Il nipote del fondatore di Ordine Nuovo tra ultrà e neofascismo: famiglia di estrema destra e l'amicizia pericolosa con Fabrizio Piscitelli

Ha respirato neofascismo in famiglia, Paolo Signorelli, portavoce del ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida, finito nella bufera per le chat dai contenuti antisemiti con il capo ultrà della Lazio, estremista di destra e trafficante di droga, Fabrizio Piscitelli, detto Diabolik, ucciso in un agguato a Roma nell’agosto 2019. Il nonno, suo omonimo, Paolo Signorelli, dopo la fuoriuscita dal Msi, fu tra i fondatori del movimento di estrema destra Ordine Nuovo, contiguo allo stragismo nero. Finì a processo e fu infine assolto per gli omicidi dei giudici Vittorio Occorsio e Mario Amato e per la strage alla stazione di Bologna. Fu invece condannato a 11 anni per banda armata e associazione sovversiva.

“Onore a nonno, Tuti, Concutelli, Giusva, Ciavardini”, scrive in una delle chat con il capo degli Irriducibili il nipote, in riferimento ai personaggi dell’eversione neofascista. L’amicizia con Diabolik nasce in Curva Nord all’Olimpico, dalla comune passione per la Lazio e per la destra estrema. Signorelli è stato una delle voci di una delle tante radio sportive che animano l’etere della Capitale. Giornalista pubblicista, nel suo curriculum ci sono agenzie di stampa e News Mediaset, ma è per legami famigliari vicino agli ambienti di Fratelli d’Italia. Il prozio Fernando, che fu senatore di Msi e An, era legato a Lollobrigida, nel cui staff Signorelli comincia a lavorare nel 2021, fino alle pesanti frasi emerse venerdì che rischiano di travolgere la sua carriera politica.

© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata