioni. Oggi siamo qui a commemorare un uomo libero e coraggioso ucciso da squadristi fascisti per le sue idee. Onorare il suo ricordo è fondamentale per ricordarci ogni giorno a distanza di 100 anni da quel discorso il valore della libertà di parola e di pensiero contro chi vorrebbe arrogarsi il diritto di stabilire cosa è consentito dire e pensare e cosa no” ha detto la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, in occasione della Cerimonia celebrativa del centenario dell’ultimo discorso di Giacomo Matteotti presso la Camera dei deputati.
Meloni: “In sua lezione democrazia basata su rispetto e non su odio”
“La lezione di Matteotti, oggi più che mai, ci ricorda che la nostra democrazia è tale se si fonda sul rispetto dell’altro, sul confronto, sulla libertà, non sulla violenza, la sopraffazione, l’intolleranza e l’odio per l’avversario politico” ha aggiunto la premier.
© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata