Sono ancora cento i nuovi seggi al Parlamento europeo che non appartengono a nessun gruppo politico
Sono ancora cento i nuovi seggi al Parlamento europeo che non appartengono a nessun gruppo politico. In queste ore si moltiplicano i contatti tra le famiglie politiche esistenti e le nuove formazioni che si affacciano per la prima volta a Strasburgo. Oggi il leader della Lega, Matteo Salvini sarà a Bruxelles per incontrare i suoi alleati del gruppo Identità e democrazia, “Marine Le Pen insieme agli alleati austriaci, olandesi, fiamminghi e portoghesi” e “cercare di costruire un’Europa diversa”, ha affermato il ministro ribadendo: “mai un’alleanza con la sinistra e con i socialisti”. La guida del nuovo gruppo passa dalla Lega a a Rassemblement National, che forte dei suoi 30 eurodeputati eletti, detterà l’indirizzo e probabilmente ribadirà il no a una ricucitura con i tedeschi di AfD.
Tra un mese i lepenisti, che oggi hanno detto no anche a Reconquête di Zemmour, potrebbero ritrovarsi al governo a Parigi e hanno bisogno di distanziarsi dai più estremi. “Il premier ungherese Viktor Orban, con i suoi undici seggi di Fidesz, rilancia sul vecchio progetto di unico grande gruppo delle destre, che diventerebbe seconda forza. “Solo il Ppe sarà davanti a noi, ma se creiamo una destra forte, avrà un’attrazione gravitazionale per il Ppe. Potrebbero unirsi anche alcuni dell’ala estrema del Ppe” spiega. L’alternativa ancora in piedi è quella di unirsi al gruppo Ecr che sarà guidato da Fratelli d’Italia. La premier Giorgia Meloni aveva detto che se ne sarebbe parlato dopo le elezioni. La sorpresa che ieri la presidente del gruppo Renew Europe, Valérie Hayer, aveva preannunciato potrebbe essere l’arrivo nel gruppo dei liberali dei cinque eurodeputati di Volt, che lascerebbero il gruppo dei Verdi.
Anche il gruppo Ppe potrebbe continuare ad aumentare il suo già ampio bacino, oggi a 186 seggi. Oggi il gruppo ha avuto un primo incontro con il presidente Manfred Weber e la presidente del Parlamento Roberta Metsola, lanciata per la riconferma. Domani è stata convocata una nuova riunione del gruppo del Ppe a cui parteciperò anche la candidata alla presidenza della Commissione Ursula von der Leyen. C’è attesa per la cena di lunedì 17 a Bruxelles con i leader Ue, la prima vera occasione per fare il punto sui risultati prima del Consiglio europeo informale del 27 e 28 giugno. L’incontro è stato deciso dal presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, secondo alcuni proprio per tagliare fuori la ‘nemica’ presidente della Commissione, che di fatto non è stata invitata. La Commissione europea, riferisce una sua portavoce, si aspetta che la presidente von der Leyen venga invitata, trattandosi di un consiglio informale ed essendo lei membro di diritto del Consiglio europeo. Sarà quella la prima occasione su cui verranno affrontate le prime nomine dei ‘top job’: sul tavolo si parte dall’ipotesi von der Leyen per la commissione e, per i socialisti, Antonio Costa per la guida del Consiglio europeo. Anche se la nuova Commissione non sarà formata prima di dicembre, la Lettonia si porta avanti e già nomina il suo candidato commissario. Sarà di nuovo il vicepresidente esecutivo uscente, Valdis Dombrovskis, punto di riferimento a Bruxelles per i dossier economici, lanciato per il terzo mandato.
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