Il provvedimento dovrà ora passare alla Camera e poi tornare nuovamente al Senato
L’Aula del Senato ha dato il via libera, dopo oltre 6 mesi di discussione, al disegno costituzionale sul Premierato, che introduce l’elezione diretta del presidente del Consiglio. Ci sono stati 109 sì, 77 no e un astenuto. Il testo passa ora alla Camera in seconda lettura.
“La riforma sul Premierato passa in Senato. Un primo passo in avanti per rafforzare la democrazia, dare stabilità alle nostre Istituzioni, mettere fine ai giochi di palazzo e restituire ai cittadini il diritto di scegliere da chi essere governati”, ha scritto sui social la premier Giorgia Meloni dopo il via libera.
In precedenza, in Aula si erano susseguite le dichiarazioni di voto delle varie forze politiche. A presiedere la seduta, che è stata trasmessa in diretta tv, il presidente del Senato Ignazio La Russa. “Sono sicuro che in questa occasione non vi sarà alcun motivo di disturbo del civile confronto che ci si aspetta in questo casi”, aveva affermato.
Intanto manifestazione a Roma in piazza Sant’Apostoli di molti partiti di opposizione, Pd, M5S, Avs e +Europa (ma non Azione e Italia Viva). La leader dem Elly Schlein: “Unite per difendere la Costituzione e l’unità nazionale”. In piazza anche Giuseppe Conte: “In piazza risposta forte e unitaria, non passeranno”.
La Russa: “Referendum? Probabile ma non è un dramma”
“Se dovessi guardare ai risultati di questa prima giornata, è più probabile, ma non certo, il ricorso al referendum che poi è la santificazione del volere popolare. Non è niente di drammatico, anzi. Però da qui alla fine delle 4 votazioni previste dall’articolo 138 della Costituzione, tutto è possibile, non metterei il carro davanti ai buoi”. Così il presidente del Senato Ignazio La Russa parlando con i giornalisti dopo il primo via libera al premierato.
Romeo: “Non è scambio ma accordo politico, Lega ha molto rispetto”
“La critica arrivata dalle opposizioni è che ci sarebbe questo scambio all’interno della maggioranza sulle riforme, autonomia, premierato e giustizia. Noi ci teniamo a dire che non si chiama scambio ma accordo politico tra forze di maggioranza, che hanno tutto il diritto di farlo”. Le riforme “tengono unita questa maggioranza e l’hanno tenuto unita anche in passato, perché erano contenute nella riforma del 2005 della Casa delle Libertà”. Lo ha detto il capogruppo della Lega Massimiliano Romeo in Aula al Senato durante le dichiarazioni di voto sul premierato.
“Siamo qui in prima approvazione, saranno quattro i passaggi, se penso ad alcune modifiche, per esempio quelle proposte dal presidente Pera, molto dipenderà dal gruppo di FdI – ha sottolineato Romeo – che spinge molto su questa riforma, per magari apportare qualche miglioramento, togliendo qualche freccia all’arco delle opposizioni in vista del referendum”. “Quello che è certo è che da parte della Lega ci sarà massimo rispetto di questo accordo politico”, ha concluso.
Gasparri (FI): “Non subiremo veto minoranze”
“Vogliamo rispettare l’impegno con i nostri elettori: la scelta è tra questa democrazia affidata ai cittadini e l’intrigo che è quello che è servito a qualcuno per arrivare al governo”. Lo ha detto in Aula il capogruppo di Forza Italia Maurizio Gasparri, durante le dichiarazioni di voto in Senato sul Premierato. “Abbiamo portato avanti un confronto ampio, che certamente proseguirà – ha aggiunto – ma non possiamo subire il diritto di veto. Le minoranze hanno chiesto semplicemente il ritiro della nostra riforma, ed è una proposta antidemocratica. Non ci arrenderemo al veto delle minoranze”.
Schlein: “In piazza bandiere diverse ma unite per Costituzione”
“È una bellissima piazza con tanta partecipazione, convocata in pochi giorni. È la bellezza di vedere tante bandiere diverse tutte insieme, unite per difendere la Costituzione e l’unità nazionale”. Così la segretaria del Pd Elly Schlein alla manifestazione in piazza Santi Apostoli a Roma, convocata a Pd, M5S, Avs e +Europa contro autonomia e premierato. “Oggi al Senato è passato il Premierato – continua – la sedicente patriota continua a portare avanti la sua riforma spacca Italia perché stanno forzando anche alla Camera per portare avanti l’autonomia differenziata, una riforma che aumenta le disuguaglianze per rendere più difficile l’accesso alla sanità pubblica, alla scuola pubblica e al trasporto pubblico locale. È importante essere qui come forze di opposizione, realtà politiche sociali e i cittadini insieme per impedire di stravolgere la nostra Costituzione. Li fermeremo e insieme li dobbiamo fermare”.
Schlein: “C’è sempre tempo per allargare su obiettivi comuni”
“Noi ci siamo rivolti a tutti, abbiamo invitato tutti e rispettiamo le scelte di ciascuno. Io penso che sia importante aver dato questo segnale, per la prima volta aver convocato insieme una manifestazione unitaria, e c’è sempre il tempo per allargare quando gli obiettivi sono comuni”. Così la segretaria del Pd, Elly Schlein, alla manifestazione in piazza Santi Apostoli a Roma, a chi le chiede della scelta di Azione e Iv di non partecipare. “Gli obiettivi sono quelli di evitare una riforma che non esiste in alcun paese al mondo, perché scardina gli equilibri tra i poteri dello Stato, a difesa della democrazia. E siamo qui per bloccare l’autonomia differenziata in questo cinico baratto che trascina indietro regioni che già si trovano a far più fatica”, aggiunge.
Conte: “In piazza risposta forte e unitaria, non passeranno”
“Non saranno calci e pugni in piena Aula di Montecitorio a un nostro parlamentare a fermarci”. Così il leader del M5S Giuseppe Conte, da piazza Santi Apostoli a Roma. “Per un’Italia più democratica, a difesa della Costituzione, contro l’autonomia differenziata spacca-Italia – prosegue – contro questo premierato che vuole insediare una donna sola o un uomo solo al comando per cinque anni, la nostra risposta è forte e unitaria: no pasaran!”, aggiunge.
Bonelli: “Chi non è in piazza rifletta su preoccupazione paese”
“Siamo qui, tutti insieme senza pregiudiziali. Chi non c’è oggi in piazza deve riflettere rispetto a quello che è un sentimento sempre più crescente di profonda preoccupazione. Vogliamo scassare le figure la figura di Presidente della Repubblica? Vogliamo vendere il Sud a Salvini? No grazie. La politica deve intervenire con responsabilità. È quello che noi come Alleanza vogliamo fare”. Così Angelo Bonelli di Avs, dalla manifestazione in piazza Santi Apostoli contro premierato e autonomia.
Boccia (Pd): “Dopo 65 decreti in 20 mesi volete ancora più potere?”
“‘La Costituzione non ha e non può avere né un’ideologia né una filosofia di parte’ ci diceva Nilde Jotti. Se c’è una certezza nella nostra carta costituzionale è connessa alla cultura della convivenza. Con lo sforzo di riconoscere le identità di tutti senza arrendersi di fronte alle diversità. Abbiamo fatto ogni sforzo possibile per non arrenderci all’evidenza di quello che è apparso sin dal primo momento un indegno baratto politico. Mi riferisco, soprattutto, alla veemenza con cui rappresentate i principi di identità e di nazionalismo alla base della proposta politica della destra oggi al governo che, in nome di una presunta efficienza decisionale, chiede più poteri nelle mani della Presidente del Consiglio. In 20 mesi 65 decreti legge con quasi 50 voti di fiducia tra Camera e Senato. Non vi basta questo strapotere? Non avete mai ricercato il consenso comune”. Così il presidente dei senatori del Pd Francesco Boccia nell’aula di Palazzo Madama, durante le dichiarazioni di voto sul premierato.
De Cristofaro (Avs): “Votiamo no a riforma pericolosa e dannosa”
“Alleanza Verdi e Sinistra vota no a questa riforma dannosa e pericolosa per il Paese che accentra il potere nella mani di una sola persona in modo squilibrato, riduce la funzione del Presidente della Repubblica, stravolge la Costituzione e indebolisce il ruolo del Parlamento. In queste settimane abbiamo usato tutti gli strumenti a nostra disposizione, compreso l’ostruzionismo, per impedire l’approvazione del Premierato elettivo, e dopo il voto sposteremo la nostra azione nel paese reale. E lo faremo già dalla piazza di oggi, convocata a difesa della Costituzione nata dalla Resistenza, nella quale la destra stenta a riconoscersi. Difenderemo la Costituzione nel Paese e poi vincendo il referendum”. Lo afferma in Aula il capogruppo dell’Alleanza Verdi e Sinistra Peppe De Cristofaro, presidente del gruppo Misto di Palazzo Madama.
Calenda (Azione): “Contrari per metodo e conseguenze, allontana cittadini da politica”
“Noi siamo fermamente contrari a questa riforma nel merito, nel metodo e per le conseguenze politiche che avrà. Mi sembra che la riforma dica se un governo va male e si perde consenso, il premier è comunque blindato. All’inefficacia della politica non si risponde con più efficacia ma blindando la politica anche quando è inefficace”. Lo ha detto il leader di Azione Carlo Calenda, in Aula al Senato annunciando il voto contrario sul Premierato.
“Sapete anche voi che questo riforma non funziona – ha aggiunto Calenda rivolto ai senatori di maggioranza – che è pasticciata e confusa”. “Siamo contrari al metodo: arrivare a un confronto frontale sempre e comunque”, aggiunge, “una grande ordalia tra il bene e il male”. “So che più cittadini si allontaneranno dalla politica, talmente tanto che alla fine il pericolo democratico non sarà la riforma in sé, ma ciò che il modo di portarla avanti provoca”, ha concluso.
Biancofiore: “Popolo protagonista attivo, non spettatore”
“Oggi tagliamo il primo traguardo della riforma che introduce in Italia l’elezione diretta del Presidente del Consiglio. La riforma darà effettivamente voce al popolo, che diventerà protagonista attivo non solo semplice spettatore. Ci dispiace per chi in questi lunghi mesi in Commissione e poi in aula ha remato contro, mi riferisco alle opposizioni di sinistra che ora stanno tentando di aizzare pericolosamente le piazze ben consapevoli di manifestare contro la volontà degli italiani. Dovranno farsene una ragione”. Lo ha detto in aula durante le dichiarazioni di voto la senatrice Michaela Biancofiore, presidente del gruppo Civici d’Italia, Noi moderati, Maie.
Premierato, Monti: “Riforma non interesse cittadini ma dei politici, voto no”
“Annuncio il mio voto contrario al questo ddl costituzionale, per motivi che prescindono totalmente dalla questione dei senatori a vita. Sono contrario perché questa riforma non conseguirà i risultati che lodevolmente di propone: attività di governo più efficace e stabile, ma anzi temo risultati opposti; secondo, perché non determinerà il desiderato riavvicinamento dei cittadini alla politica, ma a mio parere contribuirà a un ulteriore allontanamento”. Lo ha detto il senatore a vita Mario Monti durante le dichiarazioni di voto in Senato sul Premierato.
“Non credo che avvicinerà i cittadini alla politica, lo dico con rammarico: non è una riforma fatta nell’interesse dei cittadini ma nell’interesse della categoria dei politici, per cui ho molto rispetto”, ha aggiunto Monti, aggiungendo l’auspicio: “Vorrei esortare le autorità di governo che sono fermissime su questo punto a ripensarci”.
Della Porta (FdI): “Sinistra si oppone perché teme elezione diretta”
“Oggi il Senato approverà la riforma del Premierato, la madre di tutte le riforme come l’ha chiamata il presidente Meloni. Una riforma epocale grazie alla quale garantiremo l’elezione diretta del presidente del Consiglio dei Ministri e l’abrogazione dell’istituto dei Senatori a vita. Due importanti obiettivi che rispondono a una visione del rapporto tra politica e cittadini diametralmente opposta rispetto a quella del centro sinistra”. Lo dice il senatore di Fratelli d’Italia Costanzo Della Porta, compente della commissione Affari Costituzionali.
“Infatti, le opposizioni vorrebbero raddoppiare il numero dei Senatori a vita i quali, è bene ricordarlo, si distinguono per numero di assenze in Aula e Commissione. Ma soprattutto chi si oppone a questa riforma lo fa perché contrario in maniera decisa all’elezione diretta. Quest’ultima, di fatti, non consentirebbe più di governare con gli inciuci di palazzo o i ribaltoni, che hanno consentito a Renzi, Letta e Gentiloni di guidare l’Italia senza alcun consenso popolare. Con la nostra riforma da questo momento in poi per governare sarà necessario vincere le elezioni. Una prospettiva che, a quanto pare, fa molto paura a queste opposizioni”, conclude Della Porta.
Sereni (Pd): “In piazza contro destra che aumenta diseguaglianze”
“Tutti e tutte in piazza oggi! Perché autonomia differenziata e premierato significano meno democrazia e più diseguaglianze. Non si può essere indifferenti di fronte a questo disegno della destra!” Così su X Marina Sereni, segreteria nazionale del PD.
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