Pare che il tema non sia stato inserito nella dichiarazione finale del Gruppo dei Sette. +Europa: "Ha scatenato l'ira di Ue e Francia"

La richiesta alla Cina di smettere di sostenere la guerra della Russia contro l’Ucraina e quella ad Hamas di accettare l’accordo per il cessate il fuoco a Gaza delineato dal presidente statunitense Joe Biden sono due dei temi che, secondo le bozze circolate in queste ore, dovrebbero trovare spazio nella dichiarazione finale del G7 che si aprirà ufficialmente oggi a Borgo Egnazia, in Puglia. Alla vigilia del vertice è però un altro dossier a sollevare polemiche, e cioè quello legato all’aborto con fonti della presidenza italiana del summit costrette a precisare che “nessuno Stato ha chiesto di eliminare il riferimento alle questioni relative all’aborto dalla bozza delle conclusioni, così come riportato da alcuni organi di stampa in una fase in cui le dinamiche negoziali sono ancora in corso”. “Tutto quello che entrerà nel documento conclusivo – viene specificato – sarà un punto di caduta finale frutto di un negoziato fra i membri G7”.

G7 Hiroshima: “Assicurare salute e diritti sessuali e riproduttivi completi per tutti”

Il tema era stato inserito nel corso del G7 di Hiroshima dello scorso anno al punto 43 della dichiarazione finale, all’interno del capitolo ‘Gender’: “Riaffermiamo il nostro pieno impegno per assicurare salute e diritti sessuali e riproduttivi completi per tutti, anche affrontando la questione dell’accesso all’aborto sicuro e legale e alle cure post-aborto“.

Opposizioni all’attacco

La precisazione fornita dalla presidenza italiana non basta ad evitare le critiche da parte dell’opposizione. Per +Europa “il governo italiano ha provocato tensioni internazionali” e “ha scatenato l’ira di Ue e Francia“. All’attacco anche M5s e Avs, mentre il Pd ricorda che “l’aborto libero e sicuro è una conquista delle donne per la propria libertà di scelta ma anche per la tutela della salute. Lo stralcio sarebbe un gravissimo passo indietro“. In attesa di vedere quale sarà il documento conclusivo su cui sono al lavoro gli sherpa per limare gli ultimi dettagli, il vertice si aprirà questa mattina alle 10.30 con Giorgia Meloni che accoglierà a Borgo Egnazia i leader per la classica foto di famiglia. La presidente del Consiglio sarà impegnata nelle sei sessioni di lavoro previste dal programma ufficiale e in una serie di bilaterali che andranno avanti fino a sabato mattina prima della conferenza stampa conclusiva.

Il post elezioni europee

Meloni, uscita rafforzata dal risultato delle Europee, è poi attesa anche dalla delicata partita per la scelta dei ‘top jobs’ continentali. E alla fine, secondo quanto filtra da Fratelli d’Italia, potrebbe anche decidere di votare – assieme a socialisti, liberali e popolari – per il bis di Ursula von der Leyen alla presidenza della Commissione europea nell’ambito però di un accordo che preveda un “adeguato riconoscimento del peso dell’Italia” in tema di commissari. Su questo fronte il vicepremier e segretario di FI Antonio Tajani è netto: “Penso che politicamente sia importante pretendere il vicepresidente della Commissione europea”. Non solo, il vicepresidente del Ppe invita Meloni a uscire allo scoperto senza prendere troppo tempo: “Mi auguro che dirà la sua durante la riunione del Consiglio sull’indicazione del futuro presidente della Commissione europea. Io spero si possa avere una maggioranza composta da popolari, liberali e conservatori. Vedremo, le trattative devono ancora effettivamente cominciare”.

© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata