I risultati in diretta dagli altri Paesi e la costruzione della nuova Commissione Europea

IN AGGIORNAMENTO – I risultati in diretta delle elezioni del Parlamento europeo in tutti i Paesi al voto. Avanzano le destre ma dovrebbe reggere la maggioranza europeista. In Francia il primo partito è il Rassemblement National di Marine Le Pen: il presidente Emmanuel Macron scioglie il parlamento e indice elezioni anticipate. Ecco tutti i risultati in diretta. 

In Germania testa a testa tra AfD e Spd per il secondo posto

In Germania è testa a testa tra l’estrema destra di Alternative fuer Deutschland (AfD) e i socialdemocratici della Spd per il secondo posto. Secondo i dati riportati dalla Faz, AfD e Spd al momento si attestano entrambi al 14,5%. La Spd è in calo dell’1,3% rispetto al 2019, mentre l’AfD guadagna il 3,5% rispetto al 2019. Il blocco conservatore Cdu/Csu si attesta al 30,7%, in aumento dell’1,8% rispetto al 2019. I Verdi sono invece al quarto posto con il 12,5%, un calo di 8 punti rispetto al 2019.

Con più di 20 eurodeputati Pd potrebbe guidare gruppo S&D

Il Partito democratico potrebbe ottenere la presidenza del gruppo dei Socialisti e democratici al Parlamento europeo. Se le ultime proiezioni dovessero essere confermate, il Pd potrebbe arrivare a 22 seggi, superando i 20 eurodeputati della delegazione spagnola del Psoe. Il testimone della guida del secondo gruppo dell’Eurocamera passerebbe dunque dagli spagnoli, che avevano espresso Iratxe Garcìa Pèrez, ai dem italiani. La decisione potrebbe essere presa nella riunione di formazione del nuovo gruppo S&D prevista per il 25 giugno.

Sanchez: “Noi unici capaci a resistere a ondata estrema destra”

“Il Psoe è diventato l’unica opzione di governo in grado di resistere all’ondata di estrema destra che sta attraversando l’Europa e la Spagna”. Lo ha affermato il premier spagnolo Pedro Sanchez su X commentando i risultati delle europee. “Continueremo a lavorare per consolidare un’Europa di progresso”, ha assicurato il leader, che si è congratulato con il Pp “per il risultato di queste elezioni”. 

Nuova proiezione, maggioranza Ursula sale a 409 seggi

Rispetto all’ultima rilevazione il Ppe sale a 191 seggi (+2), S&D conferma i 135, e Renew sale a 83 seggi (+3). È quanto emerge dalla nuova proiezione basata sui dati reali ed exit poll appena pubblicata dal Parlamento europeo. Seguono Ecr che scende a 71 (-1), stima più bassa anche per Id 58 (-1), Verdi 53 (+1), Sinistra 35 (-1), non-iscritti 46 (-5). 

Vox si congratula con Meloni e Le Pen: “Europa Viva ha vinto”

Il presidente di Vox Santiago Abascal, dal quartier generale del partito a Madrid, si è congratulato con Marine Le Pen, Giorgia Meloni e Viktor Orban per i risultati delle elezioni europee. I tre leader hanno partecipato a metà maggio alla convention di Vox ed Ecr ‘Europa Viva 24’, che si è tenuta a Madrid. Queste elezioni hanno segnato una “sconfitta della vecchia e decrepita Bruxelles e la vittoria di Europa Viva“, ha detto il capolista del partito alle europee Jorge Buxadé in dichiarazioni alla stampa. “Viva 24 ha vinto, perché Le Pen ha fatto sì che Macron convocasse elezioni, Fidesz in Ungheria è il primo partito, Fratelli d’Italia ha vinto le elezioni e Chega in Portogallo è entrato per la prima volta al Parlamento europeo”, ha detto Buxadé.

Abascal si è congratulato con i suoi “soci” di Europa Viva 24 che “sono riusciti a far avanzare un discorso e convinzioni comuni, che si rafforzano in tutta Europa”, come la difesa della “sovranità nazionale, frontiere sicure, sicurezza nelle strade, difesa dell’agricoltura e dell’industria”. Il leader ha rimarcato che Vox si è consolidato come terza forza politica nazionale in Spagna, raddoppiando i seggi nel Parlamento europeo e passando dal 6% dei voti al 9% con una crescita di oltre il 50%. 

Von der Leyen: “Il centro tiene, argine contro estremi”

Il centro sta tenendo“, ma anche gli estremi di sinistra e di destra hanno ottenuto sostegno, ecco perché “il risultato comporta una grande responsabilità per i partiti di centro“. Lo ha detto la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, spitzenkandidat del Ppe, intervenendo alla notte elettorale al Parlamento europeo a Bruxelles.

 

Von der Leyen: “Fiduciosa di sostegno leader Ue”

“Il Ppe ha un forte supporto nel Consiglio europeo e sono fiduciosa che avrò il sostegno del Consiglio europeo“. Lo ha detto la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, spitzenkandidat del Ppe, intervenendo alla notte elettorale al Parlamento europeo a Bruxelles.

Von der Leyen: “Primo passo è alleanza con liberali e socialisti”

“Il primo passo è raggiungere coloro con cui abbiamo avuto la coalizione negli ultimi cinque anni. Questa piattaforma ha funzionato bene. È stata affidabile, è stata costruttiva. È stata efficace. Ed è per questo che il primo passo che farò sarà raggiungere S&D e Renew Europe. Lasciatemi fare questo primo passo e poi parliamo del resto”. Lo ha detto la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, spitzenkandidat del Ppe, intervenendo alla notte elettorale al Parlamento europeo a Bruxelles.

In Ungheria avanti Fidesz di Orban, ma perde oltre 8 punti

In Ungheria battuta d’arresto per il premier Viktor Orban. Il suo Fidesz, con circa la metà delle schede scrutinate, risulta il primo partito ma in calo di oltre 8 punti percentuali rispetto alle precedenti elezioni. È boom invece per la nuova forza politica Tisza guidata dall’ex di Fidesz, Péter Magyar. Il Partito di Orban risulta al momento aver incassato il 43,8% dei voti, mentre Tisza il 31,1%.

Il partito di Orban sembra avviarsi verso l’ottenimento di 11 seggi all’Europarlamento sui 21 che spettano all’Ungheria. Per Fidesz si tratta tuttavia di un netto calo rispetto al 52% che aveva ottenuto alle europee del 2019. Secondo i risultati preliminari, in Ungheria l’affluenza è stata del 56%, un record per le europee. Sebbene Fidesz domini la politica ungherese dal 2010, molti sono profondamente insoddisfatti di come ha governato il Paese: una profonda crisi economica e una recente serie di scandali che hanno coinvolto politici di Fidesz hanno scosso il partito che si vanta di sostenere i valori della famiglia e il conservatorismo cristiano. Questi fattori hanno portato all’emergere di uno dei più formidabili sfidanti che Orban abbia mai affrontato, Péter Magyar, che a febbraio ha rotto i ranghi con il partito di Orban e in pochi mesi ha costruito il più forte partito di opposizione ungherese, Tisza, cioè ‘Rispetto e Libertà’, che con il 31% dei voti si aggiudica 7 delegati al Parlamento europeo. Magyar intende utilizzare queste elezioni come spinta per sfidare e sconfiggere Orban nel prossimo voto nazionale previsto per il 2026. Le accuse del 43enne Magyar, avvocato, di una corruzione diffusa nel governo di Orban e le affermazioni secondo cui Fidesz avrebbe usato una “macchina della propaganda” per seminare profonde divisioni sociali, hanno fatto presa su molti ungheresi che desiderano un cambiamento. Il partito ungherese di estrema destra Nostra Patria ha intanto ottenuto il 6% e manderà per la prima volta un eurodeputato a Bruxelles. L’Ungheria assumerà la presidenza semestrale a rotazione dell’Ue a luglio.

Proiezione seggi: Ppe sale a 198, S&D a 135

Rispetto all’ultima rilevazione il Ppe sale a 189 (+8), S&D conferma i 135, e Renew otterrebbe 80 seggi (-2). È quanto emerge dalla prima proiezione basata sui dati reali ed exit poll appena pubblicata dal Parlamento europeo. Seguono Ecr con 72 (+1), stima più bassa per Id 58 (-4), Verdi 52 (-1), Sinistra 36 (+2), non-iscritti 46 (-5).

Terremoto in Francia, vince Le Pen e Macron indice nuove elezioni

Emmanuel Macron si presenta in tv davanti ai francesi e annuncia lo scioglimento del Parlamento e nuove elezioni dopo la sconfitta alle Europee. Il capo dell’Eliseo ha convocato la convocazione delle elezioni legislative per il 30 giugno e il 7 luglio prossimi.  “Non potrò continuare come se nulla fosse”, ha detto commentando l’esito delle Europee, in cui il partito di estrema destra Rassemblement National (RN) di Marine Le Pen si è attestato al primo posto, ottenendo circa il doppio dei voti rispetto alla formazione di Macron giunta al secondo posto. “Ho deciso di restituirvi la scelta del vostro futuro parlamentare attraverso il voto. Per questo motivo questa sera sciolgo l’Assemblea nazionale”, ha dichiarato Macron, indicando come date delle elezioni legislative i prossimi 30 giugno e 7 luglio. “È una decisione seria e pesante. Ma soprattutto è un atto di fiducia”, ha detto ancora l’inquilino dell’Eliseo.

In Olanda 8 seggi a Sinistra/Verdi, 6 al Pvv di Wilders

I risultati definitivi dell’Olanda danno un distacco più netto, rispetto agli exit poll, tra la coalizione Verdi-Sinistra guidata da Frans Timmermans, che ottiene 8 seggi, e il Pvv di Geert Wilders, che ottiene 6 seggi. Ai liberali del Vvd del premier uscente Mark Rutte vanno 4 seggi, 3 ai liberali di sinistra D66, 3 ai popolari di Appello Cristiano Democratico, 2 a Volt e 2 al partito degli agricoltori BBB, 1 a Nuovo contratto sociale, 1 a Sgp e 1 al Pvdd.

In Spagna il Pp incassa 22 seggi, Psoe 20. Vox sale a 6

In Spagna, con il 99,59% dei voti scrutinati, il Partito popolare (centrodestra) risulta la prima forza politica alle elezioni Europee. Il Pp ha incassato il 34,18% dei voti pari a 22 seggi, 9 in più del 2019, segue il Psoe di Pedro Sanchez con il 30,18% dei voti pari a 20 seggi, ovvero uno in meno del 2019. Vox cresce al 9,62% e incassa 6 seggi. Alla sinistra del Psoe, Sumar ha ottenuto il 4,65% dei voti pari a 3 seggi, mentre Podemos si è fermato al 3,27% dei voti con 2 seggi. Ahora Repúblicas, coalizione composta dai partiti nazionalisti di Catalogna, Paesi Baschi e Galizia, Erc, EH Bildu e Bng, ha ottenuto il 4,93% dei voti (3 eurodeputati). Junts ha ottenuto 1 seggio con il 2,55% dei voti. Ciudadanos è rimasto fuori dall’Eurocamera. 

Weber (Ppe): “Invito liberali e socialisti ad alleanza europeista”

Invito i socialisti e liberali a unirsi alla nostra alleanza pro europea e pro democratica, che abbiamo creato insieme, creando le basi per i prossimi cinque anni”. Lo ha detto il presidente del Partito Popolare Europeo (gruppo di cui fa parte Forza Italia), Manfred Weber, intervenendo alla notte elettorale al Parlamento europeo. “Chiediamo ora il sostegno degli altri partiti per rispettare il risultato delle elezioni. Quindi, coloro che si preoccupano di salvare la democrazia in Europa, sono ora invitati anche a rispettare la democrazia. E ciò significa rispettare l’esito delle elezioni e far sì che Ursula von der Leyen diventi la prossima presidente della Commissione“, ha aggiunto.

S&D: “Su von der Leyen conta il programma”

“Per quanto riguarda il possibile futuro presidente della Commissione, mi congratulo davvero con Ursula von der Leyen e la famiglia del Ppe per essere arrivati primi in queste elezioni. Von der Leyen è la candidata del Ppe e noi rispettiamo pienamente il principio degli spitzenkandidaten. Quindi ne terremo conto nel corso del processo. Per noi, ovviamente, si tratta di costruire programmi per la Commissione ma la seconda condizione molto importante, ovviamente, è il ‘no’ a ogni alleanza con l’estrema destra, con Ecr e con Id per essere chiari”. Lo ha detto Pedro Marquez, vicepresidente del gruppo dei socialisti europei S&D di cui in Italia fa parte il Pd. “Ci congratuliamo con i nostri colleghi di Renew che sono arrivati secondi”, ha aggiunto. 

Ecr: nessun impedimento a lavorare con von der Leyen

“Negli ultimi cinque anni, niente ci ha impedito di lavorare con Ursula von der Leyen. Quindi, vedremo a seconda del programma, ma non vedo nulla che non ci impedisca di lavorare con lei“. Lo ha detto la vicepresidente del gruppo dei conservatori europei Ecr Assita Kanko rispondendo alle domande dei giornalisti nell’emiciclo del Parlamento europeo. 

De Croo (premier Belgio): “Serata difficile per liberali, domani mi dimetto”

Il primo ministro belga Alexander De Croo (Open Vld) si è congratulato “con i vincitori di queste elezioni, la N-VA, Vlaams Belang e Vooruit”, senza dimenticare “i nostri amici del MR nel Belgio francofono”. Il leader dei liberali fiamminghi ha aggiunto: “Per noi è una serata particolarmente difficile, abbiamo perso. Domani mi dimetterò dal mio posto di primo ministro, sarò un primo ministro dimissionario. Ma i liberali sono forti, ‘torneremo’”.

Stime parziali affluenza, in Europa sale al 51%

“Ora l’affluenza provvisoria alle urne è del 51%. Questo può ancora cambiare, poiché in alcuni paesi, tra cui l’Italia, le urne non sono ancora chiuse. Questa affluenza è leggermente superiore rispetto alle precedenti elezioni Ue“. Lo ha annunciato il portavoce del Parlamento europeo Jaume Duch Guillon. Il dato definitivo di cinque anni fa era 50,66%.

von der Leyen: “Abbiamo vinto le elezioni, fermeremo estremisti”

“Oggi è un buon giorno per il Ppe. Abbiamo vinto le elezioni Europee, amici miei. Siamo il partito più forte, siamo l’àncora di stabilità. Insieme ad altri costruiremo un bastione contro gli estremismi di sinistra e di destra. Li fermeremo!”. Lo ha detto la candidata del Ppe per la presidenza della Commissione europea Ursula von der Leyen parlando nella sede del Ppe a Bruxelles. 

In Danimarca Sinistra Verde 1° partito, secondi i socialdemocratici al governo

 Secondo le prime stime relative alla Danimarca, si attesta primo partito la formazione di sinistra ambientalista Socialistisk Folkeparti (Green Left) con il 18,4%. In controtendenza con altri Paesi europei, dunque, è un partito di sinistra che sembra preannunciarsi vincitore della giornata elettorale nel Paese. Il partito della premier Mette Frederiksen, quello socialdemocratico, arriverebbe secondo posto, secondo gli exit poll di Tv2 al 17,1%, secondo altri dati al 15,4%. Al terzo posto il Partito liberare danese Venstre, seguito dall’Alleanza liberale che intende aderire al Ppe. 

Exit poll Polonia: partito Tusk avanti con 38,2%, Pis al 33,9%

In Polonia, secondo gli exit poll diffusi dai media polacchi, l’alleanza Coalizione Civica (KO) del premier Donald Tusk sarebbe in testa al voto per le elezioni Europee. KO avrebbe incassato il 38,2% dei voti, pari a 21 seggi. Seguono i conservatori di Diritto e Giustizia (Pis), con il 33,9% dei voti e 19 seggi.

Quando si sapranno i risultati delle elezioni

Gli Stati membri non possono pubblicare i risultati delle elezioni fino alla chiusura delle urne del Paese i cui elettori saranno gli ultimi a votare domenica 9 giugno 2024, ovvero l’Italia, che chiuderà i seggi alle 23. Il parlamento europeo allestirà una grande sala stampa nell’emiciclo della sede di Bruxelles, dove i giornalisti potranno seguire tutti gli exit poll e poi i dati dello spoglio. Prima di allora, l’europarlamento emetterà solo stime basate su sondaggi pre-elettorali e/o all’uscita dai seggi (exit poll). Il programma prevede: una prima serie di stime nazionali disponibili intorno alle 18.15 di domenica 9; una prima proiezione dei seggi del nuovo parlamento prevista intorno alle 20.15-20.30 (orario indicativo). I primi risultati provvisori di alcuni Stati membri saranno pubblicati intorno alle 23.15-23.30 (orario indicativo). L’ultima proiezione aggiornata è prevista intorno all’una di lunedì 10 giugno.

Alle 19 affluenza definitiva del 40,86%

Alle ore 19 l’affluenza definitiva per le elezioni Europee è stata del 40,86%. Si tratta della seconda rilevazione di giornata. Alle 12 l’affluenza era stata del 25,14%. Questa la specifica delle cinque circoscrizioni: Italia Insulare, 29,04%; Italia Meridionale, 33,39%; Italia Centrale 43,24%; Italia nord-orientale, 45,48%; Italia nord-occidentale, 47,62%. I dati sono pubblicati sulla piattaforma Eligendo del ministero dell’Interno. 

Bardella chiede scioglimento Camera e nuove elezioni

Dopo i primi risultati che lo danno in netto vantaggio con oltre il 30% delle preferenze, Jordan Bardella del Rassemblement national (RN) ha chiesto al presidente francese Emmanuel Macron lo scioglimento dell’Assemblea nazionale e chiede “di organizzare nuove elezioni”. “Il presidente non può rimanere sordo al messaggio inviato stasera dai francesi”, ha aggiunto in un breve discorso dal quartier generale del Rn.

“Un vento di speranza si è alzato sulla Francia ed è solo all’inizio”. Così Jordan Bardella, candidato del Rassemblement national (RN), che, secondo le prime proiezioni avrebbe ottenuto oltre il 30% dei voti. “I francesi hanno emesso il loro verdetto ed è definitivo”, ha aggiunto, sottolineando la “voglia di cambiamento” nel Paese. 

Stime seggi: Pe, 181 Ppe, 135 S&d, 82 Re, 71 Ecr, 62 Id e 53 Verdi

Di seguito le prime proiezioni basate su sondaggi ed exit poll elaborata dal Parlamento europeo: PPE – Gruppo del Partito popolare europeo: 181 seggi, 25,14%; S&D – Gruppo dell’Alleanza progressista di Socialisti e Democratici: 135 seggi (18,75%), Renew Europe: 82seggi (11,39%), ECR – Gruppo dei Conservatori e Riformisti europei: 71 seggi (9,86%); ID – Gruppo Identità e Democrazia: 62 (8,61%); Verdi/ALE: 53 seggi (7,36%) The Left: 34 seggi (4,72%); NI – Non iscritti 51 seggi (7,08%). Altri – Neoeletti senza appartenenza a un gruppo politico del Parlamento uscente: 51 seggi (7,08%). 

Francia, Le Pen: “Per RN risultato storico, messaggio chiaro a Macron”

“Con il posizionamento della lista del Rassemblement National a un livello storico, il popolo francese ha inviato un messaggio molto chiaro al potere macronista, che si sta sgretolando scrutinio dopo scrutinio: non vuole più una costruzione europea tecnocratica, estranea e sempre più brutale che nega la sua storia, si fa beffe delle sue prerogative fondamentali e si traduce in una perdita di influenza, identità e libertà”. Così la leader dell’estrema destra francese, Marine Le Pen, in un post pubblicato su X dopo la diffusione dei primi risultati alla chiusura delle urne per le elezioni europee. 

Exit poll Francia, trionfo del partito di Le Pen

In Francia, secondo le prime stime diffuse alla chiusura dei seggi delle elezioni europee, il Rassemblement national (RN), cioè il partito di Marine Le Pen, arriva in testa. Secondo le stime di Elabe per Bfmtv, Rmc e La tribune, il capolista di RN Jordan Bardella si attesta al 32%. Il partito di Emmanuel Macron, Renaissance, secondo queste stime, con la capolista Valérie Hayer si attesta al secondo posto con il 15,4%.

Exit poll Spagna: Pp avanti, Psoe tiene, cresce Vox

Secondo gli exit poll della tv pubblica spagnola Tve, in Spagna in Partito popolare sarebbe in testa con il 32,4% dei voti pari a 21-23 seggi, in netta crescita rispetto agli attuali 13. Il Psoe di Pedro Sanchez tiene, con il 30,2% dei voti, e una forbice tra i 20 e i 22 seggi rispetto ai 21 attuali. Cresce Vox con il 10,4% dei voti, pari a 6-7 eurodeputati, almeno due in più degli attuali 4. Sumar di Yolanda Diaz avrebbe incassato tra 3 e 4 seggi e Podemos tra i 2 e i 3 seggi. Secondo gli exit poll, Ahora Repúblicas, coalizione composta dai partiti nazionalisti di Catalogna, Paesi Baschi e Galizia, Erc, EH Bildu e Bng, otterrebbe un 4,3% pari a 2-3 scanni. La lista dell’antisistema Alvise Pérez, Se Acabó la Fiesta, otterrebbe il 3,9% dei voti e potrebbe arrivare a 2-3 seggi. Junts, il partito di Carles Puigdemont avrebbe ottenuto il 2,1% dei voti scendendo da 3 a 1 seggio. Uscirebbe dall’Eurocamera Ciudadanos.

Affluenza parziale, alle 19 ha votato il 36%

Alle 19 di oggi ha votato il 36% degli aventi diritto. Il dato, ancora non definitivo e in costante aggiornamento, relativo alle seconda rilevazione di giornata, è stato comunicato dal ministero dell’Interno sulla piattaforma Eligendo. Alle 12 l’affluenza stata del 25,14%.

Von der Leyen: “In Germania popolari più forti, puniti estremisti”

“Siamo di nuovo la forza più forte in Germania. Il popolo ha punito gli estremisti di sinistra e di destra“. Lo ha detto la candidata principale del Partito Popolare europeo Ursula von der Leyen parlando a un evento della Cdu/Csu da remoto da Bruxelles. In attesa dei risultati europei, von der Leyen ha detto che mentre “dobbiamo aspettare i risultati delle elezioni di tutti gli Stati membri. Sono fiduciosa che il Ppe avrà successo anche lì”.

Nuova proiezione di exit poll su otto Stati: al Ppe 186 seggi, S&d 136 e Renew 89

Nuova proiezione sull’assegnazione dei seggi dell’aggregatore di sondaggi Europe Elects relativa a 8 Stati: Ppe: 186 (+8), S&D: 136 (-4), liberali di Renew: 89 (-13), conservatori ECR: 73 (+5), sovranisti ID: 67 (+8), Verdi/ALE: 55 (-17), Sinistra: 34 (-3) e Non-Iscritti: 80 (+31).

Exit poll Germania: affluenza al 64%, + 2 punti su 2019

 Secondo i primi exit poll diffusi dal Parlamento europeo, l’affluenza in Germania è salita di 2,62 punti rispetto al 2019 registrando un 64,0%.

Germania: crollo dei Verdi, AfD seconda, calano socialisti

Le ultime proiezioni sulla Germania vedono un crollo dei Verdi rispetto alle europee del 2019: dal 20,5 passano al 12%. Tengono i liberali della Fpd con 5,4% (contro 5,0). Cresce l’estrema destra della AfD che dall’11 passa al 16,5%. Calo dei socialisti della SpD dal 15.8% al 14.

Exit poll Germania: Cdu/Csu al 30%, AfD supera socialisti

I popolari della Cdu/Csu primo partito al 30%, gli estremisti di destra di AfD al 16% superano i socialisti della Spd (14%). E’ quanto risulta dagli exit poll relativi alla Germania. Gli altri: Verdi 12,5%, BSW 6%, FDP 5%, Sinistra (Linke) 3% Volt 3%. 

Prima proiezione di exit poll su sei Stati: cresce Ppe, terzo posto ai liberali

Secondo la prima proiezione di exit poll sulle elezioni europee relativi a sei Stati pubblicati dall’aggregatore di sondaggi Europe Elects, il Ppe otterrebbe 184 seggi (+6), i socialisti di S&D avrebbero 136 (-4), ai liberali di Renew vanno 88 (-14). I conservatori di Ecr raggiungerebbero 73 seggi (+5). Ai sovranisti di Id 67 seggi (+8), ai Verdi/Ale 56 (-16), a La Sinistra 36 (-1). Con 80 seggi (+31) i non iscritti diventerebbero il quarto gruppo. 

Exit poll Slovacchia, partito Fico secondo: opposizione in testa

In Slovacchia, secondo le prime previsioni, il partito d’opposizione, liberale di sinistra, Slovacchia Progressista potrà contare su quasi il 28% dei voti. Si tratterebbe di tre punti percentuali in più rispetto a quelli del partito populista di sinistra Smer (Direzione) del primo ministro Robert Fico. Al terzo posto si trova il partito nazionalista di estrema destra Republika con il 12,5%, seguito dal partito di sinistra Hlas (Voice) al 7%. Il Partito nazionale slovacco (SNS), anch’egli al governo, scende nelle previsioni e non raggiunge nemmeno il due per cento. Le elezioni in Slovacchia sono state oscurate dall’attentato al primo ministro Fico, che a metà maggio è stato gravemente ferito da colpi di arma da fuoco multipli.

Exit poll Austria, avanti partito di estrema destra Fpö

Secondo i primi exit poll, in Austria è in vantaggio con il 27% dei voti il Partito della Libertà Austriaco (Fpö), di estrema destra, nazionalista e conservatore. Seguono il Partito Popolare Austriaco (Övp), conservatore, al 23,5% e il Partito Socialdemocratico d’Austria (Spö) al 23%. Il segretario generale dell’Fpö, Christian Hafenecker, ha espresso il suo “entusiasmo” e la sua “gratitudine per la fiducia” dopo le previsioni iniziali. La giornata di oggi ha dimostrato che i cittadini austriaci volevano un “cambiamento politico”, ha aggiunto. Lo riporta il quotidiano austriaco der Standard. 

Francia, affluenza al 45,26%: in aumento rispetto a 2019

 In Francia l’affluenza alle Europee è al 45,26%, 2 punti in più rispetto al 2019 (43,29%). Lo comunica il ministero dell’Interno francese.

 

Spagna, affluenza al 28%: in calo di 6,7 punti rispetto a 2019

In Spagna l’affluenza registrata fino alle ore 14 per le elezioni Europee è stata pari al 28,01%, nel totale non sono conteggiati i voti per posta. Si tratta di un calo della partecipazione di 6,73 punti percentuali rispetto al 2019. Tuttavia va considerato che la precedente tornata elettorale coincise con il voto per elezioni comunali e regionali. Nelle tornate elettorali precedenti, del 2014, del 2009 e del 2004, si era registrata un’affluenza in media del 24%, dunque inferiore a quella attuale, ha precisato in conferenza stampa il segretario di Stato per la Comunicazione Francesc Vallès.  

YouTrend, affluenza ore 12 sale rispetto a 2019 ma si votò solo domenica 

“Confrontare il dato dell’affluenza alle elezioni Europee con precedenti tornate elettorali è difficile, perché sia nel 2019 sia nel 2022 si era votato soltanto domenica. Alle ore 12 di domenica nel 2019 aveva votato il 16,8% degli aventi diritto. Considerando quindi questo dato, si nota un aumento dell’affluenza dell’8,4%, che interessa tutte le province italiane”. Così un’analisi di YouTrend, in un post su X, sull’affluenza alle Europee alle ore 12, che si attesta al 25,1%. YouTrend rileva in particolare due estremi, con +17% a Caltanissetta e +2% a Bolzano rispetto al ’19. “Sempre considerando le ore 12 di domenica, anche per le politiche si nota un aumento della partecipazione elettorale – continua l’analisi -. Nel 2022 avevano votato il 17,9% degli aventi diritto, l’affluenza è quindi aumentata del 7,2%. Nell’unica provincia in cui si è ridotta, cioè Sassari, la flessione è comunque molto contenuta (-1%).

Affluenza al 25,15% alle 12

Alle ore 12 ha votato per le elezioni europee il 25,15% degli aventi diritto. È quanto emerge dal portale Eligendo del Viminale, quando mancano i dati di una trentina di sezioni. L’affluenza è più alta al Nord-Ovest con il 28,86%, mentre nelle isole ha votato il 18,04% degli elettori. Al Nord-Est è del 27,88%, al Centro del 26,54% e al Sud del 21,15%.

A Milano affluenza al 27,17% alle 12

Si sono regolarmente costituiti i seggi a Milano, questa mattina alle 7, dove non si è resa necessaria nessuna sostituzione di personale tra scrutatori e presidenti. L’affluenza registrata alle ore 12, a fronte di 1109 sezioni scrutinate sul totale di 1248, si attesta al 25,17%. Restano aperti anche oggi straordinariamente, ad accesso libero ma solo per le finalità connesse alle esigenze elettorali, alcuni uffici comunali: l’ufficio elettorale di via Messina 52/54 e il Salone anagrafico di via Larga 12 fino alle 23, le otto sedi anagrafiche (via Padova 118, via Sansovino 9, via Oglio 18, viale Tibaldi 41, viale Legioni Romane 54, piazza Stovani 3, piazzale Accursio 5, largo de Benedetti 1), sino alle 17. Nelle ultime cinque settimane, il Comune di Milano ha rilasciato complessivamente 44.859 tessere elettorali, solo 10.616 nella giornata di ieri, sabato 8.

A Venezia affluenza 25,38% alle 12

Secondo le rilevazione delle ore 12 sono 50.030 elettori su 197.090 aventi diritto che si sono recati alle urne a Venezia per l’elezioni del Parlamento europeo, pari al 25.38%.Lo rende noto il Servizio elettorale del Comune di Venezia che sta coordinando le operazioni di voto. I prossimi aggiornamenti sull’affluenza saranno diffusi alle ore 19 e alle 23 in concomitanza con la chiusura dei seggi. 

A Bologna affluenza al 29,96% alle 12

Secondo la rilevazione delle ore 12 a Bologna alle elezioni del Parlamento europeo hanno votato 90.758 elettori, pari al 29,96% dei cittadini aventi diritto al voto nel Comune capoluogo dell’Emilia-Romagna. Il totale degli aventi diritto nel Comune di Bologna è 309.304, di cui 146.960 maschi e 162.343 femmine, a cui si aggiungono 634 elettori comunitari iscritti per le Elezioni del Parlamento Europeo 2024, di cui 192 maschi e 442 femmine. La prossima rilevazione riguarderà i dati dell’affluenza delle 19.

Affluenza definitiva al 14,64% alle 23 di sabato

Si è attestata al 14,64 per cento l’affluenza alle urne nella giornata di ieri, sabato 8 giugno, prima giornata delle tornata elettorale. Per le elezioni Europee, secondo i dati diffusi da Eligendo, il sito del ministero dell’Interno, nei 61.650 seggi ha votato, alle 23 di ieri, il 14,64% a livello nazionale. Per quanto riguarda la regione Piemonte, l’affluenza si è attestata, secondo i dati definitivi, al 17,54% mentre alle comunali ha votato complessivamente il 20,63%.

Più alta della media nazionale l’affluenza per il voto europeo al nord-ovest (16,79%), nord-est (15,58%) e Italia centrale (15,77%). Al Sud gli elettori al voto nella prima giornata sono stati il 12,55% degli aventi diritto e il 10,60% nelle Isole. Alle Regionali del Piemonte si sono presentati alle 23 di sabato il 17,54% degli elettori con Biella a guidare il dato dell’affluenza alle urne (19,65%). Alle amministrative che si svolgono in contemporanea in quasi 3.700 Comuni italiani hanno partecipato il 20,63% degli elettori nel primo giorno di votazioni. 

Oggi 21 Paesi al voto

Oggi urne aperte in 21 Paesi Ue per le elezioni europee, per l’assegnazione di 720 seggi al Parlamento europeo. Le elezioni, che in questa tornata coinvolgono oltre 370 milioni di persone in tutta l’Ue, sono iniziate il 3 giugno col voto anticipato in Estonia, dove si vota anche oggi dalle 9 alle 20, con l’Olanda che ha poi dato ufficialmente il via il 6 giugno alla maratona elettorale che ha oggi come giorno clou. L’Italia, che vota in due giorni, oggi dalle 7 alle 23, è il Paese che chiuderà per ultimo le urne, anche se in Romania, dove i seggi sono aperti dalle 7 alle 22, se si arriva prima della chiusura si può votare fino alle 23.59.

In Francia si vota dalle 8 alle 18, in Germania dalle 8 alle 18, in Spagna dalle 9 alle 20, in Austria dalle 7 alle 17. In Belgio, dove si tengono anche le elezioni regionali e federali, si può votare dalle 8 alle 14, fino alle 16 col voto elettronico, e in Bulgaria, dove ci sono anche le elezioni nazionali, si vota dalle 7 alle 20. In Croazia seggi aperti dalle 7 alle 19, a Cipro dalle 7 alle 18, in Danimarca, Svezia e Finlandia dalle 9 alle 20, in Grecia e Slovenia dalle 7 alle 19, in Ungheria dalle 6 alle 19, in Lituania e Portogallo dalle 8 alle 20, in Lussemburgo dalle 8 alle 14 e in Polonia dalle 7 alle 21. In Belgio, Bulgaria, Grecia e Lussemburgo il voto è anche obbligatorio. 

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