Giorgia Meloni vince ancora e Fratelli d’Italia si conferma primo partito, superando anche il dato delle ultime politiche. Le elezioni europee sorridono ai Fratelli d’Italia che migliorano rispetto al 26% del settembre 2022. Il partito di via della Scrofa cresce fino quasi al 29%, dato che rafforza innanzitutto la leader e premier, arrivata a palazzo Chigi ormai da quasi due anni. “Grazie! Fratelli d’Italia si conferma primo partito italiano, superando il risultato delle scorse elezioni politiche”, scrive sui social Meloni (che segue da casa assieme alla sorella Arianna l’arrivo dei dati) mostrando il segno della vittoria con la mano destra. Al comitato elettorale del partito di via della Scrofa, allestito come in occasione delle politiche in un hotel a due passi da Villa Borghese, i primi dati a urne chiuse vengono accolti con un fragoroso applauso e un urlo, ‘evviva’, che risuona nella saletta riservata allo stato maggiore. Attorno alle 2 arriva la leader, che raggiunge il palco e non nasconde la soddisfazione: “Ci siamo visti qui erano quasi due anni fa, ed era una bella notte. Questa per me è più bella di quella di due anni fa“, dice, spiegando qual è il messaggio che ci arriva dagli italiani: “Andate avanti”. Quanto agli avversari, ironizza citando la segretaria del Pd Elly Schlein, “ci hanno visto arrivare ma non sono stati in grado di fermarci“.
A esultare c’è anche Forza Italia che si attesta non lontano dal 10%, obiettivo indicato dal segretario Antonio Tajani che sempre via social scrive: “Un risultato straordinario, FI cresce rispetto a tutte le ultime elezioni. Una vittoria che dedichiamo al Presidente Silvio Berlusconi, a tutti coloro che non hanno mai smesso di credere nella nostra bandiera. Da stasera, il centrodestra e il Ppe sono più forti”. Dalle parti di via Bellerio l’umore non è invece lo stesso dei partner della maggioranza. Il dato (8,5%) d’altronde non può soddisfare il segretario della Lega, Matteo Salvini, che aveva puntato tutto su Roberto Vannacci (col generale che attacca il ‘senatur’ Umberto Bossi per aver fatto trapelare il suo voto per FI, “questa gente che cambia faccia in base al vento mi sa di tradimento”) ma si vede scavalcare dal partito fondato da Silvio Berlusconi. Il segretario difende la scelta di candidare il generale: “Supera il mezzo milione di preferenze, vuol dire che il tratto di strada che faremo insieme è approvato da elettori leghisti e non leghisti. I voti sono una risposta del voto del popolo”, dice, mandando una stoccata al fondatore della Lega: “Le condizioni non sempre sono state comode e ci sono state alcune stranezze come l’ex segretario del partito che dice che vota per un altro partito“.
Nel campo dell’opposizione i più soddisfatti sono certamente Pd e Avs. Al Nazareno, dove la segretaria Elly Schlein si presenta con una chitarra, l’esito delle europee (oltre il 24%) è musica per le orecchie dem. “Se i dati reali confermeranno le proiezioni sicuramente è un risultato molto positivo per il Pd, che dice che esiste un’alternativa e che abbiamo accorciato le distanze rispetto al partito di Giorgia Meloni”, afferma il responsabile Organizzazione del Pd Igor Taruffi. Esulta anche Avs che le proiezioni danno al 6,7%. “Ilaria Salis sarà eletta con una valanga di voti. Non avevamo dubbi che sarebbe arrivata non prima ma primissima. Il problema era la soglia, noi non l’abbiamo solo superata ma travolta e Ilaria sarà parlamentare europea. Io sono felice anche di questo in particolare”, dichiara Nicola Fratoianni. Bocche cucite o quasi invece in via di Campo Marzio, quartier generale del M5s, crollato al 10,4%. Per l’ex premier Giuseppe Conte un risultato inatteso che non esita a definire “deludente rispetto a quella che è la valutazione del punteggio politico nazionale. Potevamo fare di meglio” e “faremo una riflessione interna sulle ragioni del risultato che non è quello che ci aspettavamo. Non dovrebbero eleggere nessuno all’Europarlamento Azione di Carlo Calenda e la lista Stati uniti d’Europa di Emma Bonino e Matteo Renzi, accreditati sotto la soglia del 4%.
È record negativo per l’affluenza: il numero dei non votanti supera quello di chi si è recato alle urne. Secondo il dato definitivo pubblicato dal Viminale, i votanti sono stati il 49,69% degli aventi diritto. L’affluenza è più alta al Nord-Ovest, al 55,09%, quasi 20 punti in più che nelle isole, dove è andato a votare il 37,77%; al Nord-Est il 53,96, al Centro il 52,53%, al Sud 43,72%. Secondo le serie storiche del Viminale, nel 2019 l’affluenza era stata del 56%. Alta l’affluenza tra gli studenti fuori sede: ha votato oltre l’80% di coloro che si era registrato.